• , , NE E RE LE LETTERE Pierre Louys. • Con Pierre Louys la Francia ha perduto uno dei suoi scrittori più celebri, e dQverosamente la critica e l'arte, ammantatesi a lutto, hanno tributato ·al poeta e romanziere, immaturamente scomparso, le lodi più alte ed accorate. Era nato il primo dicembre del 1870, ed esordi, a ventidue anni con dei versi che pur risentendo gli echi del parnaso scolastico, rivelavano, nel poeta una forte personalità. Due anni dopo, alcuni saggi di traduzione dal greco, ed una raccolta di piccoli poemi in prosa, dette alle stampe con _lievi sacrifici personali, giacchè pare non trovasse un editore disposto a fare l'edizione, il suo primo· romanzo: A/rodite. Il romanzo capitò n_ellemani di F rançois Coppée, che in quel tempo ( 1876). faceva la critica letteraria ~el Gaulois. Il poeta di Savero Torelli, artista squisito e galan- • tuomo, letto il romanzo, che gli piacque moltissimo, fu preso da irresistibile simpatia verso l'autore sconosciuto, e, con una generosità assai rara ma per questo più lodevole in uno scrittore di gran fama, scrisse sul romanzo, un lungQ, articolo entusiastico, lodandone con eloquente parola, la grazia e la bellezza. D'improvviso Pierre Louys, fu lanciato, come si dice in gergo, dalla mediocre oscurità in cui viveva, alla luce radiosa della celebrjtà. Afrodite, moltiplicò vertiginosamente la sua tiratura, divenne romanzo alla moda, e sull'esempio del Coppée la critica, restia da principio, e sospettosa, si abbandonò alle lodi più colorite e suggestive. Non fu una esagerazione. L'ingegno dell'autore di questo libro lodato anche dal Maurras, aveva ala sufficiente per osare i più ardui ·voli, ed una volta tanto un poeta aveva aperta la via del trionfo ad un collega, senza spendere male le sue lodi. Il libro che racconta, angoscie d'amore in una atmosfera di raffinata paganità, è scritto, infatti, in una lingua pura come il diamante, trasparente e sonora come il cristallo. Vennero in seguito, a confermare le doti dello scrittore Le canzoni di Bilitis, ma il nome di Louys se mantenne intatto il proprio credito, non lo aumentò gran chè, · ci voleva un' opera pili organica, più potente, più viva ancora, per mutare il suo ·successo in un grande e definitivo trionfo : e Pierre Louys lo scrisse due anni dopo, nel 1898. In quell'anno infatti, critica e pubblico lodarono e lessero con entusiasmo il capolavoro: La /emme et .le pantées, romanzo tra i più belli e caratteristici della seconda metà ,,, del secolo passato, si r_icco, anzi ded~zioso di grandi opere narrative, a cominciare dalla lapolea di Alfonso Daudet. Vennero in seguito a distanza di tempo, ma senza suscitare più i consensi che ·avevano decretato l'immortalità àl romanzo maggiore: Le avventure di Re Paujole, edite da prima come appendice nel Journal, poi una raccolta di novelle ( 1903), poi nel 1906, un altro libro suggestivo: A rchipel. E poi. . . o per pigrizia o per la stanchezza della sua fantasia troppo presto sorrisa dalle muse, o per il timore di non esser più eguale a se stesso, lo scrittore tacque, dedicandosi invece, con tutta la sua passione allo studio, alla raccolta di bei libri, ai viaggi. Gli intimi dicono però che, egli stesse componendo una Pf,che, e ciò lascia credere che, nei suoi cassetti, ~i siario altri manoscritti di opere incominciate 9 compiute durante _il lungo silenzio operoso. Sarà vero~ E sarà bene, se mai pubblicare ciò I che il grande artista tenne gel~samente nascosto agli occhi profani~- *** Nostalgie d'amore di Auro D'Alba. . • E un romanzo breve, vivo, vibrante, che Auro d'Alba, aveva pensato ancor prima di scrivere il Tempo perduto, e che sono parole sue, doveva alzare nella, sua vita, una porta chiusa sul passato. Il libro rivela un-ingegno . . . . . . 1mpaz1ente 1nqu1eto, ma vigoroso, un'anima di scrittore, sensibile ed alata. In mezzo alla volgarità, che la letteratura romanzesca ci regala di tanto in tanto, quest'opera si fa leggere ed apprezzare senza reticenze, per I' onda di sentimento che la investa, e per quella aspirazione ideale che la infiamma da cima a fondo. Scritto in una prosa ·ben lavorata, anche se non è sempre spontanea e fluida come l'argomento vorrebbe, il romanz~ ha tratti di vivida chiarezza, e pagine nelle quali l'ispirazione e la misura verbale si fondono in felicissimo equilibrio. Opera di poesia adunque, e come dice bene il suo titolo, opera nostalgica. Solo i poeti sanno ancora desiderare con purezza e sognare con abbandono, tra la materialità di una vita che I' idea vittoriosa, va fecondando nel profondo, con la sua , fiamma inestinguibile. s. SANI - 41 - ,,, , Bibliot' ca • 1no anco • • \ • •
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