,, ' I -5I concetta, una nuova visione della vita, che non è più l'antico concetto negativo della li- , bertà. Noi, dico, in ~uanto cristiani, secondo. la buona novella che ha rinnovato lo spirito umano, .co~e concepiamo· 1a vita? · Noi tutti diciamo di concepire la vita in !)lodo spiritualistico. Ma concepire la vita spiritualisticamente, vuol dire intendere come vera· realtà il .mondo che ci interessa,. il mondo in. cui abbiamo collocato i nostri interessi, il mondo in cui collochiamo i nostri _ideali,quegli ideali che ci importa di realizzare e non il mondò della natura, quel mondo in cui, se il _grano non cresca, se la terra non germoglia, se l'acqua. non viene a fecondare la t~rra, se le forze .delfa natura ci rimangono ostili, non possiamo avere la soddisfazione dei • nostri bisogni. , Per noi, in quanto concepiamo spiritualisticamente la vita, per noi, voglio dire, uomini moderni, il mondo non è quello della natura in cui siamo nati e in cui siamo nati non . r • umani ; i bisogni morali, artistiei, intellettuali, religiosi -da soddisfare. E questo non è il mondo della natura: nella natura non c'è nè ,,, vero, nè falso, niente che sia bello e che si distingua dal brutto, niente che. sia buono e èhe si distingua dal malvagio, niente di sublime che sia agli antipodi dell'orrida e d~ll'obbrobrioso. Tutto quanto ha valore per noi ; per cui noi pensiamo, lavoriamo, triboliani~ I tutta la nostra vita, da quando noi veniamo alla ·1uce e si ,comincia a• piangere (sia 1;1el- ... l'ambito della nostra. vita individuale, come . . , pure nel grande· ciclo· della vita storica del-, ,, · l'umanit~), noi lo facciamo per realizzare quel- · lo che ci pare il bene, lo facciamo· per popolare il mondo di opere belle che costituiscono il patrimonio immortale dell'umanità. Noi compenetriamo Ja natura per mezzo del nostro pensiero, la sovvertiamo quasi nella sua base, dalle viscere più profondr.=della ·terra sprigioniamo le forze di cui abbiamo bisogno, e facciamo la luce nella notte di tutta la natura, e certo per virtù nostra ! ..... · la veniamo via via trasformando· col nostro , Nel inondo della natura noi siamo schia,... vi, schiavi della legge del nascere e del mo- - rire e non c'è miracolo di scienza che ci dia soltanto speranza di essere salvati dalla morte. , Se ·noi cerchiamo di esse17eliberi ~n que- , sto , mondo, ha ragione Buddha, ha ragione chi concepisce negativamente la libertà. lavoro incessante per farla corrispondere ai nostri bisogni, e dove. una ·volta possiamo pensare che f0ssero le foreste verginl ignora- } te, inviolabili, noi creiamo, edifi~hiamo le ci- . viltà, che sono_ teatro della nostra azione, e cui loro monumenti perpetuiamo attraverso i secoli Jo sforzo d~lla nostra t(tanica conquista. · I · Noi siam stati fatti in gu,sa da dover . . . soggiacere necessariam"nte a1la legge univerQu ·sta é la vita in cui noi vo~liamo vi- ~ere; si: nni abb am~J b:sogno d· I· pane, ma 1 I sale della natura : c'è una catena eh~ stringe I insieme, secondo l'antica immagine d1 Omero, il cielo e la terra, e niente può sciogliersi d::1 essa, perc~è ha leggi infrang1b11i.Come tutti . gli animali, e come tutto ciò che partecipa ·dell'universo, noi siamo soggetti a questa legge universale della natura. . Ma non è questo _il mondo in cui .noi senti4mo, ,Il mondo ove noi desideriamo, .temiamo, ~nsiamo,· dove lottiamo· coi diversi partiti, in cui guerreggiam9 fino al sacrificio di tutta la nostra vita per il trionfo dei nos'tri ideali, della missione che abbiamo da adem- . piere. . !\bbiamo bisogni che sono i veri. bisogni an del pane che è strappato alla dura Zt>Jla m - ..- d1. n'e 11 sudt>re della nostra fronte, perché abb1a,no cos~ienza che la zolla deve esprimere dal suo seno gli afimtnti di cui abb1amo bisogno, e n,.>n.noi soltanto, ma anche coloro che non possono lavorare ed hanno ciò nono- · stante il diritto • di vivere, \e ai quali _perciò dobbiamo procurare il pane : i nostri figli che non possono e non sa_nnoancora produrire, ma che sono l'umanita futura, cioé quella, stessa vita che noi viviamo, e che essi vi- , . ,,ranno in quel futuro, nel quale noi non sa- . ' remo p1u. Essi debbono essere pane çhe stra~piamo ali~ • sostenuti con quel . viscere della terr.a, , , . , I ' . I I I • I I
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