I - f , .. - 61 Si muta tutto l'organismo della guerra col cinquecento. Più tardi si fanno altre for-:- tezze, non più di mura, ma di terrapieni, con delle costruzioni solide splendide. Il nostro Francesco De Marchi è uno dei più celebri~ costruttori di fortezze nel seicento. Non ci fu dunque un' invenzione che andasse più adagio di questa nel suo perfezionamento ; inventata nel trecento, diventa utile J1el seicento, ea acquista un' efficienza veramente notevole solamente nel 1866, colla vittoria di Sadowa. . La stampa ci dà l'esempio contrario ; la stampa nasce perfetta o quasi ; in vent' anni ha già raggiunto la perfezione che noi abbia- . mo oggi, all'infuori delle macchine rotative, e delle brutture dei caratteri che vengono fuori • oggi. La prima edizione datata è del 1456, ma sappiamo che anche nel 1446 uscì una bibbia, a stampa ; la bibbia è il libro, anche in Germania, per eccellenza. L'inventore fu Giovanni" Guttemberg, che cominciò a studiare fino dal '38 ; formò poi una società che andò fallita, ne fece un'altra che andò male anche quella, e se non vi era quel Fust che potè resistere a tutte le prime sventure della nuova arte, la tipografia correva il pericolo di non potersi realmente e fortemente affermare. Fino al '63 il segreto dell'invenzione è tenuto ; ma nel '63 · con l'assedio e la presa di Magonza, tutti quei tipografi, che a ve vano mantenuto il segreto, si sparsero dappertutto, in Germania, in Italia, in Francia ; ed in brevissimo tempo noi abbiamo in qµeste tre nazioni largamente diffuso questo ritrovato. In Italia il primo libro stampato ha la data del 1465, nel Monastero di Subiaco. , · • I tipografi da Subiaco vanno a Roma ; del '67, del '.68, '69 e 70 abbiamo parecchi notevoli prodotti a Roma. Dopo il '7ò, in un baleno l'invenzione si trasporta dappertutto ; delle officine di stamperie ne sorgono in tutti i luoghi, abbiamo qualche centinaio di tipografie nei pochi anni ,che restano del '400 ; e non solo nelle grandi_ città, ma anche nelle piccole. Ci sono nel 148() a Nonantola (Modena) (a Bologna arriva del · '70) e ne abbiamo a Scandiano, curate dai Bojardi, oltrechè a Modena e a Reggio ed altrove. , In che consiste l'invenzione della stamvergine di quel santuario, ma anche con una breve vita a stampa. Senza pensare agli antichi modi e mezzi di impressione, senza pensare ai vecchi marchi che erano sulle stoffe che si mandavano dall' Italia altrove ; si ave- 1 vano delle pagine anche grandi stampate, con una scrittura sotto a stampa (xilogr1fia). Poi venne la stampa propriamente detta. Ma in che cosa dunque consiste questo grande ritro-, · vato ? Nelle lettere mobiili; i caratteri mobili · costituiscono la stampa, quella che e' era prima era xilografia ; non erano stampe nel vero senso della p~rola ; erano .dei disegni che s'erano esercitati a riprodurre delle parole e delle linee, ma in un pezzo di legno incavato, e I,asciando in evidenza sul piano, che doveva poi venire impresso sul torchio, delle lettere. . La differenza tra l'uno e l'altro modo con- . siste in questo, che la· tavola di legno, dopo cne si é stampato, non è più buona a nulla, e i caratteri mobili si possono usare sempre. l caratteri levati da una possono servire a comporre altre pagine, e servono ayanti indefinitamente; le tirature erano cosi piccole allora, che i caratteri duravano benissimo quarant'anni. ' La tipografia fu provvidenziale perchè potè riprodurre i codici in grande numero I e poco tempo. , . I codici avevano acquistato allora un favore enorme, perchè tutti ne richiedevano; tutti studiavano il latino ed il greco~od almeno il latino, ed un buon latino, e ciascuno desiderava copie di codici antichi. C'era il guaio che costavano infinitamente per la pergamena · costosissima e per la spesa enorme della mano d'opera. J E poi non si era mai sicuri della buona lezione del testo ; uno copiava, ma se non era ... molto colto, a copiare Cicerone, e Aristotile od Orazio poteva commettere molti errori. La stampa dava in breve una infinità di codici e tutti corretti con infinitovantaggio perchè mentre prima un codice costava moltissimo, tantochè il Panormita dovette, per comperare un Tito Livi<',vendere una bellissima e vasta possessione che aveva in Toscana, dopo il prezzo era ridotto alla decima parte. Questa invenzione della stampa fece ve~ .. nire i codici a buonissimo mercato, ed allora · •tutti quanti ne poterono avere in certo numero. In breve, quando la fabbricazione della ' pa? Anche prima della meta del ·secolo XV carta migliora, quando la stampa diventa· più ". c'erano delle pagine stampate : chi andava a ' industrializzata, i libri si possono dare ad un · certi santuari, nel principio del '400, riceveva . prezzo mite; se noi guardiamo infatti i catauna carta o pergamena con impresso da un loghi che sono rimasti del più grande editore , lato non solo una figura di santo, o della dell'epoca, che è stato Aldo Manuzio, noi tro- , , ,. iot a Gino Bi • - • ( ' f I
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