Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

o \ ) - . .,. J 'l • I I' - 32 - \ - . \ , della nostra dipendenza da Dio·, allora la re- la creazione, se per creazione bisogna intenligione ha una base esclusivamente sentimen- dere una produzione originalissima, ed una tale, e come tale non è obbiettiva, o univer- produzione dal· niente, ex nilzilo. : , sale, ma rientra nelle cosè proprie del senti- Questo concetto è precisamente l'origina-· mento, cioè della caducità ò della transitorieta. · lità del Cristianesimo. Ecco perchè noi diciaA questi due concetti della religione, il mo che il concetto d'un Dio che diviene, che pensiero pili _maturo, e, diciamo anche,· più ·a prima· vista può sembrare qur ~che cosa. di _ profondo, ha sostituito un'altra definizione: la blasfemo, risponde invece ai mòti vi più veri, religione é lo stesso spirito, cioè dire Dio è ai motivi più profondi della vita cristiana .. · l'essenza della religione ; ma il Dio della re- Certo nel periodo della scolastica questo ligione non è il Dio che diviene, ma il Dio concetto subì una modificazione profopda. Gli che è. scolastici, come a tutti é noto, cercar.ano di · Sono evid-entementedue formule, le quali conciliare il cristianesimo con ·l'aristotelismo, prese nel loro schematismo sembrano d'u_na che, tra parentesi, è Ja filosofia più antireligrande aridità. giosa che esista. . , I -) Dio è, e Dio diviene : sono due formule Orbene, in questa conciliazione tra il eriche sono due concezioni. stianesimo e l'aristotelismo noi vediamo una Per la prima formula non possiamo ave- concezione della divinità che è quasi ~dentica re un concetto della religione -che come qua- a quelJa greca, o a quella antica . . lunque cosa che è al di là'" della sfer? spiri- ' Difatti Dio, per gli scolastici, è concepito tuale, dell'-umanita. Dio è, significa Dio esiste come un atto puro, immutabile, per.manente•. immutabilmente,permanentemente, o l'atto pu- Ma l'immutabilita, come abbiamo_ osservato . ' ro che non ha nè progresso nè regresso, se- anche altre volte, è propria dell~ cose che non condo pe"nsava Aristotile. hanno vita, è propria d,ella natura. Or~ nessuno vuol dubitar~ che la religio- Se Dio è spirito, se è essenziaJ~ente ne o la divinità così considerata, abbia una creatore, esso diviene continuamente, vale. a suggestione grandissima, perchè tutti di volta dire che Ja creazione costituisce la stessa nein volta sentiamo prepotente il bisogno di ri- cessità della divjnità, onde noi, come creature ferirci a quello che permane, a quello che sta di Dio, costituiamo, diremo çosi, la necessità immoto, permanente. Ma questa concezione stessa della divinità. della divinità o della religione, se si guardi Eppure, si continua a sostenere che Dio ' • bene; è una concezione naturalistica. Difatti, sia attività, che Dio c~ea, ma può non creare,. ,soltanto la natura è ferma, immutabile, mentr~ può non dimostrarsi attivo. _ ·lo spirito dimostra la sua peculiarità in quan- Il che è l'a~surdo più grave eh~ si posto si llluove, si sviluppa, in quanto crea. Quin- sa imaginare. Ptr separart, diremo così, la di bisogna concludere che la seconda formu- divinità dal mondo, ad un certo punto si vuol la : Dio diviene, è la più convincente, anzi negare a Dio Ja stessa attività o la stessa questa formula risponde alle esigenze più v.i: creazione, laddove se per un m·omento Dio · ve, più sentite del pensiero moderno, e, oso non creasse, Dio non sarebbe più Dio. · aggiungere, costituisce il nucleo sostanziale Dunque la creazione non possiamo condella concezione cristiana .deila divinità. Difat- cepirla se non come la stessa necessita della ti soltanto nel Cristianesimo noi troviamo il divinità, perchè altrimenti sarebbe legittima la · concetto vero della creazione. Per gli antichi domanda : Dio, prima del mondo, che cosa la creazicne era un f!S~urdo: e~~i rarlavano facf'-'a? M1 se noi ammettiamo che Dio nrdi emanazione degli essrri da- Dio, o di gene- _ cessariamente crea, non possiamo. più fare· razione degli esseri da Dio, ma la emanazio- queJJa $Cioc~adomanda propria dei razionali- 'ne e la generazione aon sono evidentemente sti da caffè, oppure dei dilettanti di filosofia• . / .) , ' ibliote a Gino ■ I fl O '

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