Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

LA RAGION D'ESSERE DELLE BIENNALI DI MONZA Non si può parlare col giusto tono delle Biennali di Monza, se non si tien conto delle tante finalità, immediate o lontane nel tempo, che esse si sono prefisse ; dei molteplici scopi a cui esse mirano e devon mirare e,'~sopra tutto, ~~~chesse non voglion sero propriamente code~te arti applicate o industri!lli od ornamentali, come s andavano volta a vo!ta chiamando, di cui solo allora si cominciava a discorrere con una certa insistenza su per i giornali e nei salotti, preparandosi 'appunto la prima Mostra di Monza. · \:~ E, del resto, ognu- ~-no potrà age~olmente rammentarsi di conoscenti, d'amici, di parenti - quando . . . non s1 tratti precisa- ~·mente di sè stessi - i quali, fino a ieri, , benchè forniti di ;-mezzi di fortuna tali ): da consentire l& mi- ,· glior scelta, quando . non si siano attaccati, I~ t mettendo su casa, alle ·~antichità vere o false od alle placide copie di stile, si sono attorniati, per voler essere all'altezza dei tempi, di paramenti di mobili di ceramiche, che . oggi - per quanto non sia questa davvero l' epoca del diffuso buon gusto - . ' . . g1a riescono 1nsopLA SALA DEGLI SC!ALLI RICAMATl Dl CARLO PIATTl po rta bili anche ai meno raffinati. essere considerate l' una indipendente dall' altra, staccate, ognuna a sè e per sè stante, bensì tutte o, per lo meno, queste iniziali, concatenate, intimamente legate ed armonicamente progredienti. Nè si può giudicarle a dovere, scordando di punto in bianco che, salve le manifestazioni individuali di pochi gagliardi, l' arte decorativa moderna, in Italia, è tuttora alle sue primissime prove ; non solo, ma che sono in fondo pochissimi anni, da contarsi, forse, sulle dita di una mano sola, che il problema della rinascita delle arti decorative, appunto, non è più agitato e discusso, da noi; ~oltanto in una chiusa cerchia d' artisti, di studiosi e d' intenditori, e che alle arti decorative si va appassionando anche un pubblico relativamente vasto. A me, nell'anno di grazia 1922, è capitato di sentirmi ch1PdPre in un crocchio di gentildonne colte tanto da essere tenute in conto di intellettuali, come si dice, che cosa, alla fine, fosBiblioteca Gino Bianco E 'chi non avesse I presenti alla memoria di -questi esempi in atto, basta si dia la briga di sfogliare i cataloghi immediatamente precedenti agli ultimissimi comparsi, non si dice di sperdute fabbrichette provincialesche, ma di grandi case famose. Vi troverà, a dovizia, bellamente e partitamente illustrati, di quei mobili obbrobriosi cosidetti moderni, nei quali le più strampalate deformazioni e sovrapposizioni tentavano mascherare la servile imitazione delle forme più abusate e dei più esausti motivi ; e certi piramidali trionfi e vasi e tondi ceramici e servizi da tavola tutti a schiccheri, a sbuffi, a rigonfi, a frangiature, a smerli della più pretenziosa pacchianeria ; e certe stoffe e carte da muro a striscioni, a strisciette, a striscioline, a fiorellini, a fioroni, a volute, a intrecci e ghirigori, orgoglio e vanto dei pettoruti tappezziari, che, per un pezzo, han sostituito spavaldamente gli artisti decoratori e gli architetti nel dar consigli o nel dettar .

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