denti, offre rotoli di filmspak_ e portacenere in ceramica, barattoli di cacao e portapenne ricordo, senza affannarsi a tessere l' elogio della sua mer- • canZia. • Questo caffè è l' orgoglio di Volendam: raffigurato in tutte le cartoline, celebrato in · molte monografie, decantato da uno scrittore di grido, deve la sua fama e la sua popolarità ai molti anni che ha sulle mura. Vi sono passati pittori di tutte le nazioni, artisti di ogni tempo, vagabondi di ogni paese, e ognuno ha las~iato uno schizzo sulle pareti, un motto su un architrave, uno sgorbio su nu tavolino, un pensiero su I' apposito album a disposizione dei OLANDA - MOZZI IN ATIESA DI SALPARE viaggiatori. Ne è venuta fuori una galleria c.opiosa e pittoresca, una raccolta varia e preziosa, che si contempla con gioia, mentre le camerierette in costume nazionale s'affollano ali' intorno e recan_o gli schops schiumanti di birra nera. Si parte a sera inoltrata, 'navigando ancora sul torpido mare dei gabbiani, che stridono. E si invidia questa gente mansueta, che ha tradizioni patriarcali e che ama gli uomini che vengono a scoprirla, anche se coloro che si accingono a celebrarla si abbandonino talora ad -eccessi di fantasia, che non hanno nulla a che vedere con le sagge· e discrete leggi della rosea ospitalità intémazionale. *** Una sosta tra i campi in fiore, prima di salutare questa pittoresca terra gentile. È l' ora calda del pomeriggio. In Italia dev' ~sserci un sole vivido e pieno, pigramente adagiato sulle campagne ; qui, tra Leida e Amsterdam, nel regno profumato dei tulipani e dei giacinti, il cielo è cupo, gelido, aggrondato e qualche raffica d'acqua scroscia, ad intervalli. Ma in compenso, l' oc·chio ha di che appagarsi e abbiamo appena imboccata la via provinciale che uno sterminato panorama sfila al nostro fianco in un• impalpabile sfumatura di tinte, in un preciso, geometrico, impeccabile susseguirsi di rettangoli azzurri, di aiuole rosate, di argini violetti, di praterie candide e stillanti, di siepicelle linde e lustre, che sembrano create da un architetto ingegnoso piuttosto che da un giardiniere insoddisfatto. I fiori. Essi rappresentano per l'Olanda non un lusso o . . . ' . un piacere estetico, ma una necessita e una ragione di grazia, una bellezza facile e una prodigiosa ricchezza e, se fin dal secolo XVII, l' esportazione metodica dei· bulbi assegnò alla floricultura olandese uno dei primi posti nel commercio mondiale, lo sviluppo raggiunto in questi ultimi anni, l' estensione delle piantagioni, la perfezione delle culture, la modernità dei procedimenti, le garantiscono attualmente un cespite invidiabile di prosperità. Oggi una superficie di circa 5000 ettari tra Olanda settentrionale e Olanda meridionale è coltivata a gia- . cinti, tulipani e giunchiglie, con una produzione annua _di 23.000.000 di chilogrammi di bulbi per un valore complessivo di 22.000.000 di fiorini e i produttori sono ingaggiati in una lotta di concorrenza dalla quale è lecito. attendere i migliori risultati. La sterminata fioritura, sulla quale i venti del nord inutilmente si scapricciano, spalanca la sua tavolozza poco dopo _Leida. Il nodo ferroviario Arahem-Rotterdam traversa per lunghi chilometri questa campagna in isboccio, talora sembra smarrirsi tra le nuvole di profumo, più spesso aggira le pezzature policrome con una leggiadria amabile come se volesse offrire subita- • - 39 - • • • • 1no 1anco •
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