Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

. 16---------------- VITA NOVA sedio. Forse con poco senso d'opportunità egli presentò un progetto di legge disciplinatrice della libertà · di stampa contemporaneamente ad alcuni progetti di natura economica: forse sarebbe stato meglio discutere questi ultimi subito, e riservare l'altro a un periodo più inoltrato della legislatura, quando il ministero avesse dato sicure garanzie di un' azione benefica verso le classi diseredate, di cui si avvertiva il bisogno sino dai moti di Sicilia del 1893. In ogni modo non era giustificato il procedimento dell' estrema sinistra, la quale decise di mandare a picco il progetto ministeriale con l'ostruzionismo; e quando il Pelloux volle tagliar corto con un decreto legge che egli voleva subito discusso, non potè fare a meno di introdurre alcune modificazioni al regolamento della Camera, che, non potendo a causa dell'ostruzionismo essere trattate secondo il procedimento normale, fu~ono approvate per alzata e seduta. Se il metodo non era strettamente costituzionale, non rispondeva certo allo spirito della costituzione il sistema d'imposizione della minoranza alla maggioranza; quella in ogni modo ab ... bandonata alle sole sue forze avrebbe dovuto subito cedere. Ma trasse vigore dalla slealtà di molti costituzionali che credevano di aver colta l' occasione per riafferrare comunque il potere. Zanardelli che aveva fatto il celebre fiasco con la proposta del ministero che avrebbe dovuto succedere a quello di Giolitti, caduto ignominiosamente in seguito agli scandali della Banca Romana nel 1893; Giolitti che appunto nella contingenza attuale vide un' occasione propizia per poter rifarsi una verginità e forse riprendere le redini del governo; altri costituzionali lusingatori dei radicali per viltà e per desiderio di popolarità, cooperarono scandalosamente coi sovversivi. Non valse che Pelloux mostrasse l'ignobile condotta di Zanardelli, che si atteggiava a difensore dello Statuto, quando aveva sottoscritto al decreto di stato d'assedio, mentre lui l' aveva evitato : anche ora la baldanza dei partiti sovversivi fu alimentata dai tradimenti, dalla pusillanimità, dagli obliqui calcoli d'una parte dei partiti così detti dell' ordine. Il ministero Pelloux cadde dopo aver fatto le elezioni generali, e gli succedette il ministero Saracco, che durò oltre il sacrilego assassinio di Re Umberto per più di sei mesi, trascorrendo una vita tranquilla e non meritando di cadere per far posto al ministero Zanardelli con la cooperazione di Giolitti. La minaccia d'uno sciopero ferroviario fu il primo indice dello stato d' animo creato dal nuovo ministero: e allora non ci si peritò di ricorrere a quall'espediente che i sullodati ministri avrebbero certo stimmatizzato dal banco dei deputati: la militarizzazione dei ferrovieri. I Ma Giolitti non era l'uomo da rimanere in sott' ordine, sia pure in apparenza, e uscì dal ministero per ritornare capo del governo nel 1903. Nel settembre del 1904 un episodio spiacevole, ma insignificante, di due operai morti in un tumulto, uno a Bugerru in Sardegna, e uno a Castelluzzo in Sicilia, fu l'occasione per funestare con uno sciopero generale la culla del principe di Piemonte; e si tollerò che i soldati fosBianco sero bersaglio d' insulti da una tep~a st:lva~gi!1 che tolse i binari alla strada ferrata e compi altri atti ~1 va_ndalismo inaudito. Ora qua.ndo una sommossa e fa~t~ sotto l'assillo della fame, s1comprende la l<?ngam1n1tà dei soldati e degli agenti della forza pubblica, m~ ~n po' di piombo avrebbe avuto un ec~elle~te.eff~tt~ 1g1enico e didascalico per certe sodd1sfaz1on1 cr1m1nose. Giolitti fece le elezioni generali nel novembre del 1904· ma nel marzo 1905 pretestando una malattia, fuggì' davanti ai ferrovieri che 9uasi gli in~i.marono di lasciare il potere, da dove s1 sarebbe r1t1rato lo stesso, avendo mostrato in avvenire di trovarsi a disagio con camere uscite di recente dalle elezioni generali · ma forse avrebbe aspettato ancora qualche mese per~hè il suo luo~òtenente pot~sse tene!gli i_lposto caldo fintantochè s1potesse lanciare la m1nacc1a delle elezioni generali. Il suo ritiro in ogni modo ebbe I' aspetto di una fuga; e a questo proposito occorre soffermarsi sopra un punto che rischiara la politica sua .. e di tanti altri che si chiamano ministri liberali. Si sa che i ferrovieri avevano decretato l'ostruzionismo, e non già in convegni segreti. Ora, se la polizia o l' autorità giudiziaria viene a sapere che in una casa privata si prepara un delitto di sangue o un furto, vi penetra di sorpresa, arresta i facinorosi, sequestra i documenti che trova. Una moltitudine di funzionari si riuniscono con lo scopo confessato di compromettere gli interessi del paese, e si lasciano tranquilli. Questa è forse quintessenza del liberalismo! cioè del liberalismo conforme alla mentalità di certi liberali odierni. Non certo Cavour, Minghetti, Menabrea, Lanza, ed altri liberali della vecchia destra avrebbero conéepito una libertà di categoria oppressiva della libertà di tutti i cittadini e minacciante la stessa compagine dello stato. *** Giolitti, come è noto, dopo il ministero Fortis, e il ministero, detto dei cento giorni, Sonnino, riprende il potere, che detiene indisturbato sino al 1909; ma dopo le elezioni generali di quest'anno Giolitti ripete il solito giuoco: si ritira e cede il posto a Sonnino. E qui è opportuna una divagazione. Perchè Sonnino chia~ato la seconda volta al potere, se aveva la persuas1?~e di far opera di governo efficace, non mise per cond1z1one d~ll' accettazione la facoltà di sciogliere la Camera, egli che aveva fatto già un' antecedente esperienza del proprio fallimento ? Si dirà che le elezioni generali erano di data recente· ma la minaccia di esse bastava a evitarle. Nel Giornale d'Italia del 26 luglio 1925 si elogia Sonnino perchè dopo essere stato chiamato al potere lo ha deposto quand? è ve~l!ta l'ora di deporlo. La lode trovereb?e 1ncond1z1onata adesione qualora si trattasse di un 1nJeresse. es~lusivamente personale del compianto Sonnino ; _c1 siano permesse delle riserve quando que~ta delicatezza poteva riuscire dannosa agli inter~ss1 del paese. Ma Sonnino, come tanti altri membri di go_v~rno~no~ ebbe la forza di volontà di mettere ' questi in prima linea superando i pregiudizi del costu ...

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