Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

-I ,, I I • • I I I .f. .. ; \.. I .. - ,. • • \ \ , ,,, - 44 -· tutte le valli abitate, la costa è piena ài la- . gune e di terreni malsani, vi sono nell'interno · popolazioni di pastori e di briganti, i quali so°'o anche pastori, ·ma hanno sempFe a mano il fucile. ' ' I Una sistemazione di questo piccolo stato è setnpFe stata difficile anche per quella parte ~ colta della popolaztone che pure _non è man- . cata. Triste pensare come un tale compito ~i · fosse assunto l'Italia, e come l'Italia lo abbia · , poi a un tratto abbandonato. lo ricordo di · avere sentito ,a Firenze una conferenza del generale Ferrero, un'organizzatore dell'A.lbania, il quale ricordava con parole sempliéi, con semplici espressioni, quello che l'Italia aveva fatto nell'Albania Meridion.ale.. Questa confe- . renza finiva col rievocare quelle che erano le scuole elementari dei bambini albanesi organizzate ·dall'Italia, e il generale Ferrero, certo senza pensare di voler . forzare l'effetto per colpire il sentimento del pubblico, aveva riu- ~ nito per la sua confereflza una piccola schiera di bimbi fiorentini, ai quali a\Teva insegnato un çanto che cantavano i piccoli albanesi neJle loro scuole, ed era un canto in pnore tlelle antiche tradizioni, delle antiche glorie del po- , polo albanese, e di grazie all'Italia che, compiendo tra loro un·a missione di civiltà, ridava agli Albanesi una patria fatta più civile e più nobile. Io non vi posso ridire la commozione di quel canto, che strappava le lacrime più amare agli italiani memori della guerra gloriosa e degli ingloriosi abbandoni. Ed an~he quì non vi sono commenti da farvi, né io vi ricorderò in che modo siamo venuti via dal-. • · l'Albania, ma soltanto per dirvi questo: che il giorno in cui, dopo i conflitti intorno a Vallona, gli italiani vincitori fecero sapere il deliberato abbandono, tutto il · contegno di questa gente, capi e gregari, avvezzi a vedere gli italiani vincitori, memori delle loro armi trionfanti in ·tante aspre battaglie per tutte le montagne d'Albania, dimostrava l'immenso stupore di queste popolazioni e rincredulità per questo fatto, perchè essi non credevano 1 possibile che l'Italia se ne andasse, ch~essa a.bbandonasse ·così questa térra in cui aveva _· impresa una così alta missione e compiuto un ,, cosi. immenso sacrificio di vite. Non era possibile per essi, per gli Albanesi, e fu possibile per noi ! " Ma parlian10 di altre cose. La Grecia ha ùna posizione speciale rispetto alla penisola Balcanica, perchè è isolata dal grosso della penisola; ha un .terri{oriosuo, che è sempre stato suo~ e fuori poi di questo territorio ha ~na éerta ~~tensione, un'appendice di terre che ora s'accresce e ora diminuisce ~econdo le sorti della politica.. , 1 . · .. Le sorti ultime della politica hanno portato la Grecia, dopo la guerra alla_qual~ essa ha preso la parte discreta che tutti sappiamo, ad occupare buona parte del territorio della Maced911ia, e buona parte ·della sponda ·set- .tentrionale del Mar Egeo, quella parte che sarebbe spettata per molte ragioni piuttosto alla Bulgaria. · / Questa estensione maggiore della _Grecia attuale non è che una parte di quello che sarebbe il programma mas~imo greco. Qui_ siamo di fronte ad una popolazione che è in · condizioni speciali rispetto alle altre balcaniche, ha cioè una posizione prevalentemente marit- ,,_..-- tima mentre le altre sono legatè alla terra. Il terr~no è i11 gran parte infruttifero, salvo po-" chi cereali e poco vino e olio, e quella sua immensa ricchezza di isole rende invece la " Greçia un popolo di navigatori, e la porta per questa speciale posizione che ha st:tlmare. _ , a trasmigrare su tutte le terre vicine. Questo sciamare dei Greci in tutte le isole vicine, diffonde la nazionalità greca ~u.l mare, e la porta a diffondere dalla Siria all'Egitto, ali' Asia Minore, a tutto il ·Mediterraneo orientale e centrale il piccolo commercio: e di questo commercio e· della navigazione di piccoli e grandi vapori che rappresentano ·una potenza greca fortissima, si giova la loro straordinaria energia di penetrazione. - Voi sapete che di fronte a ~questequalità di capacita e di astuzia nel commercio, di fronte a q'uesta grande diffusione,· di fronte · ad un patriottismo ad oltranza, che molte volte · risente di quella che si dice megalomania ma · che certo è la forza indiscutibile della Grecia, esistono purtroppo nell'organismo della nazione greca dei peccati gravi ; da un lato il politicantiismo penetrato ad oltranza neJle popolazioni per le quali là passione politica è addirittura frenetica cosl da traviare troppo spesso la popolazione stessa, dall'altro la megalomania li acquisto e di ideale che molte .volte oltrepassa quella che è la capacità della popolazione stessa. Potete ben ricordare, come quella smania dei grandi gesti eh-e vorrebbero ricor- · ~are quelli dell'ai:itico impero di Aless.andro ti Grande, abbia trascinato, or è poco, i Greci ad una guerra contro la Turchia fomentata dall'Inghilterra, dalla quale guerra i .Greci · hanno ric~vato assai più perdite che guadagni; e potete ricordare quello che, in conseguenza ,. delle vittorie turche, è accaduto ai Greci nel- )'Asia Miuore, dove tutto ciò che era importanza econ0mia e ctùtura era completamente I ' I

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