Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

' La bonifica montana • ID Romagn~ CALANCHI TRA l PESCHETI « FRUTTETO RISANA » Il Governo d'Italia, per facilitare la redenzione e la rimessa in valore di tutte le terre che sono incolte e deteriorate, ha una legislazione non del tutto adeguata alla grande ·bisogna, ed è forse per questo che anche le leggi in vigore· sulla bonifica, specialmente per quella montana, restano quasi dovunque lettera morta, mentre centinaia di miglia.ia di italiani si trascinano fuori della· Patria in cerca di lavoro e di pane. D'altronde sono anche ben pochi gli italiani che studiano e comprendono la vastità del problema di bon~- fica - ripetiamo, specialmente montana - e che sappiano valutarne l' importanza in relazione al problema emigratorio e della disoccupazione operaia. Il vecchio regime ebbe soltanto la legge 21 marzo 1912, n. 442, ed anche questa, per le sue complicazioni, non trovò chi si accingesse a darle pratica • attuazione. Infatti si contano sulle dita le provincie che dettero opera rimarchevole per la sistemazione idraulica, stradale e di rimboschimento. Se non andiamo errati, soltanto le provincie di Aquila, di Reggio Emilia e recentemente quella di Ravenna possono essere segnalate per lavori di una certa importanza e serietà. Il Governo Fascista, conscio della necessità di affrontare anche questo problema, ha completata la predetta legge con altra il 30 dicembre 1923, n. 3267 e con altra ancora il 18 maggio 1924, n. 753. Così le tre leggi, insieme combinate, contemplano e provvedono a tutte le fasi dell'opera necessaria, quando non si oppongono ignoranze di uomini e intrighi di burocrazia, ostacolando il buon volere e la tenacità dei cittadini che si appassionano a queslo che è il più vasto e più importante problema· che trovasi davanti al Governo ed al popolo italiano da oltre . ' . c1nquant anni. Fra il mezzo milione di ettari di terreno, che è suscettibile di redenzione in Italia, vi sono 225.000 ettari soltanto sulla zona montana e collinosa che corre - 26 - BibliotecaGino Bianco

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