Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

• • , - TEATRO· ED ARTE- 'PROSA D L · · V ·1 I · . '' ff '' . a u1g1 erneu1 ~ signor · ~ In fatto di novità di prosa. Bologna si trova in una situazione privilegiata. Arrivano ·sempre dopo tre mesi almeno. che esse hanno avuto· il battesimo nei maggiori teatri della prosa italiana. Il che è quanto dire che da noi non arriva se non ciò che ha resistito alle prime dieci o quindici rappresentazioni : non tanto tardi insomma da sapere di stantio, non tanto presto da non permettere di giudicare dei segreti più profondi della loro struttura. Qualche cosa come una media corruzione. che, mentre consente di afferrare e fissare le linee madri ancora intatte, lascia vedere- per gli sdruci inevitabili nei capolavori trimestrali della prosa moderna, i trucchi che c'erano anche prima, ma non si videro. Ragione per cui, non sempre vale la pena di parlarne. Volete per· ese~pio che io vi parli del Granatiere di Pomerania di Lucio d'Ambra? Potè interessare la critica . romana il giorno della première, tanto più che l'autore è romano; ma non può più interessare nei che la vediamo in giudizio d'appello. Sappiamo già troppo bene di che si tratta. Appartiene a quelle. macchinette teatrali che quando _se ne è per combinazione conosciuto il segreto, i sia pure a. traverso le indiscrezioni di un amico che c_onosce il cognato della signora la cui sorella prese parte alla prima rappresentazione, sono già smontate d' ogni interesse ; commedie fatte per u~• unica rappresentazione, perchè giuocano sulla curiosità che può destare il nome dell'autore insieme alla stranezza di un titolo e a una trovatina ~ centrale ~ come il famoso problema. C~ò non toglie che Lucio d'Ambra continui ad essere uno dei più simpatici nomi della letteratura amena italiana e che da lui non si abbia il diritto di attendere di meglio. Pensate che scherzare è sempre lecito. Oppure vol~te che vi parli della commedia Baciatemi rappresentata anch'essa da Gandusio e che esce dalla penna a gettito continuo - deve essere a serbatoio molto capace - di Luigi V erneuil? Vi annoierei raccontandovi delle cose che invece, pare strano, sono divertenti. Litiose alcaline, tranquille, ve le dimenticate subito, Tanto vale non udirle. E passiamo ad altro. Vorrei parlare della Russia. Irma Gramatica ha presentato negli ultimi agonici aneliti della sua compagnia una novità di un certo Jus~ovic. Voi sapete che da quando Gorki si mise a passare l' inverno insieme a Roberto Bracco. ali' isola di Capri, la Russia cominciò a diventare popolare in Italia. Scherzi a parte, non saprei dire con precisione come fu che la Russia fece contemporaneamente una rivoluzione politica e una invasione territoriale. Creò i soviety e si impose ali' Italia, specialmente nel teatro, prima con una valanga di Andrejeff . - 42 Biblioteca • 1n ·Bi • • • che oramai nessuno vuol più sentire, poi con una 1nvas1one di altri ejf ed ofJ che tutti v~gliono co~oscere al solo scopo di trovare che sono d~1 capolavori. (Badate eh~ non parlo di attrici; le attrici russe escon? per .or~. d~lla discus11 ione, per quanto, se è vero che I arte e _I 1nd1ce della mentalità di un popolo, non v• è nessuna ragione che esse debbano essere escluse dalle considerazioni estetiche generali). . . In genere si tratta di teatro a sfondo sociale. Le grandi orme dei maestri russi sono . ricalcate fino alla sifficienza. Non se ne può più. Il vizio, la miseria, la pazzia che a quanto assicurano codesti amabili autori sono un risultato della società borghese, trovano in questi drammi il loro pieno svolgimento in tutte le forme, sotto tutti gli aspetti. Partiti da un presupposto 'verista. che in qualche grande ebbe sprazzi di vera luce, sono arrivati facilmente - aiutati da un particolare temperamento tendente alla osservazione, al rapporto, alla connessione - ali' esasperazione '" del principio fino a trasformare lo sfondo verista . della 1oro estetica in una specie di lirismo oscuro, profetico, ammalato, per cui perfino le parole ~ buon giorno>► diventano una cosa gravissima. Il tutto per dimostrare che i so1'iety ci volevano. Speriamo che ora, che ci sono, tutto proceda in un modo più· allegro anche nell'estetica del teatro e che i nuovi drammi della drammaturgia russa si avvicinino un poco di più non •dico proprio al teatro di Verneuil, ma almeno, francamente, al Grand Guignol. C' è sempre più allegria e più buon gusto. GHERARDO GHERARDI fi?{TE La terza mostra pri"maverile di Modena. • Ai primi di giugno la Famiglia degli Artisti di Modena ha inaugurato nei propri locali veramente magnifici oltrechè spaziosi la sua terza mostra· an~uale, allestita davvero· con molto buon gusto- e decoro. La mostra comprende opere di pittura, di scultura e di bianco e nero con la partecipazione dei migliori artisti locali. Premettiamo, per quella sincerità vigile cui si vuole sempre ispirare la nostra critica artistica, che anche questa esposizione non ci ha rivelato certamente nè opere nè autori nuovissimi di cui valga parlare come di rivelazioni; no, questa mostra si mantiene, come le precedenti di Modena e come quelle di tutta la nostra regione, a un livello di elevatezza disçreta, specialmente per quanto -

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