Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

• gliore, ben distinto da' popolari, collabor(l attivissimamente col governo; non la gran massa, infine, del popolo italiano, che, come s' è visto a Palermo, ove più accanita s' era impo- · stata la lotta, ama e sente vivamente il fascismo. Le opposizioni sono sbandate e deluse. Fino ad oggi tutti i loro tentativi son caduti, nonchè nel vuoto, nel ridicolo. Nè c'è speranza per l' avvenire. Il fascismo, guidato dal suo Duce, porta, decisamente, la nazione al suo migliore avvenire. Lo spettacolo, in effetti, che offre il paese oggi, è magnifico: si lavora, si produce e si sente vivo il palpito dell' ascesa. I problemi centrali della vita nazionale sono avviati al miglior compimento: iniziata la redenzione del Mezzogiorno; già quasi vinta la battaglia del grano, con l' avviamento di una ·produzione massima, che ci svincolerà dalle importazioni e ci assicurerà a buon mercato il pane quotidiano ; ridotta quasi del tutto la disoccupazione, nel rinnovato ritmo della vita agricola ed industriale del paese. E, accanto, non abbandonati i problemi e le cure della difesa; chè, infatti, mentre si preparano le ,manovre navali, che daranno ancora una volta lo ~pettacolo superbo delle nostre armate del mare e del cielo tutte spiegate nella loro forza e nel loro ardore; il Presidente stesso, Ministro della Difesa, passa in rassegna i soldati d' Italia nelle caserme della capitale. Questa è l' opera attiva, feconda, meravigliosamente bella, che include le cose del corpo e quelle dello spirito: quest' è l' opera del governo e del fascismo. E qui si ferma la cronaca, che darà piu ampio spunto alla Storia. CARLO CuRc10 POLITICA ESTERÀ Accennammo nella ·rassegna del mese scorso alla grande complessità delle questioni, che si dibattono - sopra una base concreta di avveni- • • • • • • • menti 1mportant1ss1m1- nei rapporti fra le nazioni. Dovremo quindi seguir soltanto le linee essenziali di esse ; il che del resto è ciò che unicamente preme ai non diplomatici. Si attende, mentre scriviamo, la consegna della risposta francese alla nota tedesca del 21 luglio. C'è, in,.. torno ad essa, dell' ottimismo, il quale è poi una forma di speranza. È lecito VITA NOVA I infatti sperare che ogni battuta della lunga conversazione fra la Germania e l' ex Intesa rappresenti un passo avanti, come suol dirsi, verso una sistemazione pacifica dei rapporti fra il popolo francese e quello tedesco mediante il così detto « patto di sicurezza>), che garantisca equamente al primo i risultati della vittoria sul Reno. L' ottimismo e la speranza si troveranno però giustificati, solo se il governo di Berlino non punterà i piedi sulle condizioni che sono richieste alla Germania per la sua entrata nella Società delle Nazioni. A quanto sembra, la risposta francese insiste per l' entrata pura e semplice, ma non rifiutando ulteriori discussioni e· accordi per il momento nel quale la Germania farà già parte del consesso ginevrino. Tutto ciò implicherebbe comunque, per la Germania, la rinuncia, almeno per ora, ad un suo già abbastanza determinato atteggiamento nelle spinose questioni dei suoi confini orientali (vedi sopratutto Polonia) e dei suoi rapporti con la Russia. L'adesione tedesca alla Società delle Nazioni senza condizioni, senza cioè pregiudiziali nei riguardi del famoso art. 16 del Patto (eventuali modificazioni dei trattati esistenti) solleva infatti l' ostilità della Repubblica soviettista, che vede in essa il segno decisivo del riavvicinamento tedesco alle Potenze occiden.., tali. Lo scoglio che il Governo tedesco ha da superare, resistendo ai partiti dj destra ali' interno e alle. pressioni. della diplomazia soviettista ali' esterno, è poderoso. Tanto più è da augurare, perciò, che la contropressione francese non sia tale da indurre ali' intolleranza oltre Reno. Ad ovviare a questo pericolo deve, del resto, aver lavorato abbastanza il Governo britannico. È uno dei problemi essenziali del- }' attuale momento storico questo dei rapporti fra Russia e Germania o, meglio, fra Russia ed Europa e, meglio ancora, fra Oriente e Occidente. Che quei due paesi si trovino praticamente alleati nell' opera di demolizione dell' odierna supremazia europea sul mondo, non sembra dubbio, ed è cosa giustificabile pur teoricamente. Fino a che la Germania, infatti, sarà respinta dal consorzio europeo e tagliata fuori dai mercati mondiali, è logico che veda nella immensa forza, in gran parte ancor vergine, della Russia, un obbiettivo da sfruttare politicamente ed economicamente. Nulla di più logico, insomma, che i tedeschi cerchino di monopolizzare per sè la messa in valore della Russia e di avvalersi, contro le potenze occi-. Biblioteca Gino Bianco dentali, della capacità di sovvertimento in casa altrui che la Russia possiede in alto grado. Si tratta ora di vedere fino a qual punto la Germania vorrà condurre questo suo rischiosissimo giuoco fra Russia ed Europa, che si trasforma inevitabilmente in un tradimento della solidarietà europea. Non bisogna comunque dimenticare, per comprendere non superficialmente gli avvenimenti contemporanei, codesto profilo dei rapporti fra le nazioni ora - e speriamo per dei secoli ancora - protagoniste della storia del mondo. Anche gli avvenimenti più vicini a noi assumono il loro vero significato solo se inseriti in quel profilo: così gli episodi mediterranei (dal Marocco alla Siria) di quella che è stata chiamata la rivoluzipne antieuropea dei popoli gialli e neri, metodicamente assistiti dalla diplomazia . . sov1ett1sta. ·cli accennati episodi del Marocco e della Siria non hanno nel mese scorso offerto nessun svolgimento decisivo, ma si può già constatare che la crisi della resistenza francese è superata. Ali' antieuropeismo d' Oriente si va aggiungendo, con sintomi sempre più chiari, un antieQropeismo d' Occidente. Non sapremmo come diversamente qualificare l' attitudine del1 'America o, meglio, degli Stati U nitverso i popoli dell'ex Intesa che sono tutti, dal primo all'ultimo, suoi debii tori, e che si dibattono tutti, con più o meno diplomazia, nel nodo scorsoio, dei debiti di guerra. La fatalità storica ha voluto che gli Stati Uniti - altra enorme riserva di forze economiche, cui monta la guardia uno spirito che non s' ingrana con quello della vecchia Europa - fossero chiamati ad immischiarsi nei nostri sanguinosi affari. Si sono sporcati di sangue appena la punta di un dito, e di ambo le mani si sono ben serviti per prenderci tutti quanti per il collo. Si vedrà, nei secoli futuri, la supremazia mondiale passar dall' Europa all'America? La parola ai profeti; intanto però le basi della · supremazia americana sull'Europa occidentale vengono scritte su cambiali, che i forzieri della Repubblica stellata non restituiranno molto presto. Un avvenimento di grande importanza si è verificato nel decorso mese: il regolamento dei debiti fra gli Stati Uniti e il Belgio, firmato da Coolidge il 20 agosto. L' importanza di esso consiste non nel valore economico delI' accordo, ma nelle conseguen·ze che bisogna trarne nei riguardi dell' Italia e della Francia, che all' accordo sui debiti non sono ancor pervenute.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==