Vita Nova - anno I - n. 9 - settembre 1925

r • .. . 8 VITA NOVA uno splendido sistema, dominato da robuste alture, con eccellenti fondali, appoggiato a una isola come la Sardegna, d'altissimo spirito na,.., zionale e di bellicosa natura. Senza lavori molto costosi la base navale di Cagliari potrà essere in grado fra breve di ricoverare le nostre squa,.., dre. Soltanto la scarsità dell' acqua nell' isola di S. Pietro, ove si trova Carloforte, e nelle zone litoranee adiacenti rende perplessi sull' op,., portunità di concentrare addirittura. nella rada di S. Antioco il massimo delle nostre risorse navali. · Ad ovest della Sicilia troviano poi la grande base ·.navale naturale di Trapani. Lal costa ivi · fa sistema con l' arcipelago delle Egadi, chiu.., dendo così uno specchio d'acqua magnifico, che pochi sbarramenti e poche batterie rende,., ranno inespugnabile. Il monte S. Giuliano dominando a perdita d' occhio il mare fino a scoprire Pantelleria e, nei giorni d' eccezionale chiarezza, il Capo Bon sulle coste africane, forma l' ossevatorio più superbo che possa desi- ·derarsi. Dalla parte di terra questa base, per ragioni topografiche (monti, saline, scarsezza di strade, vegetazione) è difficilmente aggirabile. L' indole dei Siciliani, la densità della popola,., zione, la facilità di organizzare a difesa le milizie locali rendono l' isola intera praticamente imprendibile. La base navale di Trapani ha dunque le sue spalle ben guardate. . Cagliari (con S. Antioco) e Trapani (con le Egadi) sono pertanto gli appoggi naturali di ogni nostra azione verso il Mediterraneo cen~ tro-occidentale. Da quelle dt1e località, squadre .leggere possono incrociarsi in modo da impe,.., dire qualunque penetrazione di sorpresa delle forze nemiche nel Tirreno. Nessuno può forzare il passo fra Sardegna e Sicilia senza essere scoperto e costretto a battaglia. Viceversa da Cagliari e da Trapani le nostre forze minacciano un vasto tratto del Mediterraneo, fra la T uni - sia, l'Algeria e le coste franco-spagnole. Non ·sàppiamo se in una futura guerra avremmo l' al.., leanza della Spagna: in tal caso il canale fra le Baleari e la Sardegna s~rebbe terribilmente dominato da ambo le parti. In caso diverso lo sarebbe sempre sensibilmente da una parte sola, ma la più pericolosa, quella adiacente alle linee dirette di navigazione fra la Tunisia e la Francia meri,., dionale. E chiaro infine che 11elcaso di un' al,., Biblioteca • 1no • 1anco ... leanza franco,..,italiana(occorre fare tutte le ipotesi) nessun avversario p~r qua1:1topotente (pensiamo un momento ali Inghilterra) potrebbe mandare a ~uor leggero le sue flotte entro quel tr~tto di mare così stretto e dominato da tre lati su quattro. · Scelte Trapani e Cagliari come basi per le squadre leggere, basi necessariamente avanzate per lo scopo che hanno le squadre medesime, occorre avere una base più interna per le squadre di riserva (come pensiamo noi) o per le grandi navi (come pensano coloro ai quali le grandi navi sembrano tuttora utili e necessarie) Questa base più interna non può essere che Napoli, col suo grande golfo, coi suoi cantieri, .. con le sue facili comunicazioni, con tutti i mezzi · di cui dispone una grande città. *** Quanto abbiamo detto fa parte del programma che consiste nel preparare i mezzi ne,., cessarii a disturbare e, potendo, troncare le linee marittime di comunicazione d'un eventuale avversario. Bisogna ora provvedere a proteggere le nostre, perchè il paese non si trovi, in caso di guerra, anemizzato e costretto ad arrendersi per fame, fame di grano e fame di materie industriali. Le linee di navigazione che fanno capo ali' Italia possono provenire dall' occidente, attraverso lo stretto di Gibilterra, o dall' oriente · attraverso l'Egeo e l' Jonio. Ognuno capisce facilmente che le prime sono assai più vulne-- rabili delle seconde, anzi in taluna ipotesi (con.- flitto con l' Inghilterra) sarebbero addirittura sbarrate, mentre più sicure e redditizie sono quelle orientali, relativamente protette anche dalle nostre basi secondarie in Libia (T obruk) e nel Dodecaneso (Rodi e Leros). Assicurare le comunicazioni e i passaggi col Mar Nero e con l' Asia Minore lungo una linea spezzata Rodi,. ! o~ruk-Messina, ecco il compito della Marina 1tal1ana. Per far questo oltre alle località or ora nominate noi dobbiamo contare sulle basi navali di Taranto e di Augusta; più importante quest' ul~ima perchè protegge ampia .. mente da sud l' imboccatura dello stretto di !'1essina, mentre Taranto funziona da punto d1 appoggio e di rifugio sul fianco della stessa linea.

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