La Marina Italiana .e le nostre basi navali I La preparazione militare d'una nazione mo,.., derna deve esser fatta con criterio unitario : tener conto, cioè, di tutte le sue necessità e di tutte le possibilità: senza dimenticare il famoso assioma che « ciò eh' è necessario è sempre possibile >>. Ma il problema, in sostanza, è di sintesi : perciò la sua soluzione deve essere cercata o almeno predisposta anzi tutto nel campo politico. Se si lascia fare ai tecnici, i quali sono essen,.., zialmente specialisti, ognuno di essi vorrà svi-- luppare questa o· quella branca della prepara ... zione, e ne avremo uno squilibrio dannoso e pericoloso. Per questo motivo, è stato ripetuto e dimostrato da critici militari di mentalità moderna, che oggi il vero ministro della guerra nel senso largo della parola è il Presidente del Consiglio, il quale tenendo le fìla della politica generale d'un paese, è il più indicato per tracciare anche le linee principali della sua organiz ... zazione militare. Perciò la situazione in cui si trova oggi l' Italia, di possedere nel Presidente del Consiglio anche ·il Ministro della Guerra, della Marina e dell'Aviazione è veramente privilegiata; ed anche se formalmente richiede qualche ritocco che le dia maggiore stabilità e più chiara coe-- renza, sostanzialmente costitt1isce un passo aval).ti verso quell' assetto moderno dei dicasteri militari, al quale prima o dopo tutte le nazioni d~vranno rico.rrere, sfuggendo alle tendenze tradizionali del professionalismo e del tecnicismo. In fatto di preparazione militare bisogna dire invero: « il· tecnicismo divide, la politica unisce »; intendendo la parola politica nel senso più alto e completo della parola. Questo preambolo è necessario per compren-- dere lo scopo dell' articolo, che vuol presentare sommariamente i compiti della nostra Marina e i bisogni, subordinati a quei compiti. *** Missione particolare della Marina italiana è anzi tutto di tenere libere le vie del mare, Biblioteca Gino Bianco ,, dalle quali il nostro paese riceve i nove decimi delle materie prime necessarie al suo sostentamento. Missione di poco meno importante è quella di disturbare e, potendo, tagliare le vie marittime di comunicazione del supposto avver- • sar10. Questo è il binomio in cui si riassume il nostro problema militare per ciò che riguarda l'Armata. E la protezione delle coste? domanderà taluno. Questo compito, che in altri tempi appariv,a principalissimo, oggi, e tanto più domani, può ritenersi sottratto al campo d' azione della Marina da guerra.a Le coste si debbono difendere da sè, con mezzi proprii, siano essi fissi, siano mobili : campi di mine (che possono essere disposti anche senza fare appello alla Marina da guerra propriamente detta), treni armati che percorrano le linee ferroviarie litoranee, squadriglie d' areoplani e d' idroplani della difesa costiera; corpi speciali territoriali o di Milizia del secondo bando, predisposti e istruiti in modo • acconcio. Un tempo si riteneva che, di fronte alla potenza dei mezzi di distruzione di cui dispongono le grandi navi corazzate, fosse quasi im-- possibile la difesa delle coste e specialmente delle grandi città e dei porti, talchè si preferì in certi casi rinunziarvi addirittura, disarmare i forti e affidarsi ai sentimenti cavallereschi del nemico perchè non offéndesse quelle località ormai inermi. Il più famoso esempio di questo insigne sproposito resta quello di Ancona, base navale eccellente, alla quale volontariamente ri-- nunciammo ritenendola indifendibile, col resultato che da Venezia a Brindisi tutta la costiera adriatica restò quasi chiusa e proibita alle nostre squadre, mentre era esposta a tutti i colpi dell' avversario! La pratica invece ha dimostrato· che non solo la terra non ha molto da· temere dalle offese delle navi, ma che queste hanno al con-
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