Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

17 Ma una fede non I' ha anche la scienza dello vorio della riflessione filosofica, propriamente séienziato e la cultura, quale che sia, dell' uomo deÌ:ta, che traduce in termini di pensiero critico colto? « Ma non è questa la fede di cui si tratta. e teoretico la nostra intuizione vitale, e la sistema Cotesta fede che voi potete vantare, non può logicamente nella storia della pura speculazione. stare a paro della fede della scuola confessionale Qui si presenta un problema travaglioso per . che è /ed.e sovrana e integrale,è visionedell' uni- ogni pensatore moderno : quello del rapporto verso e dell'uomo nell'universo». Di qui, il suo tra la filosofia e la religione. Non è il caso di atto di accusa: « lo accuso e ho accusata tutta neanche accennarlo ne' precedenti storici, e la filosòfia recente del nostro paese, eh' è stata rifarci dal Bruno e dal Campanella e dal Vico in generale, per tutti gl 'indirizzi, esercitazione per seguirlo via via attraverso lo sviluppo che erudita e critica dell' intelletto e mai, salvo per . ha avuto fuori d' Italia e dentro. Bisognerebbe; qualche solitario, vita dell'anima e intima con- . anzi, cominciare da S. Tommaso e dalla Scolacentrazione dello spirito. Questa è la nostra stica, e da pili addietro ancora. E neppure è vecchia malattia italiana, il cancro atavico della utile, in questo scritto che non mira a un fine nostra indifferenza invincibile verso gli inte- teoretico-critico, esporre e discutere come que ... ressi pili profondi dello spirito: la quale ha -sto problema si presenta Della filosofia del Gensempre soffocato fra noi ogni vigoroso movi- tile. Soltanto, dacché questo scritto non può mento filosofico, ha depresso ogni sforzo di non suscitare, negli studiosi di filosofia, il legitmisticismo religioso, ha vuotato la letteratura timo desiderio di saperè cOme lo scrittore possa d'ogni contenuto morale, e creata l'arcadia e difenderne, oltre l'opera pratica di Rifor~atore I' accademia ». scolastico, su questo punto, .anche l' imposta ... Qui è raccolto il motivo anche dell' attività zione teoretica del problema, mi permetto di posteriore del Gentile, sino a quella più recente aggiungere un cenno dichiarativo. A me pare, di Ministro e di difensore della sua Riforma. dunque, che nella sua filosofia si contendano il Ed è anche l'unico punto sul quale, per lealtà primato due motivi speculativi, non sempre e interesse della disputa, bisogna pronunziarsi facili a distinguere, per quanto in realtà distinti con un sì o un no, prima di passare alla sua giu- e da distinguere accuratamente: l' uno prende stificazione puramente teoretica. Lo scienziato -le mosse da quanto di teoretico è contenuto che dalla sua scienza si è fatto accecare, e non nell' intuizione della vita religiosa, l' altro dal vede pili che oltre al mondo e' è, per lo meno, significato che ·quell'intuizione ha nel processo anche lui con problemi suoi propri, fra i quali volitivo della vita spirituale. Per il primo riè anche il problema della sua scienza, deve spetto, anche ·1a religione diventa una « cono... risponder no; e non s'abbia a male se noi, termi- scenza », e poiché la conoscenza vera e propria · nando con lui la disputa, gli diciamo che, allora, è quella del pensiero logicamente pensante, ossia neanche a noi importa piu nulla di quel mondo la filosofia, la religione le viene subordinata del sapere, in cui l'uomo, c·ome lui, perde-se come conoscenza inferiore a conoscenza, per stesso e le ragioni della sua vita. E no dovrà l' elaborazione della riflessione mediatrice della rispondere anche il clericale che non ammette sua immediatezza, superiore. Non, tuttavia, si che la scuola laica possa esser religiosa, perché ritorna, neanche cosi, a un' illuminismo o razio... la religione é, secondo lui, pura teologia, dogma- nalismo di vecchia maniera: allora, il filosofo, tica dottrinaria soltanto, pratica esteriore del illuminato dalla ragione, considerava la religione culto di esercitarsi soltanto nelle chiese sotto il come una « superstizione», o al piu un errore controllo del sacerdote a ciò deputato. Anche con utile al freno dei costumi della gente ignorante; lui nessuna disputa è proficua, e noi lo congede- ora, « un Dio degno anche attraverso i veli e le remJ con la preghiera di rileggere il Vangelo di forme fantastiche dei miti il filosofo può rico- . Cristo, e di considerare se quello è stato l' uf- noscerlo e riverirlo nelle credenze religiose, fìcio della Chiesa nei secoli e della tradizione massime nella cristiana, anzi nella cattolica», vivente nell' um1nità religiosa. perché la fede religiosa, anche in quella forma li, 1 M1 se si risp:m::le si, n:>n è detto 7che, poi, è, per quanto conoscenza inferiore alla filososia altrettanto facile trovarci d' accordo nel la-· fica, pur già conoscenza filosofica essa stessa. Gino Bianco •

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