VITA NOVA quello che veramente educherà se stesso ». E, dunque, l'educazione un processo libero. E l'autorità? L' autorità è la legge che, accolta liberamente, fa di quel processo un atto che ha valore. La legge è umana o divina, ma in ogni caso dev' esser un motivo che sorge dalla vita interiore, e farla sorgere è opera di persuasione che si esplica, non con ragionamenti e dottriné, ma con I' e~empio e con la comunicazione del sentimento: si che « è impossibile che l'educa-- tore istilli al suo allievo la religione del cuore · quando egli non la sente in sé». Invece, la necessità che l' educazione nazionale affondi le sue radici nella tradizione viva del popolo, da cui proviene il fanciullo, è il pensiero dominante nel Capponi, il quale per questo motivo dichiara la sua sfiducia nei metodi artifi .. ciosi dei dottrinari, e invoca un ritorno al concetto antico, quando l' educazione era governata dallo spirito stesso della comunità, e si reggeva su l~affetto spontaneo alla fede e ai costumi dei padri. Ma non un ritorno, poi, in realtà, egli vagheggia: ché egli sa bene come il cristiane-- simo « trasferi lo studio dell' uomo sopra se stesso e i suoi simili, dall' esteriore attività nel-- I' interiore movenza, dai fatti nelle intenzioni; e cosi venne a fondare quella parte della nuova civiltà che agli antichi fu ignota ». Egli vorrebbe che dentro questo spirito nuovo portato alla civiltà dal cristianesimo si rinnovassero le condizioni che resero possibile agli antichi un' edu_.. cazione salda del sentimento e del carattere. Poiché « tanto è piu forte l' educazione, quanto ella si tiene piu strettamente congiunta alle patrie e alle religiose istituzioni ». A chi de-- v'esser affidata, dunque, l'educazione in gene-- raJe, e quella religiosa in particolare ? « Tutta l'educazione e tutto I' insegnamento dovevano stare nel clero insinchè la religione non avesse compìto l'opera di condurre il mondo romano ed il barbarico a forma cristiana. Ma tostoché le buone dottrine dall'ordine teologico discesero nel civile, e quella parte di esse che spetta all'umano vivere insinuatosi più addentro nella universale coscienza, fu professata pure da' laici ; allora iQcorninciò la scienza profana a insorgere a fronte della ecclesiastica : non eh' ella intendesse rimuoversi dal cristianesimo, eh' era oggimai da per tutto ; ma perchè le società umane già eran fatte degne di reggersi da per · ·oteca Gino B1a co loro, ed il seme del Vangelo poteva essere frutti,., fìcato, non più soltanto da quel ceto e da quel-- I' ordine a cui "fu dato in custodia, ma sf, benanche, dal libero e intelligente consenso di tutta quanta l' umanità ». _. 6. Il Lambruschini morì nel '73, il Capponi nel '76. Il problema che ora ci occupa non fece piu un passo innanzi, dopo. La vita era rimasta. in arretrato; l' unità nazionale, propugnata e compiuta da una classe di minoranza, era una forma ancora scarsa di contenuto spirituale. Questo si è venuto arricchendo e formando, lungo un cinquantennio, e, cosa a primo aspetto strana, ma facilmente spiegabile con la logica stessa delle sue condizioni, si è venuto formando • • • • • • attraverso mov1ment1 1n ant1tes1 con quanta v1 era di piu necessario per riempire quel vuoto della coscienza nazionale. Socialismo e massoneria, movimenti d' idee -straniere che altrove accompagnavano un movimento politico, inverso . al nostro, d' espansione internazionale di una· vita sociale già da tempo saldamente costituita in coscienza nazionale, conquistarono il Paese: I' uno le classi dei lavoratori, I' altro degl' intellettuali. Il positivismo poté facilmente infil-- trarsi e fiorire in tutti i campi della cultura, in questo stato di cose, e fece l' uomo del tutto dimentico di se stesso. E tuttavia, è proprio attraverso questi movimenti politici e ideali che il popolo italiano si è accorto di quanto gli mancava, in confronto con altre nazioni e, ben piu, in confronto con se stesso: la necessità di riprendere, con personalità propria, la sua tradizione culturale, politica e religiosa. Lo Stato è arrivato ad abbracciare concretamente la vita di tutti i suoi cittadini, distruggendo i numerosi avanzi di feudalesimo e di passati regimi illiberali, e creando una coscienza popolare a fondamento della Nazione. La lotta tra clericalismo e anticlericalismo, che logicamente doveva cessare col '70 e invece di li prese incremento e alimento, per ragioni i~ cui la nostra storia si complica con quella di altre Nazioni, non è stata del tutto sterile se è riuscita a logorare i termini dell' antitesi, e a far venire a noia la questione, oggi, a ogni assennato italiano. La guerra, la grande guerra specialmente, ha offerto ali' Italia l'occasione preziosa di un esame generale della sua coscienza politica, per cui le ideologie internazionalistiche, socia-
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