VITA NòVA tirannica secondo il modo di concepire lo Stato: per se stessa non è né tirannica né libe-- rale. E logica. E, infatti, quella pedagogia sociale, che piu tardi promosse, piu da vicino, la formazione della coscienza nazionale, la pe-- dagogia di Mazzini e di Gioberti, fu condotta naturalmente a subordinare la religione al fine politico dello Stato che doveva nascere. E ogni volta che si sente fortemente la sostanzialità etica, il valore ideale e morale dello Stato, - cosi della religione come della filosofia, in quanto servono anch' ess_ecome elementi rifor .... ma tori della coscienza civile, si fa necessaria .... mente uno strumento del fine politico. Il chenon viene, in conchiusione,a soggiogarequelloche non è soggiogabilel,o spirito religiosoe scientifico,alle forme giuridicheistituzionali, ma soltanto a risol-- vere nella vita concretadelloStato l' elemento so-- eia/e e pratico di coteste /orme superiori dello spirito, le quali, se sono idealmente sopra-- mondane, storicamente rientrano anch'esse nella sfera dei rapporti sociali, materia del diritto». Il corsivo è mio; ma lo raccomando alla riflessione di chi, ancora pavido per il titolo posto a questo capitolo, teme o che qui si stia attentando alla laicità della scuola italiana, ovvero, al contrario, alle ragioni superiori del-- I' esistenza della fede religiosa. Il Cuoco è morto nel 1823: è, dunque, un secolo che noi stiamo attorno a_questo problema, e bisogna conve .... nire che troppo grandi progressi non abbiamo fatti, se stiamo ancora discutendo di cose che al buon senso dovrebber essere, oramai, ovvie. Ma forse il nostro lamento è ingiusto : il pensiero talvolta precorre la vita, cosi come la vita tal .... volta anticipa il pensiero, ed era necessaria l' ·esperienza storica di tutta la Nazione, affin.... ché, non un pensatore o l'altro, ma la Nazione stessa, passata attraverso le posizioni estreme, sentisse la necessità della soluzione giusta. Oltre che, come ognuno sa, la questione del rapporto tra Chiesa e Stato in Italia ha avuto una fatale complicazione con la questione romana. Si che dobbiamo, non dolerci, anzi rallegrarci, per il bene della Religione e dell' educazione nazio .... nale, insie1ne, che oggi finalmente un laico possa proclam.arsi cattolico senz' esser piu sospettato di clericalismo, e un sacerdote possa proclamarsi italiano senz' esser piu sospettato di apostasia. ibli t • 1n Ma a quest' ideale, che . noi siamo ~iunti oramai a realizzare, bisogna dire che ha~ m_1rato! con maggiore o minore chiarezza ed energia, gh uomini migliori, per intellett~ _e per a~ore, del . nostro Risorgimento. Il movimento d1 resta~.., razione religiosa che seguf da noi alla caduta napoleonica, reagen~'? al pei:isiero _della r~v~lu~ zione francese e ali 1deolog1a enc1cloped1st1ca, tende a soddisfare, come osserva il Codignola, << quella medesima esigenza di libertà nella tradi-- zione nazionale, da cui trarranno impulso e ali.., mento lo spiritualismo filosofico e pedagogico, il neoguelfismo politico, il romanticismo letterario e, in certo senso, l' idealismo democratico mazziniano: tutte correnti spirituali vigorose che attestano un rinnovato fervore di pensiero, che non bisogna confondere con la nostalgica ·e stolta aspirazione ad un ritorno puro e semplice al passato, cui s 'abbandonano nello stesso lasso di tempo l'Austria e i retrivi con a capo i Gesuiti». Questo movimento non ha nulla in comune con lo spiritualismo francese di quel tempo. Da noi esso era un motivo nazionale e spirituale nel miglior significato dei due termini : il cattolicismo fu insieme una rivendica;. zione di autonomia nazionale e di religiosità laica. C' è bisogno di ricordare ancora una volta il Rosmini delle· Cinque piaghe della Santa Chiesa, invocante per il clero una cultura piU adeguata al mondo moderno e per I' educazione dell' uomo in generale un cattolicismo fon dato su le esigenze stesse della vita spirituale, e non su l'imposizione dal di fuori di un'arida dot-- trina? E Gioberti? E Manzoni? Il Gentile e altri hanno rese oramai familiari alle persone colte le idee religiose e insieme nazionali di quei due grandi. Né giova insister oltre, qui. Siano, piuttosto, per il riferimento immediat~ alla qtiestione pedàgogica, segnati. qui• i no!111del Lambruschini e del Capponi. Nel primo è tale una sicura intuizione del valore educativo della religione cattolica sentita come . . ' motivo interiore ali' educando, che questa diventa anche la nota piu caratteristica del suo pensiero pedagogico. Per lui : « educare e non aver religion~, son cose che ripugnano fra di loro »; e, poiché I' educazione è un processo ?ponta~eo de~lo sp~r~to, l' educatore non puè> 1?'1pors11al d1 _fuon I? ~iun modo:_ se, quindi, l educazione e poss1b1le, « sarà 11 fanciullo
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