Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

• VITA NOVA quello veronese compreso, sieno stati costruiti dagli Etruschi, popolo dal quale Roma avrebbe ereditata in buona parte la potenza e la civiltà. L' opinione del Pompei non è però troppo convincente, sia perchè per giudicare della maggiore o minore eleganza dell' edificio bisognerebbe averlo nella sua completezza orignaria, specialmente dal lato esterno dove è scomparsa quasi interamente la prima cinta, e sia perchè non è certo che nel 265 l'Anfiteatro fosse già in gran parte caduto. Dall' indizio che danno i numeri scolpiti sulle ar_catedell' <!-la-· così si chiama l'ardito rudero superstite della cinta esterna - arcate che sono del primo secolo circa, e dalle notizie che si hanno sulle condizioni di Verona a questa epoca, si può fissare con molta probabilità la costruzione dell'Anfiteatro alla fine di questo primo secolo o al principio del secondo. secolo X la famosa Iconografia Rateriana, la prima specie di carta topografica di Verona che si conosca~ mostra l'Anfiteatro ancora intatto; ma nel secolo successivo cadde parte della cinta esterna• e nel secolo XV doveva la cavea essere quasi del tutto vuota di gradini poichè si sa che fu ricostruita sotto la Repubblica Veneta. E ciò perchè nel 1409 l'Anfiteatro servì come cava di pietra per la costruzione del Castel S. Felice, sulla collina veronese, sebbene ogni sforzo si fosse compiuto per il passato onde difendere: il monumento da così triste sorte. Infatti fin dal 1222, il conte Rizzardo di Sambonifaci~, podestà di Verona, aveva speso una forte somma per il restauro; lo statuto del 1228 faceva pure obbligo di spendere ·almeno 200 lire annue per restauri ed infine gli statuti posteriori ordinavano che l'Anfiteatro fosse tenuto• costantemente chiuso. Ma tutti que-· sti ordini probabilmente saranno rimasti lettera morta, e un vero restauro cominciò solo alla fine del secolo XVI, quando caddero quattro archi verso la Piazza Brà e i cittadini veronesi finalmente s' accorsero che senza un pronto rimedio stavano per perdere il monumento loro più grandioso e di cui più andavano superbi. Si rifecero così le quattro arcate, si nominò, • • • ogni anno una comm1ss1one per provvedere alla conservazione del1 'Anfiteatro, e così a poco a poco si restaurò tutta la gradinata e per comodità si costruirono le due logge sopra le due porte, logge che anticamente non c'erano. Ali' inizio del secolo scorso si ripresero seriamente gli scavi ed i restauri per opera di L'ANFITEATRO ROMANO DI VERONA - L'INTERNO . Bartolomeo Giuliari e più tardi, nel 1877, si applicò il progetto del conte ~ntonjo Pompei al quale si deve . L' ed~ficio,~a forma el~ttica, ~a gli assi della platea 1nte;na r1spett1vamente di metri 43 il minore e di 73 il maggiore; gli· assi misurati sull' ultimo grado della cavea sono invece attualmente di metri 109 e 138. lnto~n? a_llaplatea s~~l~3: la gradinata, composta di grad1n1 d1.marmo d1v1~1 n tre n:ien~ani, cui si giunge ~er ~cale 1nte_rnemediante vol1!1tor1.Al disopra delI . ulti!Ilo ~en1ano doveva alzarsi una loggia, o portico, d1 cui abbiamo, nel terzo ordine degli archi dell'ala la fronte esterna, mentre l' interna molto probabilme1:1ted?veva es~er~ or!1a!a di quelle colonne e capitelli assai eleganti che s1 rinvennero nell 'Are11a stessa durante i lavori di scavo e di restauro. . Incerte non meno del~ origini sono le prime vicende del monumento. L.erto per qualche secolo dopo la sua fondazione esso deve essere rimasto in buono stato, tanto che nell'alto Medio Evo servì quale efficace difesa per il popolo che vi cercava scampo di fronte alle prime invasioni dei barbari. Nel iblioteca Gino Bianco . , riconoscere il merito maggiore se. o_gg1 1 Anfiteatro appare quasi nella efficienza primit1ya e se nella sua cavea marmorea migliaia e migliaia d1 persone possono raccogliersi sicure ed estasiate non solo degli spettacoli che vi si danno, ma anche dello spettacolo superbo che offre di sè lo stesso monumento. *** J:>~ssaro,noattraverso i secoli dentro la marmorea. ca':1ta _dellAnfiteatro veronese i più diversi spetta- Ri·i Si sa a. quale scopo fossero edificati ai tempi di f orna que~t• anfiteatri e gli storici latini bene ci in~ ormÌno di che si dilett~ssero gli imperatori ed il f?~ 0 romano che agli spettacoli dell'Anfiteatro avio n<;>nmanca~ano mai, e pei quali anzi avevano una passione speciale. Erano spettacoli d'orrore e di sangue lotte d 'u · · d. b · h . ·1 • 1 d. ommi e 1 eshe c e entusiasmavano b 1 . 1 J?~P 0 0 1 allora, ma che ripugnerebbero alla sensi~ I ita nostra educata alla civ1.lta'd l l . e seco o ventesimo .. , ..

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