Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

. Pellegrinaggi toscani : La villa della Petraia Un pomeriggio di limpido sole; pel declivo dolce un mareggiar queto di ulivi, più in alto uno s~uro pettine di cipressi addentellante l'azzurro del cielo. E attorno, silenzio. Il silenzio della campagna toscana, così pieno di poesia, così promettente di r,iposo. due torri detto la Petraia, perchè si fon.dassero un monaster~ con 12 religiosi. Però i frati ~on_ pr<:sero il possesso in tém~o e Petruccia, imp_adronitas1 a titolo di restituzione d1 dote della. Petr~1a, la vende~a ad Attaviano di messer Boccaccio de Brunelleschi. Ne GIARDINO DELLA VILLA REALE DELLA PETRAIA F ot. Alinari Forse fu questo silenzio,{ questo azzurro, questo divino senso i- di riposo perpetuato ne' secoli, che indusse nel lo~tano duecento una di quelle famiglie dei Brunelleschi che abitarono il primo cerchio di Firenze, a costrurre su dolcissimo colle un forte castello con bastioni e torri onde poter mettersi al riparo di quelle scorrerie di malviventi che infestavano, pari alle compagnie di ventura, i dintorni della città. Più tardi, nel 1362 Piero Brunelleschi che non aveva avuto fìgli maschi dalla moglie lasciava dice il Carocci « ai frati dei Servi di Firenze un resedio con 4'A Biblioteca Gino Bianco nacque una lite che fu poi appianata dando ai frati qua~to occorreva per costruire una cappella e lasciando la villa a Boccaccio. Nel 1364 i fìgli di Boccaccio coi loro contadini furono quivi assaliti dalle milizie inglesi dell' Aguto, ma s_idifesero con tanto valore, tempesta~ rono talmente di strali e di pietre i nemici che essi scornati dovettero ritirarsi senza essere riusciti ad impadronirsi del modesto fortilizio >>. Venne poi _un' era _di relativa pace per questo piccolo angolo di paradiso ; la campagna era coltivata con amore e un popolo folto di ulivi saliva lungo il ...

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