Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

VITA NOVA secolo XVI I I. I motivi della costituzione della Commissione dei diciotto non devono essere ricercati in ragioni contingenti o nell'arbitrio di un uomo o di un partito per criteri di mera mera opportunità politica: essi trascendono la volontà particolare di determinati uomini politici, e rappresentano l' esigenza di una nuova prassi sociale corrispondénte ai nuovi principii e ideali politici che il pensiero confemporaneo va contrapponendo alla mentalità falsainente lib~rale e grettamente individualistica che ci proviene dal secolo della rivoluzione. E quando si pensi che tutte le nostre istituzioni politiche vigenti sono più o meno informa te al pensiero illuministico francese, pensiero che mai ha trovato fortuna presso i -migliori italiani _epresso i nostri più grandi pensatori, e che solo è stato supinamente seguito per abito di incosciente - \ imitazione e servilità ; quando si pensi che tutta la tradizione italiana, da Rosmini a Gioberti, al nuovo idealismo, è stata sempre nettamente antilluministica, si deve convenire che è ormai tempo che l' Italia, la quale comincia ad avere coscienza della sua autonomia spirituale e comincia a diventare .consapevole della sua tradizione genuina, butti a mare una cappa che rion le si addice e si accinga a ricostituirsi su basi proprie e rispondenti ad un indirizzo di pensiero e di azione profondamente italiani. Di fronte a questo ideale cl1e è ben saldo e fermo nella mente e nel cuore dei migliori italiani, _e· che già traluce più o meno distintamente nella coscienza di tutti, I' opera della Commissione dei diciotto rappresenta il .primo passo sicuro su quella via che ci si ~ccinge a percorrere con pie~a consapevolezza storica. I UGO SPJRITQ • La moltitudine dei giornali è la letteratura e la tirannia • • degl' ignoranti, perchè chi sa meno ci scrive più, chi avrebbe . . mestier d'imparare ci /a con tanto più di prerogativa quello di giudice e di maestro. ·L'immodestia e la s/acciataggine vanno per ordinario a ritroso del merito; lao1zdei /oglieÌtisti quanto più son digiuni di ogni sapere tanto più si mostrano arditi nel sentenziare sulle cose più ardue; chiamansi interpreti, o come dicono aggrazlatamente, organi della nazione; ma in vece di studiarne ed esprimerne i sensi, vogliono governarla a loro talento. VINCENZO GJOBER TI -(Rinnoi,. • ClV., .. Biblioteca Gino Bianco .. ' •

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