• , • • I . / . ! I - 49 - .. I re avvenissero tra un cdmune e l'altro, impe- ·c;1endoche ciascuna città potesse amministrarsi per conto proprio, veniva in sostanza a togliere la vita ·al comune stesso. , , Ecco perchè i comuni, specialmente i comuni maggiori, i quali avevano con.quistato altre città ed altri comuni minori, ne furono spaventati, e per quanto poterono, cercarono di tenergli testa. A-Milano Federico impose che desistesse dalle sue-, imprese di espansione ; e, messa per allora ~app~rtutto una relativa quiete, continuò il suo cammino. · Era infatti venuto in Italia non soJamente per dettare queste leggi ; ma anche per prendere la corona imperiale, e cosi mosse verso Roma. Il papa, in linea di massima, era favorevole a lui, perchè il ·fatto che l'imperatore sentiva il bisogno di domandare la corona imperiale, era in sostanza un atto di ·sottomissione verso il papa stesso ; ed Adriano IV tanto più volentieri consentì al desiderio di · Federico I, perchè in quei giorni aveva in Roma delle dimostrazioni ostili ; i popolo si era costituito anch'esso a repubblica, ossia a comune ; un comune il quale, essendo a Roma, non poteva non intonarsi alle antichissime tradizioni. C'era infatti un umanesimo anticipato a Roma fin dal secolo XII, e là parecchie famiglie avevano costituito una amministrazione laica, coJ senato, coi consoli ; ma consoli e tribuni che erano un richiamo della repubblica romana. L'imperatore s'avvicinava a Roma. Il papa che era a Nepi, avendo inteso che l'imperatore era giunto a Sutri, gli mosse incontro, ma nell'incontro non successe quello che doveva avvenire: l'imperatore 1nop scese da cavallo, e non andò a reggere léi staffa del cavallo che portava il papa. Era uu grande oltraggio alla consuetudine, ed il papa se ne ebbe a male, e più di lui i cardinali, che si ritirarono e· tornarono a Nepi. L'imperatore, che aveva il concetto che sappiamo_dell' autorità imperiale, 11 ·per li, quest'atto di devozione tradizionale non sentì di· compierlo ; ma poi cedette, e si recò egli stesso a Nepi, e la formalità fu facilmente superata, per modo che il papa e l'imperatore poterono recarsi a Roma insieme ; e la potè avvenire l'incoronazione. Adriano IV concesse a Federico la corona anche per quest'altra condizione, di avere nelle sue mani Arnaldo da Brescia. In Roma aveva fino allora, èolla nuova amministrazione, spadroneggiato questo mona- , • Bi liote a ino Bianco co, Arnaldo,. che già in Brescia aveva ldttato per la formazione del Comune, e in seguito aveva dovuto fuggire e ritirarsi a Parigi, dove aveva avuto rapporti con Abelardo, e dai loro rapporti si,era istituita una specìe di eresia, una di quelle forme che si ripeterono poi·, più tardi, nei secoli XIV, XV, XVI, e cioè il -_ ritorno alla povertà. Pensava Arnaldo, che potevano sussjsteré le altre dignità civili' ed ecclesiastiche, ma c'era tutta una superstruttura religiosa e temporale che non era conforme alla origine genuina della chiesa. Ora, poichè Arnaldo aveva uni grande seguito, a Roma ed .altrove, era, necessario levarlo di mezzo. Quest'uomo aveva potuto salvarsi presso un conte sud. amico. Federico chiamò qu~I conte, si fece consegnare Arnaldo, e lo mandò al papa ; ed a Roma Arnaldo fu impiccato, quindi bruciato, e le sue cen~ri vennero sparse al vento e gettate nel Tevere, perché non costituissero esse stesse unà specie d·i reliquia, per il popolo che Io amava. L'imperatore, incoronato e tornato indietro, trovò del subbuglio, specialmente in Lç>mbardia, dove il risultato della ·Dieta. di ,Roncaglia non era stato gradito da tutti ; ma poi , allora tirò via e si recò in Germania. E' certo che questa prima discesa di Federico, con le idee ché ~veva espresse, generò nei comuni un senso grande di ostilità da un lato, ma anche di grande compiacimento da un altro. I feudatari infatti, ed anche i piccoli comuni Io approvarono : ma è legge di, natura che i pi~coli contino meno dei grandi, ed è per questo che i grandi comuni, se per allora dovettero tacere, non lo, sopportaron<;>certamente in pace ; ed allora cominciò fra questi comuni un'intesa· determinata dal bisogno del-· ~ la loro stessa conservazione. ' · , - C'è anche ih questa lotta un senso di nazionalità che si viene affermando; combattere contro Federico vuol dire combattere, sì, contro il signore esoso, o contru quei podestà imperiali che erano stati da lui. posti in ogni città, ma (perchè. con lui c'erano· i soldati tedeschi) vuol dire anche combattere contro quella gente che era' al di là· delle Alpi,,e che volev.a spadroneggiare da noi. · · Non é certo quel movimento che troveremo nel risorgimento, ma è un qualche cosa che pur attenendosi a· questo, ha una figura sua, trattandosi principalmente qul soltanto dt• una questione di stirpe. · Ora, accanto a questa lotta contro un nucleo ed un capo ,che non erano di naziona- .. • • • \ • •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==