• mente al viaggiatore che giunge di lontano lo spettacolo più singolare e più classico che l'Olanda serbi allo straniero. Visti da vicino, percorsi, studiati nella loro struttura, i campi di fio~i hanno la parvenza di un grande artificio e di un paziente m'iracolo. I tulipani scarlatti, densi di petali doppi, innon- · dano di sangue ·gli argini, poi, via via che si procede, • , i colori si alternano, gli effetti si sbiadiscono, gli incroci subiscono un rallentamento ; dal · rosso vivido, si passa ali' arancione, al rosa timido, al bianco immacolato, al giallo oro, al bruno seppia, mentre ai lati - in doppio ordine - giacinti e anemoni spalancano la meraviglia 90lorita delle loro corolle. Violetti cupi e celesti tenui, di preferenza sfoggiano questi giacinti carnosi ciondolanti sui loro steli folti e allineati con cura insospettata. E, tra piantagione e piantagione, scorrono i bassi ruscelli e lontano, tra il verde e il bigio del cielo, qualche tardo mulino spalanca la sua quadruplice ala. Ma il fiore n~n conta, è anzi reciso appena fiorito e gettato ; quello ché importa è il bulbo che dovrà crescere sano e rigoglioso, e, una volta prosciugato nelle serre ad altissima temperatura, sottostare alle inesorabili leggi della esportazione. Si vedono, passando, giardinieri curvi e attenti in cerca della cattiva pianta, della gemma mal nutrita, del calice infecondo, della foglia assiderata, dello stelo t - I • • • • abbattuto e inquinato nel suolo, che danneggierebbe il .buon seme intatto ; ed essi asportano, strappano, correggono, medicano con un paziente amore che sa di paternità, di gi?ia alacre e di sapiente esperienza. Là dove l' ultimo campo a Losanga segna il limite massimo delle piantagioni, e le praterie a pascoli adagianò il loro smisurato velluto, sembra veramente di rientrare in un'Olanda reale, uniforme col suo immobile colore, uguale nella sua linda accu·ratezza, assiderata in questa luce bianca senzà riflessi, che sa di pioggia recente, ·di terreno molle, di bassura desolata, di freschezza e di sole scialbo. Ma da un viottolo ecco uno sciame di biciclette . e un trionfo irrequieto di azzurre ghirlande. , ·Sonò le fanciulle della città che si spingono fin qùi a coglier fiori e adornano i manubri e le ruote," giungono, spariscono, s' inseguono, trascinandosi questa loro catena lieve e odorosa che le ingemma e se ne va con loro, in un nembo di luce e di • risa. Care, piccole, bionde bimbe olandesi, addio I Ride nell' aria, adesso, una labile trina di sole, e partendo io penso che l' abbiate portata voi, messaggere azzurre, che_ rubate i fiori più belli - ogni giorno - a questo paradiso di .giacinti ~stenuati e di chiassosi tulipani rossoneri, delizia delle semplici anime e dei cuori più puri. MARIO SANDRI - 40 - • Biblioteca Gino Bianco
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