Vita Nova - anno I - n. 8 - agosto 1925

., ... , Q ib ì. , • I \ - .. ' , - 62 - \ vazioni fatte rispondon9 già in prevenzione. Su questa distinzione fra una zona di esclusività ed una zona· comune noJ. c'é dunque dubbio ; .piuttosto le discussioni sono comincìate a sorgere quando si é cercato di vedere quale fosse questo limite, e si sono proposti i criteri. più disparati, senza giungere .fino ad oggi ad. un accordo positivo. · Altri ha invocato principi di ottica ed ha · parlato di un orizzonte visuale determinando .. da tale orizzonte l'ampiezza del mare costiero;. ma è facile accorgersi che bisognerebbe intanto fissare con precisione da quale altezza del- . la sponda noi ci mettiamo a guardare. Se , siamq sopta una rupe noi abbiamo una visuale più ampia di quella che si p_uòavere guardando dal liv~llo di una spfaggi'~. · Qualche altro si è. riferito a criteri di acustica, ad esempio alla· portata di certi suoni ; ma ~che qui siamo in un campo tropp<;> indeterminato. Per molto tempo si' è. tenuta a base la gettata delle bocche da fuoco, ma questo limite oggi sembrerebbe troppo esteso, perché data la portata delle moderne artiglierie; si andrebbe· a proporzioni addirittura esorbitanti, senza contare che si dovrebbe prima determinare se s'intende parlare di una portata ideale (e in tal caso massima o me- .dia ?) oppure se si debba calcolare la portata delle batterie effettivamenteesistenti sulla costa. • I Agche' qui in "sostanza le incertezze non verrebbero eliminate. . E' prevalso infine un critefio talassometrico che ne concreta ogni altro, nella mi\ura di tre miglia marine, .senza però' chr.!il dir}tto obbiettivo sia riuscito ancora a fissare una norma. generale, perchè queste famose tre mi- , glia marine, pari a metri lineari ·5555,rappresentano un limife minimo entro if quale nessuno contesta la •sovranità territoriale, ma d'altra parte nessuno Stato fino ad oggi si è ancora preso l'impegno di contentarsi di questo li- _mite,onde ci sono alcuni paesi che pensano che quest~ tre miglia !Jlarine.siano ancora poche. E' sempre quindi aperta la possibilità di conflitti come lo prova l'attuale dissiaio tra l' Inghilterra e le Potenze (Francia, Spagna) inte-- ressate alla sorveglianza del contrabbando d'armi verso le coste marocchine. Si può aggiunge~e che la sovranità sul mare costiero, (a prescindere dalla · disparita di opi-nioni·sulla sua estensione) non è illimitata, perché è riconosciuto per lo meno· uji diritto dì transito (jus passagii) jno~ensivo, oltrechè l'esenzione dalla giurisdizione' locale. Quindi un delitto che avvenisse a bordo di una nave estera di passaggio, non è punito I ... • 1 S b r'id dalle autorità locali ; almeno nei paesi dell'Èuropa continentale, poichè l'Inghilterra, invee~~ nei suoi mari territoriali, impone la propria giurisdizione. Gli scrittori inglesi usarono paragonare I~ navi estere che passano attraverso m~ri inglesi, ad un tr_enoferroviario estero che passi attraverso il territorio brita~nico, ma il curioso é che· l'Inghilterra afferma poi la compe• tenza della propria autorita maritt~ma, per le navi inglesi che si trovano in acgue territoriali straniere. Quì la logica zoppica un po'. Vi sono altre. porzioni di mari che hanno . hna situazione analoga a quella del mare costiero, onde si discute dei golfi ·aperti che secondo qualcuno appartengono pro diviso agli stati adiacenti, in proporzione· dello sviluppo delle rispettive coste, secondo altri sono liberi tranne la rispettiva zona di mare costiero. Quanto agli stretti, quelli di maggiore impor-. tanza sono regolati da trattati, e qui rammento· solo i Dardanelli ed il Bosforo, di immenso ·. valore geografico e politico, che sono stati tanto, aspri per noi nella nostr,a •guerra contro la Turchia, e per l'Intesa nell'ultima: guerra , mondiale. Da che tali stretti vennero in possesso· della Turchia vi furono confliiti fri gli inte- . ressati di par~cchie potenze da un lato, e le. pretese di territorialità assoluta accal1lpat~appunto dalla Turchia. •. E' a notarsi che essa nel tempo della sua ' . maggiore forza espansiva, possedeva anche tutto il Mar Nero, ma quando in seguito si svolse il programma politico. di Pietro il Grande, la Russia occupò una parte dille coste del Mar Nero, e allora gli stretti· clivennero via di comunica~ione i.nternazionaJe. ' , , . Fra le pretese degli stati esteri e 'le pre•• tese della Turchia, nella prima metà del seco- ,lo scorso s'era formata una regola, la quale garantiva il passo delle navi -mercantilidi tutti gli Stati, e d'altro lato pr9ibiva l'entrata delle navi da guerra di qualsiasi potenza : questa regola era stata ribadita espressamente in µna famosa convenzione di Londra del 1841 detta ,appunto "convenzione degli stretti,,. L? potenza che aveva sempre favorito la Turchia era stata l'Inghilterra coritro la Russia che pretendeva il pa_ssoanthe per le navi armate. Ma .dopo l'ultima guerra, è a,,venuto un caso cur10s1ssimo: vale a dire le due tesi opposte· erano queste: la .turchia diceva: io mi considero pienamente sovrana, e quindi affe~moil mio dirittò di vietare il passo alle navi da guerra; e questa sua tesi è stata .sostenuta a spada tratt~ dalla Russia, ~he negli . \ - ( I I , . - , .,,,.i .... , • " ..

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