Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

I cipale della concezione romana del matrimonio coniiste in ciò, che si c·onsid~rava il matrimonio non già come una celebrazione veramente spirituale, ma come una istituzione ge- · nerativa. Di qui ne derivò l'istituzione del divorzio, il quale negli. ultimi tempi dell'impero arrivò sino a tal punto che· un filosofo, Seneca, esclam.ò che le signore di Roma contano gli anni di età dal numero pei mariti. In altri ter.. mini, siccome non si aveva un concetto _spirituale, cioè veramente etico del mat~imonio, . . il divorzio prese delle proporzioni spaventevoli, e con esso il concubinato. Le cose cambiarono coll'avvento del Cristianesimo, perchè, come ho avuto occasionè di notare, il Cristia- · n~simo è veramente la religione dell'amor~. Anzi, dalla fusione che avvenne tra il Germanesimo e il Cristianesimo in Italia, derivò un fatto veramente nuovo, cioè la dignità vera della donna. Oiacchè i Germani avevano un culto. molto riverente per la donna. La donna · era da loro con~iderata come la compagna ideale della loro vita. Questo alto sentimento si fuse, ripeto, con il concetto cristiano ; e di- .fatti nel Cristianesimo, sin·. dagli esClrdi," noi troviamo la_donna c~e assiste ai servigi divini, e l'istituzione del culto di Maria. Il. culto di Maria produsse, in realtà, una nuava coscienza della dignita della donna, ma nel Cristianesimo noi troviamo qualche cosa di più, cioè l'istituzione del matrimonio come sacramento. Ora questo che può parere una questione religiosa, invece ha un carattere eminentemente politico, e dirò anche speculativo. Difatti se l'amore ·viene considerato non più nella sua naturalità, vale a dire nella sua brutalità, come accoppiamento di sessi,. ma come celebrazione, cioè come sacramento ; al- , lora l'amore da naturale che è, diventa morale, cioè spirituale. Del resto, per convincersi di questa spiritualità dell'amore basterebbe che noi facessimo qualche riflessione sulla natura dell'amicizia cristiana. Per i cristiani l'amicizia non è come quella degli antichi, ' cioè dei Greci·e dei Romani, un legame estrin- . seco che ha per base o l'utilita o il piacere \ ' o qualsiasi altra ragione accidentale, ma l'amicizia cristiana che è poi il fondame~to del- , la famiglia, è l'unità o la sintesi di due esseri o di due volontà che in quanto si fondono l'una nell'altra costituiscono la nuova realtà morale. In altri termini, secondo il Cristianesimo, l'amicizia non è qualche cosa di transitorio o di passeggero, bensi qualche cosa di perpetuo, onde è giusto quello che diceva un grande pensatore che nel Cristianesimo l' amicizia è concepita come un nodo indissolubile, perchè, egli soggiungeva, l'amicizia che finisce non è stata mai vera amicizia. Ma qui si potrà dire : l'amicizia in·quanto è amicizia è qualche cosa di esclusivo, di egoistico. Difatti nell' amore dotnina il sentimento della gelosia. Ora appunto la gelosia, anzichè essere il difetto dell' amicizia, è il grande pregio dell'amicizia. Che cosa ci fa indurre di volta in volta nel sentimento della gelosia ? ·La gelosia proviene dal sentimento dell'esclusività. Sicchè ~n quanto noi ci tra~ sferiamo in un altro essere vogliatlJO·che quest'altro essere sia tutto nostro. Ma questa esclusività o questa gelosia che si osserva nell'amicizia,noi possiamoosseivarla anche nelle altre manifestazioni spirituali. Il poe,ta vive nelle sue immagini ed è geloso delle sue immagini : il credente vuole immedesimarsi col suo Dio, anzi v,uole che Dio sia tutto suo : il filosofo vuole impossessarsi della sua verità e la v~rità è per .lui qualche -cosa di esclusivo, che è quanto dire. qualche cosa di assoluto. O.ra quale è la ragione profonda di que-. sta esclusività o di questa gelosia? La ragione profonda di questa esclusività o di questa gelosia è precisamente nel bisogno prepotente che noi abbiamo di vivere liberamente e di realizzare liberamente la nostra realtà morale qualunq~e essa sia. Dunque l'esclusiv,ità nell'amicizia non è come può sembrare a prima vista un difetto, ma é un pregio. La prima realizzazione dell' amicizia è la ·famiglia, è il matrimoni<?, il quale in verità non può essere concepito come un ·semplice t contratto. Nel matrimonio non abbiamo uno ' I • I

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