Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

f I ' . ) • f M , , ,. I , . / • I ' .. J ' • - - \ I - _48- ' , ' . ,I l I I J ' . • / I J ' • • ,,- r • -t I I . possesso del cqmune: ed alla sua esistenza. Il comune aveva una ragione, direi quasi di diritto, ad esistere, per il· semplice - fatto che veniva da un diritto. già concesso daJl'impero al feudatario. ' . ,.,,. Si era rioellatò contro . quest'ultimo, ed ayeva innaJzate le classi popolari, ma anche queste trovavano la legittimità della loro in- , dipendenza e della loro affermazione io' questa lontana autoriià imperiale. _ . .- · E poi l;i tradizione dell'impero non è essa stessa- tanto grande, non è tale da daré anche a questi µltimi venuti, a questi borghesi, a questi operai, il lontano sen~o di una ele- ,vatezza· e di u11anobilta? ' Ma nel 1152 succede un. fatto notevole: , le grandi l_otteinterne della Germania, che avevano 1Sinoallora tenuti come legati gli imperatori in quei luoghi, e le grandi lotte fra -il papa e l'impero, che avevan sino allora premuto sopra l'autorità ,imperial~, erano ve-, nute meno, per -la salita al trono dj Germania. 1 di Federico I Barbaro~sa, così chiamato a cagione del color.e rossastro della sua• barba. Barbarossa a·veva questa particolare fortuna : che riuniva, in quanto a di~cendénza ;paterna e materna, i Guelfi ed i Ghibellini, riuniva c~loro che· si -erano combattuti sino ailora per- la preminenza in Germania. Esso quindi naturalmente pqrtava la pace in Germania ; ed il nome di Federico I Barbarossa fu sempre venerato preS$O i ted~schi .i quali · lo - considerarono uno dei grandi fondatori dell'impero e della nazionalità germanicn. ·Barbaros~a portò dunque una grande tranquillità in Germania ; ed a1Iora, avendo la pace in Ger"mania,ed es~endo Barbarossa •tomo di f9rte volontà, - di alto ingegno e di grande iniziativa, pensò che era il caso di ric9stituire la grandezza dell'antico impero, non propriamente quella. antichissima dell'impero romano, che I era trop,po distante , nel tempo, ma il forte impero di un altro germano più - recente, quello. di .Carlo Magno. · Egli poi (nella rinascita di ricordi classici che si inizia dal mille) ricordava la giustizia • e la morale di- Marco Aurelio, rammemprava il difensore e racéoglitòre del diritto romano, Giustiniano, e richiamava il fondatore del rinnovato Impero Romano, Carlo- Magno, che proprio' in .quei giorni si santificava: per que-' sto pensò di sostituire un ·qualche cosa che riunisse tutte quest"e virtù, le quali avevano reso. l'impero celebre in tutti i tempi, e cioè: • La giustizia unita a un senso grande di moralita: Marco Aurelio; La.--giustiziaunita alla legge : Oiustiniano,;/ ,._ \ ' • ;..,.. Biblio eGa I 1 Il senso di unità e di forza e di intonazione ' coi nuovi tempi : rappresenfato da Carlo \ Magno. . . . . . Ecco il concetto fondamentale cui ~1 1sp1rò e çercò. di applicare come espressione di tutto questo varjo ~ ben composto pensiero, Federic'J I. , , La prima condizione necessaria per lo svolgimentò di questo colossale programma era la tranquillità e la pace, con una suddi- , tanza riconosciuta. L'Italia e gli altri regni non djpendevario come avrebbero dovuto dipendere dall'impero ; ed allora {poichè. il fa-I- · limento della autorità imperiale si era più specialmente verificato in Italia), bisognava ~ partire subito per la conquista dell'Ital)a; v~- ramente, conquista, non è il termine esatto,.-è .. meg1io dire per la riconq.uista di quegli stati 1 che si eran.o formati in quel frattempo in. Italia. . · E Federico scese ap,punto c9n questo cr.iterio: unire l'Italia, e renderla obb.e_diente; _sopra tutto stringerla più da vicino ali' autorita imperiale, e togliere q·ue1Ie varie libertà · che i comuni si erano arrogati. · · I com'uni, costituiti come piccolissimi .stati, facevano anche sen~a dell'impero ; bisognava a·ppunto per .q~esto ricondurli ali' ossequio della legge, bisognava che una, giustizia unica ci fosse in tutto il grande impero, una giu7 stizia che venisse interamente ·ed esclusivamente dàll' imperatore. ·Barbarossa scese · in Jta1ia nel 1154, pieno di forza e · sopratutto_ pieno d_isperan·za ; e come sqccedeva ad ogni , calatà di imperatore, molti prestarono omaggio alla sua autorità. ApP.ena giunto, sceglie un luogo centrale per determinare tutta l'azione da svolgere in Italia, convoca cioè la grande Dieta di Ron- - caglia. Roncagli·a é un paesello vicino a Pia- ,. cenza, proprio nel c~ntro della· va Ile Padana, tra il Piemonte, la Lombardia e l'Emilia'; e vi raduna i signori e i rappresentanti dei comuni di tutta la regione, ed »spone quello che egli vuole Confortato dai soldati che aveva portato. con sè,. e da quei pochi che si erano uniti a lui (specialmente appartenenti a dei piccoli comuni che avevano ricevute delle sopraffazioni dai comuni maggiori), egii dice che le lotte debb~no finire, che l'amministrazione deve dipendere tutta da lui, e cosi anche la giustizia, e che gli stessi governatori siano essi consoli o· capjtani clel popolo, d~bbono I esi~ter,e non per effetto della nomina dei cit t~dini lib~ri, ma semplic.emente perchè egli li riconosce tali. Impedendo le lotte, impedendo che guer-- J ( • • I -- • , '

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