, -- raccomandazioni, una legislazione interpa_uni"'.' forme, o meno discordante, in materia di lavoro, sia col preparare disegni di convenzioni che, se ratificati;formano, come ogni contratto, legge tra le parti e talora accordo costitutivo di norme. _ Il secondo organo, l'Ufficio internazionale del lavoro, ha invece natura amministrativa. - Esso è stabilito presso la sede della Soc. d. N. ed. agisce sottq la direzrone d'un Consiglio d'amministrazione composto di ·ventiquattro persone, dodici -delle quali rappresentano i governi e sono nominate da essi, mentre delle rimanrnti, sei rappresentano i padroni e sei i - lavoratori e vengono rispettivamente e1ettedai delegati industriali e dai delegati operai alla Conferenza. Le funzioni dell'ufficio sono varie, ma si presentano più specificamente in duplice qualita: di ·funzioni preparatorie in ordine a quèlle della Conferenza e di funzioni esecutive rispetto ai suoi• deliberati. Quanto alle prime, l'ufficio apparisce precipuamente un organo di studi e di ricerche. Come tale raccoglie e distrfbuisce pgni informazione relativa alla disciplina internazionale delle condizioni dei lavoratori e def regime del lavoro e compie tu_ttele inchieste e gli studi preparatori per la formulazione dei d:.. segni di convenzione che verranno poi dis~ussi alla Confèrenza. Redige e pubblica in parecchie lingue bollettini informativi, molti studi su questioni particolari e _unaserie legislativa ove si raccolgono i testi di legislazione sociale dei principali Stati. . L'ufficiocontribl!isce dunque efficacemente sia a11apreparazione ambientale sia a que1la tecnica dei deliberati della Conferenza. Ma esso ha inoltre un'azione efficace di controllo nei riguardi. della loro esecuzione, ben inteso non nel senso che esso possa· costringere gli Stati a conformarsi a quelle deliberazioni, ma nel senso che, se uno Stato ha liberamente promesso, l'Ufficio ha una certa sorveglianza sull'adempimento di quella pro- / messa. E innanzi tutto esso ha modo di conoscere come le conven2.ionidi lavoro sono state eseguite perchè ogni membro s'è impegnato di presentare· all'Ufficio un rapporto annuale sui provvedimenti presi per porre in esecuzione le convenzioni alle quali ha aderito. Non solo : ma l'Ufficio riceve anche reclami privati (di associazioni professionali) contro quegli Stati che sembrino non aver adempiuto in modo soddisfacente gli obblighi assunti. E' ben vero che l'Ufficio non ha azione coercitiva, ma è però in grado di esercitare una coazione Bibli· 43 - morale invitando lo Stato in causa a fare dichiarazioni che, insieme col reclamo, possono rendersi ~i .pubblica ragione. Qualora poi il reclamo anzichè da privati provenga da uno dei membri dell'organizzazione, il quale ritenga che un altro membro non assicuri in modo soddisfacente l'esecu1:.ionedi una convenzione da entrambi ratificata, il Consiglio· dell'Ufficio può chiedere la nomina d'una. commissione d''inchiesta. E qui il compito dell'Ufficio si _ arrtsta, ma è' valso però ad inizia-re un pro:- cedimento che. non si arresta_,poiché la commissione redige un rapporto contenente le sue constatazioni su tutte le circostanze c!i fatto che rermettono di precisare la portata della contestazione e le proposte circa i provvedimenti da prendere. . Si invita a11oralo Stato in' questione a uni.formarsi alla convenzione e si indicàno le eventuali sanzion·i d'ordine economico di cui sembri giustificata l'applicazione. Lo Stato può accettare le conclusioni del rapporto, ·oppure chiedere che la vertenza sia ~ottoposta ·alla .Corte permanente di giustizia internazionale, la quale giudica senza appello. Si può dire pertanto sinteticamente che gli Stati partecipanti all'organizzazione permanente del lavoro, appunto perchè divenuti 1nembri_di quella, non si considerano _più interamente liberi quanto alla loro attività in materia di lavoro; poichè, mentre .da_un lato essi- hanno assunto l'obbligo generico di negoziare accordi informati ai principi dichiarati nel preambolo, e nell'art.· 372 dall'atto, col riconoscere un diritto di reclamo e con l'ammettere una commissione d'inchiesta cd un giudizio arbitrale, hanno anche accettato un certo controllo sulla loro opera in sede· esecutiva. Era questa del resto proprio una delle ·maggiori difficoltà che si dovevano superare, poichè si capi~ce bene che quando il rimprovero di una mancata legge o della su·acattiva· esecuzione viene di fu9ri sul fondamento di un obbligo internazionale, allora uno Stato è sempre molto riluttante ad accettarlo perchè entra subito in causa H senso della dignità nazionale. Infatti alla Conferen·zadi Berna det 1906 era sorto un grave dibattito tra i rap • presentanti dei governi circa le garanzie che avrebbero dovuto assicurare l'esecuzione pratica della convenzione. S'era pensato a una forma di controllo internazionale con l'istituire una commissione incaricata di sorvegliarne l'adempimento e fu, allora, la Germania che _respinse senz'altro la proposta, considerando inaccettabile un organo internazionale che a- .. .. , ( ' •
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