Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

POLITICA SCOLASTICA Il Governo Nazionale ha provveduto al miglioramento economico degli insegnanti medii ed ha fatto benissimo, ma noi temiamo che codesto migliora ... mento non sia in tale misura da poter soddisfare le esigenze più elementari della vita~ Il silenzio, in proposito, del comunicato ufficiale della Ste/ani è abbastanza significativo, e quindì non a torto si ritorna a parlare d' una crisi della Scuole Media; crisi pro ... fonda, di cui dovrebbe seriamente preoccuparsi il Fascismo, che ancora pare non avve·rta la necessità e l' im... portanza grandissima, che ha nella vita nazionale la risoluzione coraggiosa, ardita radicale della quistione della scuola e specialmente di quella media, che, forma l'ossatura dello spirito nazionale. Noi rimaniamo sempre del nostro parere che la grandiosa riforma scolastica escogitata dal Gentile ri ... marrà sterile di risultati, se non si fa seguire ad essa una riforma economica che assicuri davvero la dignità di vita degli insegnanti. È vano illudersi: i più bei propositi, i programmi più sapienti, le riforme più ardite rimangono inefficaci se non ci sono coloro che cer ... chino di attuarli con fede e con amore. Perciò il Fascismo deve ridonare agli insegnanti la loro tranquillità e il loro decoro, se si vuole che l' Italia diventi spiritualmente potente. Altrimenti il cosidetto imperialismo spirituale, di cui vanno parlando alcuni nostri amici, comincerà ad apparire discretamente ridicolo. Tutti siamo d' accordo in questo, che occorre fascistizzare la Scuola, che è quanto dire rendere più nazionale lo spirito di docenti e di discenti, e per far ciò l' epurazione scolastica deve essere condotta più innanzi con accuratezza e con fermezza. Ma una tale epurazione non è possibile se noi non riusciamo ad attrarre come insegnanti nelle no ... stre scuole il meglio delle nostre gene ... razioni. Su questo noi teniamo duro, anche a costo di apparire eterni ribelli. Il Fascismo che ha superato definitivamente tutti i Governi anteriori nella risoluzione dei problemi più importanti della vita nazionale, per ciò che ri ... guarda la scuola non ha saputo tenere, purtroppo, che lo stesso atteggiamento dei liberali, i quali promettevano facilmente miglioramenti economici agli insegnanti, ma in definitiva non davano nulla, quando talora non irridevano con a capo il famigerato Corri~redella Sera • VITA NOVA la miseria, in cui questi benemeriti della cultura nazionale erano costretti a vivere. Manca nel Fascismo la sensibilità del problema della scuola ; è una confessione dura che facciamo, ma la franchezza e l' onestà ce la impongono. Ci si preoccupa un po' troppo della educazione fisica della nostra gioventù, ma per l' educazione vera che cosa si è fatto o che cosa si vuol fare? Noi non vogliamo soltanto degli agili animali, ma vogliamo sopratutto degli uomini devoti alla Patria fino al sacrificio supremo, e questo è difficile ottenere se non ci ficchiamo bene in testa che il problema della scuola va considerato come il problema più importante, più delicato della vita nazionale e quindi bisognoso di cure vigili ed amorose, e che nella scuola principalrnente si forma e si rinsalda la personalità dei fanciulli. Educazione fascista e nazionale sì, ma a patto che, lasciate da parte le verbosità più o meno futuristiche di quattro imbecilli, che si vogliono occupare di essa senza possedere nessuna capacità o competenza, cominciamo ad agitare il problema economico degli insegnan ... ti, senza cui non otterremo mai una scuola che sia lo spirito vivente della nazione. E lo spirito è tutto, perchè il resto viene naturalmente da sè. Ecco perchè è dovere supremo del Fascismo, che vuole essere ed è una potente rivoluzione spirituale, l'aiutare efficacemente gli insegnanti ponendoli dinnanzi a tutti nella estimazione e nella dignità che sono loro dovute. Quando essi avranno riacquistata tutta la loro serenità, perchè non avranno nessuna preoccupazione materiale, la scuola ne risentirà immediatamente effetti grandissimi. Solo -allora potremo pretendere - e saremo spietati - che gli insegnanti dedichino tutta la loro atti ... vità alla scuola. In caso diverso la crisi della scuola si aggraverà sempre di più e ci avvieremo fatalmente all' infemminimento della generazione nostra. Giacchè siamo arrivati proprio a questo, che le scuole dello Stato sono invase· da una folla di donne, che sono, come si sa, per costituzione congenita incapaci a dare una impronta virile ali' insegnamento, e di giovani spostati che non trovano altro di meglio che piantarsi a vegetare in una qualsiasi scoletta dello Stato. Rebussic stantibus, il problema della scuola media si presenta d'una gra:.. vità eccezionale: occorre, dunque, che esso sia subito risolto, se non si vuole assistere alla decadenza spirituale della • nostra nazione. GIUSEPPE SAJTTA Biblioteca Gino Bia co ECONOMIA POLITICA Spetta il posto d' onore in questa rassegna a un'opera postuma di MAFFEO PANTALEONI: La crisi del 19061907( ora edita negli « Annali di Economia » dell' Università Commerciale Bocconi ,I, 2). È una perizia che il grande economista fece per incarico della Corte d' Appello di Roma nella controversia fra l'Amministrazione del le Ferrovie dello Stato e l' impresa per costruzioni meccaniche Arbel, controversia che aveva tratto origine dalla richiesta di risarcimento dei danni presentata dall'Amministrazione ferroviaria per ritardo nella consegna di carri e di altro materiale mobile commesso • alla ditta francese. La ditta si difese adducendo la causa di forza maggiore, in seguito alle vicende della crisi economica del ·1906-1907, che aveva sconvolto tutta l' economia produttiva del1' industria siderurgica in Francia. Il PANTALEONIriferì su lo svolgi ... mento della crisi del mercato siderur-- gico, per stabilire se l'intensità, l' estensione e la durata della crisi potevano essere prevedute dalla ditta Arbel nel momento della stipulazione del con-- tratto e per indagare quale influenza la crisi, nei vari suoi fattori, avesse esercitato nel contratto. Ne è venuta fuori una monografia economica del più alto valore scientifico, la quale oc... cupa decisamente uno dei primi posti nella ricca letteratura sull' argomento. Non vi è opera italiana sulle crisi che possa essere neanche lontanamente paragonata a questo scritto del PANTALEONI(mi vengono alla mente alcu~e pagine luminose del FERRARA)n, è ricordo opere straniere, comprese quelle giustamente celebrate del M1TCHELL, del LESCUREe dell'AFTALION in cui il fenomeno sia esaminato con tanta acume e profondità. Ogni pagina, si può dire, merita di essere meditata e richiederebbe ampio commento. Che cosa è una « crisi » ? Il PANTA... LEONIdistingue fra variazioni secolari, cicli industriali ed eventi accidentali. Sono cicli secolari quegli eventi di cui l'unità di tempo alla quale vengono riferiti è ali' incirca quella di una generazione di uomini, perchè entro questa unità vige un determinato regime di organizzazione economica, un determinato complesso di gusti e costumi, un determinato ordinamento giuridico dei rapporti di diritto privato e pubblico. Si chiamano variazioni periodiche o crisi in senso proprio, qùei •

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