, 57 - . la troppa forza e Ja troppa ricchezza di questi stati che impeJì la formazione della nazionalità italiana fino dal secolo XV : in questo secolo tutto era pront°' per fare l'Italia. La lingua : nessuna nazione d'Europa aveva avuto il trionfo ·di Dante, di colui che è ancora il · prototipo dei creatori di una lingua ; nessuna nazione aveva avuto cosi grande sviluppo di animo, di pensiero e di arte, perchè l'arte del quattrocento è tutta italiana ; nessun popolo aveva avuto uno sviluppo di commercio come l'Italia. Eppure la Francia si costituisce nazione con Luigi Xl, eppure la Spagna si costituisce nazione n~lla seconda metà del quattroc~nto, eppure l'Inghilterra si costituisce nazione essa stessa, e anche in Germania ci so-· no dei gruppi nazionali fortissimi fin d;allora. ·, Perchè non si fece l' unità nazionale quì, dove tutto era più favorevole, almeno apparentemente, che non altrove ? - Non si fece - perchè troppo ricche erano queste signorie, perchè ci~scuna colla forza e colla violenza si era ingrandita, perchè ci fu quasi una venerazione del signore forte che lottava ,con ,gli ~Itri e li vinceva. Basta leggere il ·'Principe.,, ~ del Machiavelli per essere convinti di quanto affermo. · Il Machiavelli col '·Principe,, ci da la celebrazione di uno di quei sette od otto signori d'Italia. Ma mettiamo anche il caso, anche la • certezza (per apprezzare nel suo più alto si-- gnificato questo libro), che questo signore sia · così scaltro, cosi abile, così -furbo, cosi forte, cosl ingannatore (perchè tale bisognava anche - essere per costituire una nazione) ; ebbene, la nazione non poteva essere costituita .. Ci è Lorenzo, il quale è l'espressione più alta del signore, per una certa paFte, e cioè quella dell'eleganza e del saper fare ; ed un • altro esempio è il Valentino, feroce tiranno, che giunge a radunare ,tutti i signori di una regione per ucciderli in un sol colpo._C'è forse nel "Principe,, una speranza della nazione; ma sopratutto esso è una pittura.- Il libro viene dopo il fatto, viene nel cinquecento quando il danQo è . già recato : è una storia del fatto ; e riguarda il ,passato più che l' avve- • n1re. . T·utto era già deciso ; dopo la pace di . Lodi del 1454 non si potè più pensare a na- .zione; prima del cinquecento si, quantunque la cosa non fosse neppure allora agevole, per- . , chè dal trece.nto incomincia una forza politica , _chè è quella dell'equilibrio ; e guai· se si parla di e·quilibrio in una nazione che deve formar.si I Non l'e9uilibrie .c1 vuale, bensl uno o che sia più forte degli_ altri, che abbatta· ed assorba tutti gli -altri, F1no dal trecento comincia quella politica ' "sapiente,,, che è determinata dal bisogno che ciascuno ha di vi vere : si vuole arrivare all'equilìòrio, non perchè ciascuno desideri essere uguale agli altri, ma perchè se un avversario diventa, per un certo momento, più forte, cerchera di abbattere gli altri, e questi allora si uniscono tutti _per far fronte a lui. Questa è una cagione vera, anche se lontana, per la quale nessuno avrebbe potuto fare la nazione italiana. Ci sono dei tentativi, fra · i quali quello di .Venezia, che arriva quasi a Milano, oltre aver preso Padova e Ferrara. Ma anche Ve- \ nezia è subito fermata dalle disgrazie di 0- ~ riente, ·dove i Turchi. prevalevano, _e dagli altri stati che si riunironò contro di lei. · i ·La pace di' Lodi fece sl che tutti restaro- • no come erano : soltanto Venezia ebbe un piccolissin10 vantaggio, e cioè ebbe, dopo decenni di guerre, la città di Crema ; ormai s'era galvanizzata una situazione, ormai si sapeva che nessuno poteva prevalere, ed appunto per _ questo noi non potemmo formare. la naziona-· · lità italiana. . . Poichè questa nazione non si formò, e ipoiché tutti questi stati lottarono fra di loro, gelosi l'uno dell'altro, ç poichè ciascuno voleva vivere, avvenne ·que~to: che gli stati stranieri poterono venire in Italia, spadroneggiar- • e vi, nonostante che gli stati italiani fossero·. ., ricchi e forti, e prendere questi stati ad uno, ad uno, alleandosi con gli altri contro il singolo. Che cosa fa Carlo Vfll quando scende,· · ~ che cosa fa Luigi XII, che cosa avviene collo stesso Carlo V? S1 uniscono cogli stessi ita- . · liani per abbattere uno stato italiano, e così succede che l'Itaha diventa schiava, da _fortis-. sima che era ; e non ·sa concepire un'idea · unitaria sia pure federale. ·F1n da allora er.a ormai segnato il suo cammino : doveva es!sere, schiava degli- stranieri, e lo fu difatti dalla ~ prima calata del 1494, fino al 1859: schiava delle altre nazioni, di tutte le altre pot~nze. Appunto per questa sua specia!é conformazicne, essa diventa la stanza di compensazione· delle altre nazioni. Ci sono delle lotte tra queste grandi e forti nazioni ; ed allora dove possono conquistare, dove hanno un modo di allargare il proprio possesso, la propria in- · fluenza? - in Italia. E 1' Italia diventerà ora spagnuola, ora fran:ese, ora austriaca. E' proprio la stanza di compensazione degli appetiti, delle ambizioni di ciascuna di queste nazioni già formate, che fino dalla fine de-I ' l • 1 ' / ...
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