, - VITA NOVA Il Belgio ha rinunciato al collega- questa operetta ci dà particolari pres~o mento tra l' estinzione del suo debito a poco insignificanti ; quant<? ali' It~ha verso l'America e le annualità che gli non ci dice quasi nulla ed 1n fatti lo debbono essere pagate dalla Germania Schopenhauer frequentò in quel temper effetto del piano Dawes. Questo po molti Inglesi e molti Tedeschi mencollegamento era già da tempo negato tre i nomi d' Italiani che egli enumera dagli Stati Uniti, ma essi hanno ora sono di persone sconosciute. In quel un precedente concreto da opporre a viaggio egli non s' avvide della nuova quella che era una così legittima richie- Italia che fremeva sotto l' apparente sta dei paesi debitori. Il Belgio ha tranquillità della Restaurazione, e pure viceversa beneficiato, in parte, di una erano già vivi e pensanti e operanti promessa del Wilson relativa ai debiti gli uomini del Risorgimento. Venne in contratti durante la guerra; ma è ben Italia da turista, con il solito scopo di chiaro che per l' Italia e per la Francia visitar gallerie, musei, monumenti, questa distinzione non sarà fatta, e che chiese, con il solito proposito di fare -le condizioni poste al Belgio per il pa- in Italia la sua vita cosmopolita, con gamento dei suoi debiti postbellici il solito desiderio di goder la dolcezza preludono con molta approssimazione del nostro clima, ma senza nessun ina quelle che saranno poste a noi in teresse per questa Italia viva, nella rapporto ali' intera massa del debito quale sembra egli viaggi in un baule. nostro. Partendo da ciò, si fa presto E ciò si comprende: Anzi tutto ben a fare i conti. Noi dovremmo versare pochi stranieri che viaggiarono in all'America una somma variante da quella che il Mangio giustamente deventisei milioni e mezzo di dollari in nomina L.' I talie des romantiques sentiun primo anno a novantadue milioni rono quale fuoco ardeva dietro lo di dollari nell' undicesimo anno e per scenario impassibile della nostra beli · sessantadue anni successivi. Ma lezza. Forse due soli, anzi,,compresero siamo impegnati a pagare all' lnghi-l~. . ciò perfettamente: il Byron, che conterra le stesse somme versate agli Stati ·spirava con i nostri e che voleva divenUniti; ciò significa che ogni anno tare poeta italiano, ed il Balzac che in dovrebbero uscir~ dalle nostre casse una sua novella, se n-0nerro M assimilla non meno" di cinquantatre e fino a Doni, presenta a dirittura un · F rancentottantaquattro milioni di dollari; cese il quale, caso forse unico in al cambio odierno, non meno di un quella letteratura, si trova in una conmiliardo e quattrocentotrenta milioni dizione d' inferiorità di fronte ali' unifino a quattro miliardi e novecento- versale congiura per l' indipendenza, settanta milioni di lire... ,,.,.che scopre nella società italiana. Una Sono cifre che si commentano,, da scena di quella novella ha luogo nel ' M ' l d se. a nessun commento _.p. otra na- pa co i un teatro a Venezia: un genescondere l' entità del problema che in- raie austriaco è stato accolto cordialcombe sulla n_ostra finanza e sulla mente e le dame hanno parlato con nostra eç,onomia; problema gravis- lui come ad un appartenente alla simo anche solo per la necessità di casta legittimamente governante, ma convincere i nostri creditori che la a pena egli è uscito il Francese è infornostra capacità di pagare è molto, ma mato della sottile finzione e s' avvede molto inferiore alla nostra volontà di dell' odio nascosto verso gl' invasori. fare onore agli impegni. · Probabilmente a Schopenhauer, teW. CESARINI SFORZA desco, accadde sempre in Italia quel che Balzac fa accadere al generale FILOSOFIA -E LETTER~ATURA· Che il Taccuino di Schopenhauer relativo al viaggio in Italia del 1822-24, aumenti di molto la ricchezza delle nostre conoscenze circa il grande filosofò o l' Italia di quegli anni o l 'opi-- nione che il grande filosofo aveva del1' Italia, sarebbe arrischiato affermare. Ma parte del materale di meditazione del Taccuino è stato rifuso nelle opere, o pure rappresenta elaborazioni secon ... darie della dottrina; biograficamente Biblioteca Gino neo austriaco nel palco di Venezia, quel che accadde allo stesso Goethe ed a quasi tutti i pellegrini verso quella che pareva non dovesse essere che un' Italia altro e tanto di maniera quanto la Spagna, il Medio Evo, l' Islam foggiati in pasticca dal Romanticismo, e che era già in vece l' Italia viva e febrile nel suo sogno d' unità. Del resto i Tedeschi non capiscono se non ciò che è chiaro e di cui hanno a portata gli elementi: quel che capiscono, lo interpretano, analizzano e sintetizzano come nessun altro popolo saprebbe fare, ma quel che non capiscono, quel che non è o evidente o • inducibile secondo la loro particolare razionalità, non riescono e non riesciranno ad intuirlo o ad indovinarlo mai. La loro mirabile tenacia, rivelantesi nelle grandi loro qualità di ordine, pazienza e disciplina, li ha portati a sfruttare la loro stessa ottusità; e lo · sviluppò enorme che in tutte le manifestazioni della loro vita spirituale e materiale ha il concetto di Legge rappresenta proprio il correttivo sia alla mancanza di prontezza intuitiva e di . agilità spirituale, sia alle conseguenze di una certa grandiosa barbarie che nessuna civiltà se non la loro può do- . minare. Tutto ciò non è che critica al sottotitolo dell' elegante volumetto che si chiama principalmente Taccuino e che I' editore R. Ricciardi di Napoli ha pubblicato nella accurata e simpatica traduzione di Gina Gabrielli, cui bisogna esser grati della nobile impresa. Alla traduzione è premessa una pref azione di G. de Lorenzo e l' introduzione alla prima edizione tedesca in f ac-simile di Leo Klamant di cui son date anche le note. Ed il libretto, indipendentemente ·da quanto or ora si è detto, interessa anzi tutto come interessa qualunque ritaglio anche minimo dell'opera degli uomjni di genio. Oltre di che per esso si scorge il processo di concrezione formativa di alcuni dei capisaldi del pensiero schopenhaueriano. In fine esso contiene anche qualche inedito che, se nulla aggiunge alla gloria del filosofo, dà però qualche tocco o profondo od anche semplicemente gustoso alla figurazione della sua personalità. Tutto preso dall 'ardore per la sua idea egli in realtà non era venuto in Italia che per studiare in pace; ed in fatti nell' elenco di libri che conclude il Taccuino non sono annotate che opere tedesche, salvo due inglesi, l' argomento delle quali rivela l' orientamento che egli voleva dare al suo lavoro avvenire. Uno dei pensieri del Taccuino è il seguente : « Voglio provarmi una buo- « na volta a fare a modo mio. - « Urano è lo spazio, la condizione « prima del mondo, dunque il primo « progenitore, insieme con Gea. - » Saturno è il tempo, che rende impo~ « tente il principio generatore: il « tempo distrugge ogni procreazione ' ·« ed ogni forza. La forza del primo « progenitore è esaurita. - La nuova « specie. - Giove, che fu sottratto « all' ingordigia di suo padre, è la ma- « teria ; questa sola si salva dalla forza « del tempo che tutto distrugge: essa « perdura. Materia è causalità. Tutte « le cose hanno origine dalla materia:
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