Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

• demagogia, del sindacalismo selettivo ed educativo, del sindacalismo, se volete, mazziniano, .che non prescinda mai, parlando dei diritti, dei doveri, che bisogna necessariamente compiere. (Applausi vivissi7J1i). Voglio combattere una piccola stortura che affiora qua e là nelle provincie. Spesso essa è il risultato di un capriccio o di uno scherzo; quando non sia originata da questi impulsi tale struttura io combatto recisissimamente, ed è la struttura antiromana. Signori, è · ora di finirla con i municipalismi. (Applausi vivissimi). In uno Stato bene ordinato non c' è che una capitale e quando questa capitale si chiama Roma, tutti hanno il dovér e di sentire l' ineffabile orgoglio di esser un gregario di questa immensa e superba capitale. (Applausi vivissimi e prolungati). Prima di tutto non è vero che a Roma non ci sia del fascismo. Prima di tutto non è vero che Roma sia una specie di sentina. lri ogni •caso la farebbero gli italiani, perchè i romani sono la minoranza a Roma. (Applausi). Ma poi tutto ciò è nemico, o signori, di quella concezione dell' impero che è la base della nostra dottrina. E I' unica città che nelle rive del Mediterraneo, fatale e fatato, abbia creato l'impero, è Roma .. (Applausi vivissimi). Noi abbiamo i nostri morti, i nostri gloriosissimi morti, e non è senza una grande commozione che ieri i o sfogliavo il libro che è dedicato alla loro memoria. Ma non bisogna far troppe . . . . . . . cerimonie p_er i nostri morti, .e v1 prego, uscendo di qui, di non andare al Milite Ignoto. (Commenti). Non bisogna dare l' impressione che il Milite Ignoto è diventato una specie di passeggiata obbligatoria. ( vivissimeapprovazioni, vivissimi applausi). Ormai ci vanno tut~, anche quelli che sono responsabili di tanti militi, più o meno ignoti, sacrificati dal disfattismo di prima, di durante, di dopo la guerra. (A.pplausi vivissimi). E ora che ho parlato a voi, parlo agli altri. Noi siamo indicati come gli eversori dello Statuto, come dei tiranni che hanno ucciso la dea Libertà, come dei calpestatori della Costituzione. C' è un Giosuè liberale che proietta le sue posterità eminenti all' orizzonte, ·e grida: « Fermati, o sole » (Vivissima ilarità). Quanti ne abbiamo, di. questi Giosuè, all' ingiro ! E il sole si sarebbe fermato il 4 marzo del 1848, quando fu concesso lo Statuto. Ebbene, io ho una grande venerazione per lo Statuto, come ho una • I VITA NOVA grande venerazione per tutte le cose che rappresentano un episodio signi ... fìcativo nella storia della Nazione italiana. Ma lo Statuto, o signori, non può essere. un gancio al quale si ~eh: bano impiccare tutte le generazioni italiane. Lo stesso Cavour, ali' indomani della promulgazione dello Statuto diceva che lo Statuto è modificabìÌe. La stessa tesi fu sostenuta di poi da Minghetti, da Crispi, da Bertani e da moltissimi altri. Lo Statuto era adatto al Piemonte del 1848, il quale Piemonte ha moltissimi meriti,. ma non ha quello dello Statuto. Non è il Piemonte che ha dato lo Statuto all' Italia, è l' Italia che ha dato lo Statuto al Piemonte. E notate, o signori, che il Piemonte ha un' importanza straordinaria nella storia della Nazione italiana, perchè per molti secoli è stato l' unico Stato che faceva una politica internazionale, l'unico Stato che aveva ,un esercito che partecipava a tutte le grandi guerre europee, l' unico Stato che nel 1848 ·ha avuto il coraggio - piccolo Stato di pochi milioni di uomini - di an ... dare contro quel grande colosso che era l'Austria di aJlora. Ma non ha il merito dello Statuto. Giorno per giorno noi dobbiamo violarlo. Guai se lo portassimo fuori all' aria libera! Lo Statuto nel 1848 non contemplava le colonie. E forse che un governatore di colonie non ha diritto di andare al Senato? ( Vivissimi, scrosciantiapplausi. Tutto il Con... gressoscatta in piedi e grida ripetuta- · mente: « Viva Devecchi I»). Forse che S. M. il Re non ha il diritto di comandare le forze armate dell' aria dal momento che lo Statuto non contemplava anche· l'aviazione? (Vivissima ilarità). E di questi casi anacronistici potrei farne una collana. Ma poi voglio dichiararvi ancora che non è vero che le istituzioni non possano diventare fasciste. Non solo possono : debbono ! Prima del 1848 le ~stituzioni erano assolutiste. Dopo il 1848 si acconciarono al liberalismo. E perchè ora, che siamo una Nazione di 40 milioni di abitanti, che abbiamo ancor calda nel pugno la vittoria, che siamo tutti frementi delle nuove vite e delle nuove aurore, perchè adesso si deve negare la possibilità che le istituzioni si ade ... guino alla realtà inestinguibile del Iittorio? ([!enjss!11}o I 1ePl~_usQ~ _ Certo, c1 sono del!~ novità. Guai se una rivoluzione non portasse delle novità! La magìa di questa parola scomparirebbe. E le novità sono le seguenti. Abbia.. mo domato il parlamentarismo. La Camera non dà· più quello spettacolo nauseabondo che dava in altri tempi. Si discute, si approva, si legifera, perchè questo è appunto il programma di una assemblea legislativa. E abbiamo portato al primo piano il potere esecutivo. Intenzionalmente, perchè il portare al primo piano il potere esecutivo è veramente nelle linee maestre della nostra dottrina. Perchè, Sign·or~, il potere esecutivo è il potere onnipresente ed operante nella vita della Nazione, è il potere che esercita il potere ad ogni minuto, · è il potere che aq. ogni momento si trova di fronte a problemi che deve ., risolvere; è, o Signori, il potere che decreta le cose più grandi che possano capitare nella storia di un popolo è il potere che dichiara la guerra e conclude la pace. Questo potere esecutivo ché dispone poi di tutte le forze armate dello Stato, che deve mandare avanti giorno per giorno la complessa macchina dell'amministrazione statale, non può essere ridotto a ruolo di secondo ordine, non può essere ridotto ad(un gruppo di manichini che le assemblee fanno ballare a seconda dei loro capricci. (Benis-. E..imo !). Il potere esecutivo è il potere sovrano ·della Nazione, tanto è vero che il suo capo supremo, è il Re. (Bravo! Vivissimi unanimi prolungati applausi. Tutto il Congressosorge in piedi e plaude lungamente e calorosamente al Re. La mani/estazione si prolungaper alcuni minuti). E, naturalmente, da questa preminenza del potere esecutivo discende, per ragione diretta, tutta la nostra legislazione Approvando la legge sulla burocrazia, il Governo fascista ha reso il più alto omaggio alla burocrazia, l' ha elevata allo stesso piano. Si può considerare la burocrazia come una massa di domestici o di impiegati che danno un rendimento più o meno lodevole, e che poi scompaiono nella pluralità dei cittadini. Si ,può considerare la burocrazia come la consideravano al... cuni Ministri del vecchio regime, ~ome una accolta di complici. Noi invece consideriamo la burocrazia come una parte integrante dello Stato. La burocrazia è lo Stato, è nello Stato, e nelle viscere prof onde dello Stato n~n può straniarsi da questa sua inserzione. -E- s_e_ c_o_sèì~--~-se è vero - come è vero - che lo Stato è rappresentato dal Governo, è evidente che, volendo che la burocrazia abbia le direttive ..

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