Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

RA-SSEGNE POLITICA INTERNA Segno qui .in testa due nomi, due Iutti della nazione : generai Gandol,fo, marinai del « Veniero >>: il comandante d,elle camicie nere e le vittime del grande som1 mergi1bileaffondato nelle .acque del mare 1110stro, durante il più ,bel spiegam,ento tattico della nostra armata navale. Gloria e ricordo a I-oro ! *** L'Italia che nasce, che vive, che opera. Torna ancora, è, dev'essere ancora, all'ordine del giorno il Sud, l'Italia abibandonata, la terra da redimere. Ho .già detto altra volta che .il Fascismo, qui, dà una mirabile prova. Ha preso un impegno forimale, che ,sta mant,enendo. Com,e Gove.Ilno fa tutto il possi,bile, tutto il prevedibile : dispone opere, dispone mezzi finanziari, organizzazioni ad hoc. Ma non basta. Certo, sarebbe davvero bellissimo se il Governo, con la sua sola volontà, potesse rutto : p,regiudizio antico piccolo-borghese, che s' affannava a gri,dare. sempre : aiutaci, Gover: no, che non sappiam che fare! Ne riguardi specialmente della questione meridionale questo era sovranamente assurdo : provvedimenti, sì, occorrevano, ma fino ad un certo punto. Si trattava di creare una coscienza rinnovatrice meridionale, accanto alle provvidenze: porre, jn una paro] a, l 'anim-.a fasci sta a coadiuvare l'opera di Roma. Il Mezzogiorno è una vasta terra, che si coltiva male, produce male. Fatte le strade, non s'è fatta che la cornice, non s'è creata che la possi,bilità di trasporto, di smercio. Trasporto, smercio di che ? Di quello che non c'è ancora ? Perchè la verità è questa: nel Mezzogiorno si coltiva male, si produce ,malissimo. La questione fondiaria è il vero mezzo alla Bibliot ca Gino Bianco risoluzione integrale. Dato un fondo, con culture arretrate, c~ndizioni tecniche, povere, contadini ignoranti, non basta una strada, un acquedotto a rinnovarlo. È necessaria una salda coscienza innovatrice ne' proprietari i, ne' coloni ; è necessario portare al massi,mo rendimento la terra. Bonifiche, irrigazioni e via via non voglion dire che e.i son terre abbandonate ; ma che le terr·e, pur curate, ,devono esser curate meglio, devono rendere dieci venti volte di più. Il Governo, per questo, può fino. ad un certo punto: devono essere i singoli, a comjnciare da' propri,etarii; dai tecnici, tutta quanta la classe media, ad esser convinti di ciò. Ora questo si sta verificando. Bonificatori e forestali, animati veramente da una intensa fede fasci sta, «si son messi ali' opera. La trasformazione fondiaria è all'inizio. Il Governo l' accompagna con tutto il fervor•e e l'appoggio possi1bile. La nuova storia ,del •Mezzogiorno incomincia oggi. Il Re ha dato il segno, iniziando la rinascita della Basilicata senza acqua. Questa è la vera perfezione della politica, della realizzazione, delle oper·e, .cioè. Quando si dice: vo,gliamo .fare •grande l'Italia, bisogna pure saper tradurre il desiderio in atto, in atti : l'essenziale è qui. E .perciò, prima delle idee, registriamo i fatti, .che son la prova migliore. *** Pure è difficile scorgere il nesso, ohe unisce le direttive politiche di un paese, ideali e realtà, teorie e vita concreta. La politica, in effetti non è nè la teoria, nè I '.ideale soltanto : ,ma ha sempre un f o,rmida- ,bile controllo nel,la serie de' fatti. Potremo passare per materialisti fin-- chè si vuole, ma non esitiamo a confermare questo princi1pio. D,el resto, l'accusa che si faceva, si fa, al fascismo non è fondata su questo ? Retorica, si diceva, s~ntim.entalismi vuoti, chiacchiere.... Ora qual' è la realtà del paese, quale la sua condizione di fatto, nella eéono,mia e nella vita de' suoi me,mbri, in generale ed in particolare ? L'Italia lavora, la situazione economica migliora iin un modo sensibilissimo, le masse operaie risentono diretta·mente di questo beneficio. La politica economica di una ,. nazione, in realtà, è la vera resultante di un processo complicato, che include ideale e direttive precise, tra1 duce teorie e le mostra palesam·ente. · È ,di questi giorni la proposta di revisione de' salari agli operai de' sindacati di tutte le spe- . e ,, ) c1e. om e . La I.ira ,ha fatto un progresso mirabile. La disciplina ferrea, che I' on. Volpi ha imposto ai vari organismi finanziari per la di.fesa della nostra valuta, ha dato i suoi frutti. Non ne avevamo sempre dinanzi agli occhi lo spettro terribile di una invasione deflazionistica, che pur seduceva certi circoli bancari ed industriali. La lira, invece, non solo si mantiene salda, quando si va a mano a mano rimettendo. Nessun elogio è degno di que- , st opera. La verità è che l'Italia è un paese di risparmiatori. Risparmiatori sono soprattutto i ceti piccolo-borghesi, che danno all'economia del paese masse ingenti di capitali liquidi. Svalutate la moneta ed avrete, sì, in un primo tempo un rigogliodi in,dustrie, di produzione : rigoglio, che ,s'avvantaggia della duplice arma ,della concorrenza estera e dello sfruttamento operaio; ma, poi, le conseguenze sono ,fatali : si precipita. Ora, il fascismo vuole, sì, un increme1fto di produzione, l'aumento massimo deTia nostra capacità i)roduttrice, ma .senza dan-· neggiare nè l,e classi operaie, che da _quelllatraggono più direttamente 1 loro mezzi di vita, nè, indi-

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