Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

• fanno la più squisita politica spesso a danno dello stato, che paga. Il con1une fa parte dello stato ? O ne fa parte solo quando ha bisogno ? Che cos' è il podestà? lo non voglio qui dire se la figura storica è più o meno bene scelta. Verso il secolo.Xlii i comuni, che s'eran formati dop10 1una vigorosa Jotta conliro i 1feud atari, vera t.iscossa moderna, incominciate le contese intestine, ricQrsero a,d un ,capo, quasi sempre scelto fuori le mura del ·paese : questo capo era il podestà. Spessissimo elettivo, il podestà aveva amplissimi poteri. Il comune, separato del tutto, salvo una formale dipendenza, una -/i.- etio ruris, dell '· I,mpero, .era uno stato vero e proprio. Il .podestà era il signore nuovo, in conclusione. Molti degli attributi dati dopo ai signoli e,d ai priinc~pi, sono, a questo tempo, palesemente dati a lui. Per esempio, si diceva, era un inviato di Dio. Misto di elezione e di potere paterno, la figura del podestà è squisitamente tipica di quel tempo. Dicevo che, dal punto di vista storico, si può anche fare qualche riserva sul ripristino del suo nome : gli è che siamo, in fondo, terribilmente ladoratori della nostra storia e delle nostre tradizioni. O.ra, dunque, che vorrebbe dire il suo ritorno, oggi ? Questo : trasformare il comune in un ente di:rettamente ,dipendente dallo stato, dal potere centrale; un ente prima di tutto politico, che fa dell'amministrazione, come lo stato stesso, in fondo, fa dell 'amministrazione in senso vasto ; il podestà vorre·bbe significare una organizzazione, ·che pone una gerarchia netta, precisa, tra i vari poteri, di qualità eguale, nella sifera delle diverse competenze, delle diverse zone territoriali. Questo è il principio, giustissimo, quando specialmente si guardino alle condiz\S)ni de' comuni d'oggi. Si potrà 'discutere ancora sulle modalità, sul modo di creazione del nuovo istituto, sulla dipendenza o meno dal punto di vista amministrativa : ma resta inteso che, politicamente, ammesso, com' è, che la politica c'entra, non può, non deve il comune estraniarsi, far famiglia a Biblioteca Gi o Bianco VITA NOVA -parte. Questo è il problema, che com-e tant' altri si sta affrontando, si studia. Gli oppositori, naturalmente, inveiscono, non comprendono. Com,e non comprendono la vi~a nuova, lo spirito intero del fascismo. *** I' Noi non staremo, certo, a perde~ tempo, ingaggiando una battaglia di chiacchiere contro i pettegolezzi e le varie insinuazio~i delle variopinte, malsicure opposizioni, specie quelle liberal-democratiche. Siamo così sicuri che la loro vita sarà ancora di poc,1issima durata, che non faremo affatto · fatica· per affrettarne la fine. L' Aventino si sblocca : riconosce di aver sbagliato e tenta una ripresa. I popolari, i temuti, potentissimi sturziani, dopo certi atteggiainenti del Vaticano, ,denunziati gli an1ori social-comunisti, si trovano al bivio : logicissimo è stato inveçe 1 ·on. Mingrino: ·s'è iscritto al partito comunista. Nel campo socialmassimalista regna confusione : dopo lo scandaletto d' Aragona-Baldesi, che facevano aperta conf essione di mal celati amori fascisti, ecco il ,deputato napoletano Bovio assumere certe arie filofasciste preoccupanti. Avreb·be detto, se è vero, I 'on. Bovio: non e' è via di ,m;ezzo, o fascismo o comunismo; ed il, fascismo, certo, aiuta ;le classi lavoratrici. Aderiamo al pensiero dell'on. Bovio. La verità è che il pericolo serio, ancora, oggi più che mai, in Italia, è il comunista. Le classi borghesi e piccolo-,borghesi antif asciste dicono che questo è •uno spauracchio messo a bella posta dal fascismo. Si vede : la Russia soltanto spende milioni - milioni d' oro - per la propaganda e l 'organizzazione in Italia. Si tratta, pare, di veri e prqpri organismi, infiltrantisi in tutti i gangli della vita nazionale, perfettamente organizzati, con armi e disciplina perfetta. Dichiariamo che la lotta è sullo stesso piano, ed occorre procedere con estrema violenza. Dopo, in linea minore, il pericolo massonico, pericolo anoh' esso a tinta internazionale, anch'esso distribuito diffusamente negli organi più delicati dello stato - dalla magistratura all'esercito - : s'è visto all'ultima riunione di Palazzo Giustin.iani : la lotta al fascismo, con fior di milioni ben custoditi ali' estero, è stata nuovamente· proclamata come una guerra santa. Il fascismo, formidabilmente forte - ne fan fede, non foss 'altro, le cifre fatte dal1 'on. farinacci al Duce, com.memorando il camerata Casalini, se le cifre posson dire meglio dell 'intima persuasione, eh' è certezza di volontà e di passione - il fascismo, nel proseguire la sua strada, ora alla svolta decisiva, che perfeziona, fonda veramente il nuovo .. stato - deve guardarsi bene, sradicare la mala pia,nta. - Così potremo davvero agire in piena libertà: e dare un superbo spettacolo al mondo intero ed a noi stessi : il bello è già . venuto, ha detto il Duce, ma più ancora verrà! Ne siamo certi, certissimi. E se il .bello è quest' aria nuova, che respiriamo, aria che ci annunzia la grande conquista, la profonda trasfor.mazione dello stato, l 'attuazione piena, completa del fascismo, forte nelle sue leggi, nei suoi uomini arditi, nella sua fervida produzione, eh' è intensità di opere e di fede, il più bello sarà a conquista avvenuta, a realizzazione com- . p1uta. Compiuta, s'intende, fino ad un certo punto : nel senso che non sarà mai tale., senza che nuove fatiche non s'inizino e nuovi ;deali . , . e nuove conquiste non v avverino : per rendere veramente vitale, sublime l'opera nostra, per sentirne più intimo il palpito e più intensi e la gioia di viverla e l'orgoglio di esserine gli autori fecondi. • CARLO CURCIO POLITJCA ESTERA . Siano o no fondate le speranze nel buon esito delle discussioni che stanno per incominciare a Locarno fra gli ex-alleati e la Germania, bisogna intanto registrare questa riuI

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