VITA NOVA " S. E. GRANDI, ACCOMPAGNATO DAL GOVERNATORE. DAI CAVALIERI DI S. GIO\IANT\I E DALLE AUTORITÀ E.":CE DAL NUOVO TEMPIO DOPO LA CERIMONIA DI CONSACRAZIONE bero facilmente ricavare da uomini intrepidi e devoti, impose loro il doppio obbligo di curare i pellegrini nell'ospizio con opere• di carità, e ~ifend~re _con le armi in pugno la cristianità contro gli assalti dei Musonorato da tutta la cristianità. L' anno 1185, l' imperatore Federico I Barbarossa ·accordò magnifici privilegi ai cavalieri di S. Giovanni; ma due anni dopo, essendosi Saladino fatto padrone di Gerusalemme, essi dovettero ~mbiar dimora. Cacciati dalla Terra Santa, allrochè nel 1291 S. Giovanni d'Acri venne in podestà dei Mussulmani, trovarono dapprima un sicuro asilo nell'isola di Ci pro; si stabilirono posteriormente in quella di Rodi, della quale si erano impadroniti nel 1309. Nella nuova loro residenza i cavalieri Gerosolimitani non cessarono sulmani .'i L' ingresso di Baldovino in Antippia, la prèsa di Tiro e l'assedio di Jaffa andato a vuoto, imprese specialmente dovute al coraggio personale degli Ospitalieri, levarono tosto in grande rinomanza la gloria loro militare, al tempo stesso che l'ordine loro si arricchiva per vaste possessioni in lspagna ed in altre contrade d'Europa. Altre imprese di valore accrebbero ancora il credito e la· possanza di quei cavalieri sotto i successori di Raimondo, che morì nel 1160, riverito ed S. E. GRANDI \ilSlT A L'INTERNO DELL'ISOLA UN CARATTERISTICO CARRETTO INDIGENO ( di mostrarsi nemici dei Mussulmani, ai quali fecero in tal guisa scontare le recenti loro vittorie in Asia. Riordinati inoltre con nuove forme governative, Biblioteca Gi o Bianco ...
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