Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

' r I , • ; I 50 - I , •• ,., • , • ' • lità. italiana, ci fu anche il papa, il quale, dopo .che ebbe -incoronatò l'imperatore e · dopo che ebbe sentito quali erano i suoi desideri, ed ebbe intuito che cosa sarebbe successo se l'imperatore avesse. potuto ottenere la vittori'a definitiva e mettere in azione· tutto il suo con- '; cetto di formare dell'Italia uno dei tanti regni , ,ch1 e dipendevanp da 'questo impero,· cambiò d'avviso e si pose dalla parte dei comuni. I • • I Questo voleva dire portare ai comuni stessi la grande a'Utorità della c·hiesa. e impedire che 'l'Italia centrale e superiore (quella meridionale era possesso dei 'Normanni), non divenisse mancipia dell'imperatore stesso, con tutte quan.te le superstrutture che egli avrebbe pòrtato negli ordinamenti civili, giuridici ed ~ amministrativi. • . Ed Alessandro--·III è uno dei· campioni dell'azione che i comuni svolgeranno contro l'impero. - - L'imperatore scese una seconda volta, con !lltt,i sol.dati, ,Per affermare i suoi primi cqncetti. · · Egh volle tornare ben presto, e nel 1158 · , lo trowiamo di nuovo quì. Riconvocò la Dieta di Roncaglia, _e non portò .questa volta sol- . tanto la. sua affermazione ed il suo concetto, ma volle che le sue idee foss~ro _ancheapprovate dalla più alta autorità giuridica che allora esisteva. E quale era questa autorità ? Era. quella scuola che ·aveva già acquistata -una fama Europea, era lo Studio•di Bologna, , nato sulla fine del secolo XL Egli chiamò quattro dei piq famosi giuristi che erano seguiti ad Irnerio, e domandò loro la lihea di diritto intorno a ciò che era di spettanza dell'impero e intorno a ciò che era- dovere dei sudditi. E, seguendo la legi- _ . slaiione romana, i quattro dottori diedero ra- .gione all'imperatore. · E difatti finchè tale. era il senso ; che a capo dello stato •ci debba essere uno, e che gli altri debbano ·ubbidire, e che l'autorita deva discendere, pe·r i diversi rami fino ali 'ultimo elemento della struttura di questo grande stato, finchè ci si limita a questa condizione di cose, non v'é dubbio che i dottori non dovessero dare questa risposta. , • E poi e' era un'altra ragione : lo Studio esiste fincpè ed in quanto ha un'origine· imperìale. Non è il diritto romano .che qui risorge? e Roma non é l'Impero ? Solo per questa· autorità, che veniva dall'antico e dal · nuovo impero, poteva resistere e sussistere lo Studio di Bologna. , Cosi i giuristi ris·posero affermativamente · circa le esigenze imperiali stando , però fuori I , I / I .Bi-bl.i0tecGaino Bianco I della questione viva ·e vitale, compresi _in una. disquisizione giuridica ; ma quando si deve vivere l'uno accanto ali' altro, viene fuori Ja pratica, \che non è sempre in ra.pporto stretto e logico colla Jeoria. Nonostante tutto que.sto, i comuni fecero di più che lamentarsi, si unirono. La prima_ unione avvenne nel '63 ~ fu formata da quattro çittà ; l'azione. fu incoraggiata anche da \/ enezia, che allora non possedeva può dirsi territorio, ma aveva tutto l'interesse che le vie fosserq ·libere, e le poteva meglio tenere se aveva degli stati finitimi ordinati' come il comunè veneto. . • Venezia 1cosi·forni mezzi tali che i primi quattro comuni divennero 25, (più tardi 36) e a, Pontida nel '67 giurarono l'unione, affermando di voler mantenere la loro libertà, e di voler lottare fino in fonpo contro Federico Barbarossa. Lo giurarono sopra tutto perchè avevano avuto l'esen1p·io.m. iserando (che non ha confronto ne11astoria di quei tempi), della distruzione della città di Milano. . ' Chi ricorda il ''Parlamento,, di Giosuè , Cardu'cci, chi ricorda la passione di Al(Jerto • da Giussano, chi ha visto- quest'uomo· piangere in pieno parlamehto, e chi ricorda ancora come. questi cittadini diventassero, ad un certo momento, belve, sente quale forza venga da questi comuni che con tanti' sforzi hanno creato. se stessi, e vogliono mantenere quella libertà che si sono •procurata, anche contro quelle piccole città che sono d'intorno a Milano, e che eranb accorse all'epoca della distruzione da parte di Federi.,;oBarbarossa, per aiutarlo a far si che Milano fosse com..: pletam,ente disfatta e dispersa. Però dopo tale esempio, a11.chele piccole citta pensarono che coi grandi comuni potevano stare bene anche i piccoli, e sotto la . strettoia di pressure e di esosità derivantf-dai Podestà imperiali, ·anche esse si unirono e potè costituirsi quella Lega Lombarda eh~· è rimasta famosa. . Nel \874, 1875, 1876 celebrandosi il grande a~venimento si discusse a lungo i'n- . torno alla hattaglia di Legnano : ci furono alc_u.nsitorici ~he_partendo dalle. condizioni poIttiche recent1ss1mee non ·ctalle antiche dissero che non bisognava celebrare la Leg~ Lombarda, perchè, affermavano, ·questo era un fare da cle~icalismo. E perchè ? - Perchè Alessandro III, che' stava coi comuni, era un papa! . Ma è_ un d.overe assoluto dello storico ' quello di trasportarsi nel tempo che studia di sentire quello che si sentiva allorà ; se ii I . . ' • ( I I ,

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