Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

l'assoluta impossibilità. Che sia molto difficile fare una distinzione in questo senso, si può convenire, ma non si può negare, che nel permanere in una determinata località, un agente diplomatico estero non abbia talora degli interessi propri da far valere, di fronte ai quali la sua qualità non è più in causa. Valga ciò almeno come criterio generale, poichè non credo opportuno per l'indole di questo corso, entrare in più minuti particolari. E vengo senz'altro alla seconda categoria di agenti che aiuta l'interferenza ufficiale tra gli Stati. Con gli agenti consolari ci troviamo in un altro ambiente, benchè questi abbiano molte cose in comune con i primi. Non troviamo magistrati di questo genere nell' antichità, perchè lo stato antico non avrebbe mai ammessa l'esistenza di un magistrato estero in territorio nazionale, mentre talvolta, a proteggere gli interessi degli stranieri, designava un magistrato proprio. L'origine dei consoli la troviamo nel medio evo, ·e precisamente nelle corporazioni dei commercianti, e aggiungiamo pure che si tratta di una nostra gloria, perchè il sorgere dei consoli transmarini è collegato a quella magnifica attività commerciale delle gloriose ·repubbliche marinare italiane e particolarmente di Venezia e di Genova. La repubblica di Venezia, per convenzioni che risalgono al secolo .Xl, aveva avuto facoltà di inviare e di mantenere a Costantinopoli dei delegati che erano incaricati di giudicare delle differenze fra i compatrioti, senza l'intervento dei magistrati imperiali; ed ave"a ottenuto altresì che questo suo delegato avesse cognizione delle contestazioni tra sudditi veneti e sudditi dell'impero greco. Cosi pure Genova aveva un magistrato di questo genere, un tipo di console che si avvicina al console moderno per la complessità delle funzioni, e ne avevano Firenze, Pisa, Amalfi, Trani. . Dovrei ora ripetere a proposito dei consoli quello che ho detto per gli agenti diplomatici, vale a dire che ogni Stato è libero di dare al proprio ordinamento consolare quel tipo che meglio gli piace e quindi, di preferire i consoli inviati ai consoli locali o viceversa. I primi, detti anche di carriera, sono quelli che sono mandati direttamente da uno Stato all'altro, i secondi, i consoli locali, sono scelti di solito fra i commercianti del luogo, e talora sono veramente locali nel senso più stretto della parola, cioè non posseggono nemmeno la nazionalità dello Stato di cui sono funzionari. • I CO , , Voglio quì ~ rammentare una cosa che è interessante. Il ·;nostro Cavour, nel piccolo Piemonte, fin dal 1851, (11è lo stato aveva allora quello sviluppo che poi ha assunto il regno d'Italia, e non aveva sopratutto quella emigrazione abbondante provocata in seguito dalla sovrabbondanza della nostra popolazione), il Cavour, iJl una sua relazione al Parlamento, diceva che l'ideale sarebbe di avere soltanto consoli della prima categoria perchè altrimenti, egli osservava, non si può av~r sicura garanzia per. la protezione di gravi interessi nazionali'. Il Cavour dava una grandissima importanza a questi magistrati' perchè sono collaboratori degli agenti diplomatici, esploratori ed osservatori preziosissimi per la politica di uno Stato. Disgraziatamente noi questo lusso non ce lo possiamo ancora prendere ; la Francia invece ha soltanto consoli di prima categoria, la Svizzera ha consoli çii seconda, ma ·pre tende però la cittadinanza svizzera, e del resto ·essa ha la fortuna di trovare molti cittadini in buone posizioni finanziarie fuori della Svizzera:, ai quali può affidare con una certa sicurezza, i propri interessi. Noi abbiamo tenuti fino a questi ultimi tempi, troppi consoli locali, arrivando sino allo scandalo che talora un italiano, in una cit;. tà estera, trovava un console d'Italia che non capiva l'italiano. Ora ci siamo messi sulla via migliore di aumentare gradatamente i consoli di prima categoria. Ma, ripeto, questa è una questione di diritto interno dove ogni Stato fà ciò che gli pare più consono al suo interesse. Il diritto internazionale distingue poi questi consoli perchè le prerogative degli uni non sono uguali a quelle degli altri. I sudditi locali, per il fatto di essere co.nsoli esteri, non possono andare esenti dai doveri che il vincolo di cittadinanza porta con sè. Che differenza troviamo tra il console e l'agente diplomatico? Tutti e due hanno in comune Ja rappresentanza statuale, e non è vera la contrapposizione che si continua a fa- . re da molti scrittori tra una funzione politica degli uni e una funzione commerciale degli -altri : il console tutela anche gli interessi com..: merciali dei cittadini, ma non si può per questo qualificarlo quale agente commerciale ; piuttosto si può dire che lo Stato, per mezzo degli agenti diplomatici, svolge un'attività prevalentemente politica, mentre per mezzo degli agenti consolari svolge un'attività prevalentemente amministrativa. Specialmente quegli Stati che hanno una forte emigrazione, hanno nei , ,. f . .

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