Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

• VITA NOVA 27 arricchiti di una parte dei beni già spettanti ali' ordine dei Templari, provveduti di grosse navi da guerra, ed ingrossati per l'ammissione nel loro numero dei più ragguardevoli personaggi d' Europa, essi divennero da quel punto il più formidabile ostacolo che potesse opporre la cristianità minacciata alle invasioni dei Turchi. Di fatto, essi respinsero gli assalti degli Infedeli negli anni 1440 e 1444; guidati poscia dal loro gran maestro Pietro d'Aubusson, resistettero con successo ali' esercito numeroso e agguerrito che mandò contro di loro Maometto I I e lo costrinsero alla ritirata. Ma nel 1522 il gran Solimano si avventò contro i Cavalieri di Rodi con un esercito fiorito di quella difesa rimase specialmente al gran maestro Giovanni de la Valetta, che gettò, l'anno appresso, le fondamenta della nuova capitale dell' isola, chiamata dal medesimo suo nome, La Valletta finì di vivere nel 1568. Forse nell' affidare I' isola di Malta ai Cavalieri Gerosolimitani ebbe Carlo V questo altro pensiero, che la potenza loro potesse un giorno essergli di grande giovamento a recare ad effetto i suoi politici disegni sopra l'Africa. I Cavalieri continuarono dalla nuova loro residenza a fare una guerra attiva e non interrotta ai • 150.000 combattenti. Invano i cavalieri e il loro gran maestro, Villiers de l' lsle-Adam, moltiplicano i prodigi di valore ; il tra-- dimento li fa riuscire a nulla, e dopo un assedio di sei mesi i Turchi vengono in possesso dell'isola di Rodi per capitolazione; Andrea Amaral, cancelliere dell' Ordine, al quale era stato imputato il tradimento, fu posto a morte. I Cavalieri di Rodi si ricoverarono allora chi in Candia chi in Sicilia,a Venezia, a Roma ed altre città del1' Italia, ove rimasero fino ali' anno 1525, in cui l' Imperatore Carlo V assegnò loro l'isola di Malta perchè vi si potessero di nuovo stabilire in ordine riconosciuto LA RICOSTRUITA CHIESA DI S. GIOVANNI DEI CAVALIERl e permanente. Furono gli obblighi imposti dall' imperatore ai Cavalieri che restituirebbero I' isola di Malta alla Sicilia della quale essa era un feudo, qualora venissero a ricuperare con l' armi la loro Rodi, e farebbero guerra continua ai Turchi ed ai Corsali barbareschi. Quest'ultima condizione massimamente si rendeva indispensabile dopo che, per fare come un contrap--- posto ali' ordine dei Cavalieri di Rodi, e vendicarsi del male che questi facevano ai nemici del nome cristiano, i Turchi avevano fondato una nuova potenza in Algeri per opporla alla repubblica militare di Rodi. Non passò molto tempq che Solimano, avendo dato un furioso assalto ali' isola di Malta (anno 1565), si vide costretto a ritirarsi con perdita; e l' onore di Biblioteca Gino Bianco Mussulmani, ma senza potere in progresso di tempo mai più ricuperare le prime loro possessioni. Durante il governo di De Paule gli statuti dell' Ordine furono ancora riveduti, migliorati e resi compiuti in tutte le parti che più apparivano difettose. *** Bene ha fatto il Governo dell' isola, nella sua complessa opera di rinnovamento, a stabilire fra i suoi primi lavori la ricostruzione di questo tempio. Rodi ha così oggi per la seconda volta il suo bel San Giovanni, e come I' altro fu testimonio del suo glorioso passato, possa questo assistere alla riconquista della sua grandezza. ANGIOLINO BORIANI ..

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