• ~ I Sollevo le palpebre. ,Quanto tempo è trascorso? I Due, tre millenni o un attimo ~ Ecco il ·colle: anfrattuoso e diruto : ed· ecco, sopra una balza, 'apparire, balenante d'armi, l'alta figura d' un condottiere. È I' aquila di Verucchio, nelle cui ' , . Papa Piccòlomini, m~ sussurra viperee parole ? • « Tre mogli ebbe Sigismondo. Di una egli si liberò con il ripudio, la figlia del conte di Carmagnola: della seconda, Ginevra, figlia del marchese di Ferrara, con veleno: e della terza, figlia di Francesco Sforza, pupille son : riffesse, , ~ generale dei Vene- .---------------~-------1"""-__;;;...... ziani. con il laccio ». come nell'orbe d' un I abisso inevitabile, le arei e le castella delI l'estuario adriano, che I cadranno prede dei I suoi artigli. ; È Ì' Antenato: Giovanni Malatesta, il progenitore della • schiatta. È I' uomo, che impersonò tutti i vizi e tutte le virtù della propria epo~a, I' an1 tesignano del Rina- • 1 sc1mento. *** Fierissima razza, i Malatesti : i quali, scesi dall'umile dimora di Verucchio e doventati signori di tutta la Romagna, • seppero, con genio . . . I • *** È la Pasqua di Resurrezione. Tutte le campane suonano a distesa e . ..- . cento torri strep1tan nel cielo, per lo scoppio d' innumeri bombarde. Fuggono stridendo le rondini e i falchi impauriti: ed i colombi restano dal piangere. - Nel çastello eretto da Sigismondo. il Podestà à offerto le chiavi d' oro della rocca a Isotta degli Atti « come al patrona et Signora alla quale si · faccia partecipazione dello Stato di sua Excellentia .•.. ~ ) Chi è la Dama insuperato, alternare I' opera di conquista con quella dell'a- Y D'ISOTTAE ARIMl~NSJS, cui gli Anziani, per ordine del Principe affidano la Reggenza _ more. Ecco i due sublimi amanti cadere, bocca sulla bocca, per mano di Giovanni, 1~ Sciancato: ecco l' Ongaro Malatesta, andare pellegrino nella lontana Anglia e prosternarsi innanzi al Pozzo di San Patrizio, per amore d' una sua dolce donna dal nome soavissimo: Viola Novella. Pandolfo, inesauribile donatore di codici preziosi e di statue, e Carlo, il quale venera ed esalta Virgilio. Ed ecco Sigismondo, ii chiaro Eroe· dalle chiome inanellate, il quale assommò in sè, tutte le glorie della sua casa. Rimini, sotto la fe.rrea sua signoria, assors~ ai più eccelsi fastigi della nomanza e superò, in magnificenza, le corti rivali di Urbino, Ferrara, Mantova e Fiorenza. della città, per tutto el · tempo c~e lo dicto Signore Sigismondo comanderà la guerra del Peloponneso ì La chiesa è doventata tripudio di luci e di colori : arazzi giganteschi pendono dalle sue pareti : tutti i pìlastri sono ravvolti in drappi oro e cremisi: per tutto, ondeggiano sgargianti gonfaloni. Dal trepestio della folla assiepata salgon nuvoli di polvere che si fanno gialli, verdi, rossi, azzurri, a seconda dei colori che . •· ' assume il sole passando a traverso le acconciature dei Santi dipinti sulle vetrate. Tutte le sacre effigi avvampano in un'orgia di fuoco. Cento fanciulli, con giubbetti oro e gridellino, agitano rami d'ulivo: cinquecento militi, in corrusco acciaro, stanno su due file e attendono impassibili, - 15 - Bi lioteca ino Bia co , • • •
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