Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

I ' . I • ,. - 3,- I na, per un certo momento è bastato, finchè abbiamo avuto davanti a noi un avversario ben determinato. Ma ,nel momertto in cui, do-- po ..aver ~ovesciato il nemico, ci siamo trovati a dover compiere il lavoro di restaurazione, quando abbiamo visto la sintesi dei grandi problemi frangersi in mille piccoli problemi, in quel momento a noi è mancata la prepa- , razione necessaria. Noi non sapevamo se fos- - -simo aristocrazia, democrazia, o reazione, noi abbiamo abusato di tutte le parole. Socrate diceva : Sopra tutto prima di parlare è necessario intenderci un pochino sulle parole che , vogliamo usare. Ora i nostri stessi avversari non. si sono ·mai rivolta questa domanda, non hanno capito chi noi siamo. I nostri avversari credono ancora che il fascismo sia una grande reazione sentimentale, momentanea per -la ~ittoria contro. il bolscevismo, quindi l'On. Orlando ne deduceva alla ,Camera : Vo avete · combattuta la battaglia, noi vi diamo tanti . ringraziamenti, s.e credete vi diamo anche un magnifico benservito, ma voi ,ve ne andate. Questo è il concetto che è ancora dei più : gli altri dicono : questa gente dura un pò troppo ; noi abbiamo creduto che fosse un temporale che passasse e che purificasse un· pochino l'aria, ma ora questo temporale segt>ita per una pioggia per la quale non troviamo l'ombrello. E aHora cominciano a ·spul- . _,.. 1 gnuno debba capii:e meglio che gli é possibi- . te il compito del Fa~cismo, e del Fciscisll)o nella Storia d'Italia, e nella ·Storia moderna. Ora, per meglio comprendere il compito del . . , Fascismo, per comprenclere quale sia il' com-, pito del Fascismo e che cosa il Fascismo significhi nella Storia d'Italia, è necessario met-. terci il problema di tutta la Storia moderna, e uno dei. problemi per es. è questo : come si giustifica 19 Stato, come si giustifica la proiprieta? ' . . Quando l'uomo ha voluto professare1 questo concetto, cqe il bene e il vero se Io crea ' lui, e non lo accetta discendente da ·una au- .terità suprema, allora non è facile· giustificare, perchè dobbiamo obb~di~e ad un Governo; · che ci dice che impersona l'autorità. Non é . , facile la giustificazione petchè la_p. roprietà ha un valore privato e perchè necessariamente vi deve essere chi ha una proprietà, ed altri che non ha una proprietà. Ora certamente il pen1 • siero storico filosofico moderno ha tentato molte svariate giustificazioni, e queste s·ono anzi le teorie individuaUstiche o materialisti- .. che che prevalgono nella filosofia del secolo . decimonono. Noi abbiamo posto questo principio, come altra volta si disse, che la Nazione sia una somma di uomini. Ora, se il bene è universale, come facciamo a giungere ad un be- · ne universale se diciamo che ogni individuo I ciare tutti gli errori che noi facciamo, e continuano a riprendere tutto ciò che vi può essere di ~rroneo nella nostra vita, per ripeterci alla fine : voi ve ne dovete andare .. è staccato dall'altro ? Se diciatno a priori che · .. ogni interesse econorpi~o è indipendente dall'altro ? Il problema grave che di ·conseguen- . Purtroppo noi facciamo il gioco degli av- . . versari': gli avversari hanno creato il mito faza si presentava consisteva' nella necessità di dimostrare che il dovere dello Stato era anteriore a quello dell'individuo, ma che lo Stascista, ponendolo così, sullo stesso piano, come hanno creato. il mito democratico : è ora invece di cominciare a creare il mito fascista .to aveva però il dovere di appagare ogni diritto individuale. In questo caso lo Stato ve~ . come mito .di Dio contrapposto al mito del . niva in .certo modo 1 comprare il diritto di . ~ diavolo. Questa è certo una posizione perico- · Iosa, perchè quando due miti vengono ad incontrarsi, un conflitto spirituale si rende ine- · vitabfle. Ora ·noi dobbiamo diventare gli storici di noi stessi, non nel senso che ognuno . di noi debba scrivere delle storie, ·ma che o- • CO essere a sua volta obbedito. 1 Avevamo insomma una giustizi.a statale universale come forma a posteriori di. quello che eria invece un diritto a priori,, e allora la · giustizia doveva essere l'estensione in forma universale dell' egoidmo di ciascun individuo. La legge individuale di tutti gl1 egoismi fini- · I . . • I .. I \

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