Vita Nova - anno I - n. 7 - luglio 1925

, · IL PREGIUDIZIO ANTIRIFORMISTICO • Da tutti gli avversari del fascismo e specialmente dai liberali si leva oggi un grido unanime di protesta contro.ogni progetto di riforma della costituzione. E forse opportuna una breve analisi di questo fatto per rendersi conto del significato e delle ragioni prossime e remote della protesta delle opposizioni.. Naturalmente prescindiamo da quella ragione troppo evidente che è costituita dall' esigenza di un' opposizione sistematica contro ogni provvedimento e contro ogni iniziativa del governo nazionale: e indirizziamo la no·stra indagine a quelle altre eventuali ragioni che a questa principalissima • s1 accompagnano. C'è anzitutt0 una ragione che risponde ad un atteggiamento mentale che troppe volte e troppo a lungo è stato funesto ali' Italia: l 'atteggiamento di chi non ha. gran fiducia nelle proprie forze e soffoca ogni iniziativa nella supina reverenza per gli uomini e le cose antiche e gli uomini e le ~ose straniere. E allora lo Statuto assume il valore di cosa eterna e diviene sacro e -intangibile. Esso risale ali' epoca dei grandi uomini del Risorgimento e regola istituzioni sociali che vigono ed hanno valore nelle più civili nazioni del mondo. Come no.i, miserelli contemporanei, potremmo avere la presunzione di correggere ciò che hanno fatto i nostri avi gloriosi e ciò che nessuno ancora degli stranieri mostra· di voler correggere? Quale velleità mai ci spinge a metterci contro gli eterni regolatori della nostra. attività, i morti. e gli stranieri? Chi ha fede nel fascismo, chi pensa che il fascismo rappresenti una prof onda rivoluzione nel processo spirituale della storia italiana, non può non vedere in esso un primo risorgere di quello spirito umanistico del riostro grande Rinascimento, e lo svègliarsi di quella coscienza della propria forza creatrice, che faceva dire agli uomini del Rinascimento di sentirsi più grandi degli antichi. Solo chi parla e agisce da insensato può rinnegare la scienza dell' oggi Biblio ec . Gino· o per prostrarsi alla presunta santità della scienz~ del passato. O non si è dunque ancora stanchi di essere bambini e sotto tutela? Un'altra ragione dell 'opposizione degli avversari è nella tendenza anarchica dei sedicenti liberali. Abituati a concepire la libertà come un · diritto naturale, vale a dire come un sinonimo dell' arbitrio, il liberalismo italiano ha avuto la tendenza sempre più accentuata a negare lo • Stato per I' individuo e a carezzare l' ideale del rispetto incondizionato dell' arbitrio dei singoli ,e quindi dell' abolizione di ogni vincolo statale. E lo Stato difatti andava disgregandosi, e nessuno più comandava perchè tutti comandavano; e la formula dello <e Stato-lascia-fare » andava realizzandosi nel suo senso più compiuto con un disfacimento generale. . Oggi il fascismo, dopo aver fatto sentire nuovamente la realtà dello Stato, vuole accingersi alla riforma della costituzione. Ma come; - protestano i liberali - è così perfetto il nostro statuto, con esso stavamo realizzando così bene il nostro programma: perchè volete cambiarlo i Sì, certamente è vecchio, molto vecchio : tanto veéchio che oggi in gran parte ' . ' . ' . non puo esser p1u rispettato, e ancor meno puo disciplinare le nuove determinazioni della vita sociale. Ma appunto per questo esso è lo Statuto ideale: quello che più risponde al nostro ideale politico, ali' ideale cioè di uno Statuto che non esiste. Noi non vogliamo che si tocchi lo Statuto, perchè aspettiamo che diventi tanto .vecchio da non poter servire più a nulla : allora avremo raggiunto il colmo del liberalismo. Il fascismo, invece, vuol riformare lo Statuto: vuol far diventare vivo ciò che è mòrto. Quale guastamestieri è mai il fascismo! Lo Stato che stava per esalare l' ultimo fiato, minaccia di risorge~e: vuol ricostituirsi, riorganizzarsi, vuol disciplinarsi per disciplinare. Ahimè ! Il fascismo che voleva ripristinare la forza dello Stato con un governo vigile ed energico e~a già un brutto guaio per i liberali ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==