• « da un modo totalmente diverso di « considerare i ·fenomeni - o di regi- « strare le ombre che si profilano su « lo schermo - modo di cui ora non « possiamo formarci neppure una pal- « lida idea )>. Noi non speriamo altro e tanto. L'anima umana è fatta di ragione e di fantasia, di sentimento e di volontà ed in essa. eternamente la ragione tenterà di esaudire il sentimento come la volontà di attuare la fantasia. Se il metodo sperimentale consiste nella riproduzione del fenomeno per cercar di identificarne la legge, la magia è il metodo sperimentale della religione, poiché tenta di conseguir lo stesso risultato di dominazione di forze nascoste e, date le diverse forme mentali in cui si esplica, è però identica quanto allo schema in cui si forma. T aie pensiero ci è suggerito anche dalla lettura di un altro libro che, escito in questi mesi, sembra un complemento parziale ed un riscontro a quello del Frazer, il Manuale di storia della scienza (Antichità) di Aldo Mieli, integrato da due brevi appendici, una di Mario Vallànzi su la scienza nell' India antica ed una di Giuseppe T ucci su la scienza nel1' antica Cina. Il bel volume edito a Roma dalla Casa editrice Leonardo da Vinci, è anche opportunamente adorno di riproduzioni di monumenti e documenti, e presenta una vasta antologia di letteratura scientifica in cui i passi allegati son. congiunti da J.Ina sobria ed armonica illustrazione sia dello svolgimento deUa storia della scienza sino ali~ fine del mondo antico, sia della vita, delle opere, del carattere di ciascun autore· citato. Il libro vuol essere una completa e solida introduzione alla conoscenza della storia della scienza nel sùo complesso ed un efficace incitamento a questo genere di studi. È dunque un manuale che presenta un . quadro· a bastanza ampio dello svolgimento del pensiero scientifico al quale in 1ltri .volumi dovrà seguire l' esposizione di tale svolgimento sino ai giorni nostri. N~- turalmente il Mieli non si è limitato a trattare di quegli accenni o di quegli' sviluppi che dall' antichità sino ad oggi son rimasti vivi nel patrimonio scientifico dell' umanità, si bene ha accolto nell '_opera sua anche quelle dottrine che non solo non s' accor ... dano esattamente, ma sono anzi in contrasto con quello che si ammette . . oggi. . L'opera è dunque originale si eh~ l' autore può orgogliosamente affer- . mare che essa colma una gra,ve lacuna Bibliot a Gin • 1an o VITA NOVA non solo nella letteratura italiana ma in tutte le letterature moderne. Può in essa osservarsi· che in sole novanta pagine di un manuale che ne annovera seicento, il Mieli tratta dello svolgimento · del pensiero scientifico sino a tutto Aristotele, ciò che apparirebbe sproporzionato solo a misura di secoli, ponendo lo svolgersi del pensiero antico dal VI avanti al VI dopo Cristo, ma che appare in realtà non rettamente commisurato al valore intrinseco di quel pensiero. Se la storia dev' essere enumerazione di nozioni, forse, e per il numero loro e per la scarsa conoscenza che abbiamo delle opere dei presocratici, la propor - zione è giusta; ma se dev' essere storia dello sforzo scientifico dello spirito umano, allora la misura del Mieli è inesatta, poiché lo sforzo piu grande per raggiungere la scienza teoretica fu compiuto da Talete allo Stagirita: con costui tutto il sapere umano era sistemato, anzi diciamo meglio (o peggio) sistematizzato, in quanto che Aristotele fu il solo uomo che sapesse tutto quel che si sapeva al suo tempo e tutto questo enorme sapere coordinasse in un quadro unico. Forse però il Mieli ha dato questa distinzione alla sua storia tenendo presente che sino ad Aristotele ed al corpo delle sue opere, non si ha una vera e propria divisione del lavoro scientifico. Ciascun degli scrittori, di qualunque materia, di questi secoli sino a quasi tutto il quarto, può essere indifferentemente studiato da qualunque delle nostre discipline, la storia e la politica, la scienza e la filosofia, la religione e l' arte, perchè ciascuno vive una vita di complessa intellettualità che tutto comprende. Con Archimede, cioè nel terzo secolo, ci troviamo di fronte al primo vero specialista del1' antichità, se bene sia anch' e~li figura a bastanza complessa; in vece Erodoto ed Ippocrate non sono solamente uno storico ed un medico, ma ambedue son scienziati e letterati, o servono per illuminarci in altri campi dell' attività spirituale. Sino ad Aristotele non si può parlare che generalmente di storia di una civiltà o di storia di una cultura, perché la filosofia, nel significato complessivo che· le diedero i primi creatori del pensiero occidentale si esplica in tutte le forme. Talete, Eraclito, Empedocle, Democrito, Pitagora, e tutti gli altri, son filosofi e scienziati, son poeti e teologi, son storici e politici, non per un loro senso enciclopedico ma per una loro unità spirituale onde avendo tutto il cosmo a loro disposizione, $] vergine di pensiero ~ltroi, cercaro'!1 tutti di stringerlo nei loro cervelli, senza nessun' altra sollecitudine che facesse sospettar loro la. po~ibilità di dividere il loro sforzo. S1 aggiunga che oltre a tale carattere intrinseco di . . ' \ . questi pensatori, y e ~na ragion~ estrinseca per cons1derarl1 sotto tutti questi aspetti ed è la povertà delle nostre fonti, onde i poeti ci servono per indovinare. i fil~s<?fi,. i l?olitic! per interpretare gh stonc1, 1 m1tolog1 per comprendere gli artisti, così che non esiste quasi speeializzazione ·nella conoscenza e nello studio dell' antichità, ma chi voglia· sapere una cosa deve presso a poco esser tale da dimostrar ·di saperle tutte: non a torto i Tedeschi hanno creato per ciò la loro comprensiva parola Alterthumswissenscha/t. . Ma da Aristotele in poi incomincia la vera e propria specializzazione scientifica, cosi che il Mieli può dedidare al solo Claudio Tolomeo sessanta pagine, cioè due terzi di quanto ha consacrato al periodo che va da Talete a tutto Aristotele. La scienza nel suo significato piu rigoroso si ha solo quando si ha specializzazione, ciò che vuol dire indipendenza intrinseca di una scienza da tutte le altre e da qualsiasi altra attività spirituale, intesa per ciò come ricerca disinteressata ed autonoma della soluzione di un solo problema o di un solo gruppo di problemi. In questo senso la vera scienza dell' antichità incomincia nell'epoca Alessandrina e si svolge in quella Greco-Romana per decadere e cessare nel periodo Romano-Cristiano, presso a poco da Costantino ad Eraclio. La storia della filosofia o quella della letteratura poco hanno a che vedere con il mecc.anico Erone o con il matematico Menelao, con il farmacologo Dioscoride o con il medico Sorano, ma tutto al piu costoro, e tutti gli altri, servono qualche volta di sussidio esegetico o sono aiutati nella loro interpretazione da letterati e filosofi superstiti. Poiché lo slancio piu vero di originalità del pensiero ellenico si esa~i con Aristotele. Tutto ciò che venne dopo si tr~va già !n germe in questo primo periodo cosi come senza i Vangel_inon esi_stepensiero cristiano. Dopo Aristotele 11 pensiero antico si cristal..; lizza o si disperde: la filosofia diviene c,omento. e la scienza, applicazione; l arte s1 trasforma nel ritratto e la let~eratura nell' artificio è nell' imitazione ; la storia si fa tendenza e la politica, adulazione; la moralè decade nella raffinatezza aristocratica e I'archi- ...
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