Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

turalismo fondando sull' interesse, sull'utile, il diritto e lo Stato, e sulla ragione la certezza umana: cercava con ,questa di dare all'umanità il codice eterno e l'ottima for... ma di Governo. Vico affermò ener ... gicamente la natura socievole delI' uomo, I' eticità della coscienza giuridica e la sua esplicazione in tutta la storia umana o profaina o,pposta a quella sacra. Le dottrine debbono allora cominciare pel Vico con le !materie che trattano e spiegare tutto il corso della civiltà. La esperienza non il ragionamento, la storia, non la ragione, devono soccorrere alla sapienza u1 mana, per spiegare gli ordinamenti civi,Ii e politici, ,che ,furono frutto, non di ragione o <li filosofia, ma di senso comune e cioè della coscienza sociale dell'uomo ». E più oltre (pagine 373-3 74) « Vichiana è la considerazione della storia come cc Magistra vitae », la ricerca dell 'umanità della storia, i,l principio ohe l'ideale « corre in tempo »... la scoperta di un corso politico delle na.. zioni... D,el Vico è l'elogio dei • • • • • patr1z1 << cuori ero1c1 » e « patres patriae » primi fonda tori degli Stati, ,magnanimi ,difensori del bene pubblico e saggi ·consiglieri intorno allo Stato... Del Vico è la critica delle democrazie, I' affermazione della loro breve durata, del loro rapido risolversi, per l'opera delle fazioni e d~i demagoghi, pr.ima nelI'anarchia, poi nelle monarchie, quando l'estrema corruzione non le conduce a servaggio allo straniero ... Vichiano è il concetto della libertà civile come soggezione alla legge, come giusta subordinazione dell '.interesse privato ali, interesse pubblico, all 'imroero de-Ilo Stato ... Vico ha ,disegnata la società mo,der.na... come un mondo di nazioni custode ciascuna di un proprio impero, com-- battenti tra loro giuste e non inumane guerre. In V.ico è quindi la condanna del pacifismo, vichiana è l'affermazione che i,l diritto si attua Biblioteca Gino s· neo con la forza del corpo.. . che senza la .forza la ragion non vale e che quindi cc qui ab iniuriis se tueri non potest, servus est ». Sono evidenti le analogie con i concetti fondamentali e sopratutto con lo spirito della dottrina fascista. venuti estratti ·ai articoli del Cuoco ; ed Alessandro Manzoni lo diceva « suo maestro in politica » e gli fece spesso da segretario. (Monlemayor, pag. 370). Ali' influsso· della tradizione italiana, rias•sunta e tramandata dal Cuoco, non si sottrasse il Mazzini, le cui idee sulla funzione del citE si comprende. Il Fascismo, fenomeno prettamente italiano, si ricollega col Risorgimento-, e il Risorgimento ·subì ind'ubbiamente I' influsso del Vico. . tadino come dovere e come mis- · Che il pensiero vichiano dominasse il risorgimento sarebbe aff er- ·mazione inesatta : troppi ele-menti di cultura francese, inglese e tedesca si erano infi1 ltrati nel pensiero italiano durante la prima metà del- • l'ottocento, perchè gli uomini del • • • • r.1sorg1mentone r1manes-sero immuni. E, forse, G. B. Vico sarebbe rimasto estraneo al -movimento intellettuale che accompagnò il moto politico dell'unità italiana, se un altro forte ingegno meridionale, Vincenzo Cuo·co, non si fosse fatto tramite e propagatore del peinsiero vichiano, proprio negli anni in cui si preparava inte1 llettualmente il ri .. . sorgJJmento. Una adeguata esposizione delle dottrine del Cuoco mi condurrebbe troppo lontano. Del resto, il Monte·mayor ne ,dà un saggio nel belI'articolo sopra citato. Si leg~a, ad esempio, la sua condanna della democrazia cc I' Italia ha fatto triste esperim,ento del vento de-mocratico, che ha intisichito poco meno che dalle radici le tre -piante sacre della li,be-rtà,dell'unità e dell 'indipendenza.; se le vogliamo veder rinvigorire, ripariamole da quel vento nell'avvenire ». (Saggio p. 262). L'influenza esercitata dal Cuoco, esule a Milano. con i suoi scritti, con la sua opera giornalistica, cÒn la sua -propaganda vichiana sui pa- . trio,tti italiani è ormai da tutti riconosciuta. Fra i lettori as·sidui del Giornale italiano, organo del Cuoco, furono il Monti e il Foscolo ; fra le carte del Mazzini furono rin- • sione -si ricollegano piuttosto alle concezioni vichiane, che non ali~ dottrine filosofiche e poli tiche della rivoluzione francese. « La scuola del dovere sociale, dice.va Mazzini, è essenzialmente e logicamente unitaria. La vita non è per essa che un ufficio, una m,issione. La norma, la definizione di . quella ,mis·sionenon può trovarsi che nel termine collettivo superiore a tutte le individualità del paese, nel popolo, nella Nazione. Se esiste una missione coHettiva, una comunione di dovere ... essa non può essere rappresentata fuorchè daill 'unità nazionale » (Della unità italiana, Scritti, voi. lii). E più oltre: ((Le dichiarazioni dei diritti che tutte le • • • • • • cost1tuz1on1 s1 ostinano a .copiare servilmeinte dai francesi ,non espritnevano se non quelle di un· epoca .. ~ che aveva per -/i.ne l'individuo e non accennava, se non a mezzo, il problema n -(ibidem). E ancora: cc ponete giunta una di quelle solen .... ni crisi che minacciano la vita di una Nazione, ed esigono il sacrificio attivo di tutti i suoi figli ... ·chiederete ai cittadini, in nome dei diritti, ,di affro~tare il martirio ? Avete insegnato ali' ·1omo che la societa non era costituita che p~r assicurargli i suoi diritti, ed or gli chiedete di sacrificarli tutti, di soffrire e m1 orire per la saivezza della Nazione ? » (/ sistemi e la democrazia. Scritti, voi. VII). Redattore responsabile : IVO LUMINASI Bologna - Stabilimenti Poligrafici Riuniti ..

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