SCUOLA E FASCISMO ._ ;..,"' La guerra mondiale hà imposto all' Italia un dei diritti nazionali dei piccoli popoli inermi e dil~mma che la vittoria ha risolto solo in parte: imbelli, della pace wilsoniana. Miti da f em_mi: o porsi in grado di contendere èon le grandi nuccie pettegole quando non sono art1col1_d1 nazioni imperiali di dominio ·del mondo o trasci- esportazione dei grandi popoli impe~iali. . . nare ancora per molti decenni e forse per secoli Il fascismo, che è nato da una reazione 1st1n... una vita casalinga e incolore nel limbo dei popoli tiva di una minoranza tempr_at! dalla gut:rra e che vivono al margine della storia. La vittoria · da un' intui~i?ne sa~a ~ reah~tica d~l!a vita, a parve risolvere il dilemma nel primo senso, ma questa puenhtà ~ v1gl_1acch~napolitica delle fu, in parte almeno, una illusione. nostre caste dommantI e d1 gran part~ ~ella · Il modo in cui il paese reagì alla vittoria sta classe media piccola borghese e prov1nc1ale, ad attestare piuttosto che esso non era spiritual,., deve rendersi pienamente conto dell' immane mente preparato al nuovo compito storico che compito di educazione politica che gli incombe, essa gli imponeva. se vuol davvero vincere la prova e liquidare per Per trarre da una grande vittoria tutti i sefflpre la vecchia Italia cialtrona che gli ha frutti sperati e insperati eh' essa può offrire, troppo facilmente ceduto il passo, nella segreta occorre una virile maturità fatta di realismo e di speranza di domare e dominare tosto con l'astuaudacia, almeno nella classe dirigente che dà il zia e con le sue subdole arti di politicante consutono alla vita politica. Dove gli animi sono tem-- mata il gigante folle. prati da questa visione realistica dei fatti sociali, Naturalmente la formazione di una virile e anche la disfatta può riuscire una dura lezione realistica coscienza politica è opera complessa, salutare e può segnare a non lunga scadenza un di cui metodo e piano non sono predeterminarinvigorimento della compagine statale. La Ger,., })ili astrattamente. Per esempio, l' azione diretta mania insegni. e l' esercizio di governo hanno fatto di più in Dove questa educazione fa difetto, e la classe questo senso, per il fascismo, che non tutte le dirigente, dimentica della sua funzione essen- elucubrazioni e disquisizioni di intellettuali perziale, si balocca con astratte _ideologie bizantine digiorno. e non sa osare o per soverchia cautela riflessiva, Ma non dobbiamo confondere gli sterili che è sempre segno di senilità, o per immatu- esercizi dell' intellettualismo astratto con il dorità politica e confusione di idee, come accadde vere immanente in ogni uomo e in ogni movie accade presso di noi, anche le più epiche vit- mento storico di vedere chiaro in sè per puntare torie militari· rimangono infeconde o danno con sempre maggiore coerenza ed energia alla frutti troppo inadeguati ai sacrifici compiuti. mèta. Il pensiero solo edifica sulla roccia. La Noi abbiamo perduto i migliori frutti da forza di un grande moto storico come il fasciprima del nostro intervento e poi della vittoria smo non è costituita dal numero delle tessere perchè la guerra ci ha colti spiritualmente impre- o dai troppo facili consensi o adesioni dei deboli, parati, ignari delle condizioni prime ed elemen- dei timorosi, dei profittatori; il numero è piuttari della lotta politica interna ed internazionale, tosto un pericolo, le facili adesioni una minaccia. scarsamente consapevoli o del tutto dimentichi La forza reale è data da un saldo e compatto di quel che dovevamo volere, avvelenati dalle ?ucleo .di sentimenti e di idee e da una rigida ideologie respirate nella scuola e fuori della mtrans1genza nei principii, che non è altro~in scuola negli anni della nostra formazione men- fondo che chiara coscienza della propria verità tale, da miti del pacifismo umanitario, della e dell'errore degli avversari. guerra democratica, delle spese improdllttive, E non è concepibile una larga diffusione di Biblioteca Gino ■ . 1anco
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