VITA NOVA 9 prevalente, della assoluta espressione intuitiva, fanta- dualità è quella che vien poi dalle sue opere e dal,la stica è restata sempre predominante nell' opera di sua arte, non certo volgari e tutte volte ad una sinCurcio. cera sublimazione dei valori dello spirito e della gioia Pittore, dunque, tutto interiorità, ove il mondo della vita, manifestata in una armonia di linee-·colori dell'opera d'arte è cdmpiuto nella sua espressione, purissima. Curcio afferma insieme un prin- __ ·---- ____: __ cipio ed una individualità nettissima nell' arte italiana contemporanea. Il principio è che si può . . . . . . . ' essere t1p1c1, caratter1st1c1, e c1oe indiscutibilmente personali, senza lasciarsi forviare· dalla tradizione nazionale, che è espressione di uno spirito ben deciso; l' indivi- • Certo, Curcio è morto assai giovane: due anni fa, in maniera tragica ed accidentale. Ma non è a dirsi che « avrebbe fatto ». È di quegli artisti già maturamente compiuti, che lasciano alla gloria della nazione un nobile retaggio d' arte ed un insegnamento, che non può andare perçluto. CARMENCITA La vita nella sua concreta pienezza non è per l'uomo nè arte, nè religione, nè scienza. E' bensì moralità. Giacchè noi possiamo disinteressarci almeno per un momento dell' arie dell'artista; e possiamo i,olger le spalle alla scienza per ricrearci negli affetti caldi della vita o nel vago sogno della fantasia. [J\[_oipossiamo attutire nell'animo nostro il senso del divino e lucrezianamente cantare la redenzione dell'uomo dalle ombre aduggiatrici della libertà. Possiamo beninteso; in quanto guardiamo a quello che c'è di specifico ed esclusivamente in queste /orme della i,ita spirituale : da ciascuna delle quali, in quanto essa si distingue dalle altre, noi possiamo in/atti trascorrere alle altre. ~a quello . che noi· non possiamo /are è di passare da un momento morale della nostra i,ita ad un altro momento che non sia tale. G. GENTILE (Discorsi di religione) o Bianco c. c. .. •
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