Vita Nova - anno I - n. 6 - 15 giugno 1925

I Le trionfali accoglienze a .Bologna al Re ·Vittorio· Emanuele III . . . Accolto con jndicibile entusiasmo S. M. il Re fu a Bologna, dal 12 al 13 giugno, p~r la celebrazioi;ie di alcune cerimonie alta- ' mente patriottiche e per _ visitare la bonifica molinellese. La cronaca delle memorabili giornate è ormai nota, nè si potrebbe ripeterla a tanti giorni· di distanza ai lettori, senza raccontar loro cose che già conoscono, e che appresero con indubitabile soddisfazione. Le feste tributate al Re dai bologn~si e dalle • masse operaie resteranno tra le più significative tra quante, dopo la restaura- - zione dello spirito nazionale, il Re ebbe in questi ultimi anni. Noi che seguimmo Sua Maektà nella non breve peregrinazione da un punto ali.' altro della città, e da un paese ali' altro dell~ provincia, possiamo bene affermare che le manifestazioni ragI • giunsero un entusiasmo superiore ad ogni più patriottica previsione, segno evidente che r anima delle folle, ridivenuta italiana per opera del fascismo, ama nel re il capo supremo e la ragione uditaria della nazione. Più volte, massime nei luoghi dove l' entusiasmo popolare proruppe con più travolgente fervore, vedemmo il Sovrano fare forz~ su sè stesso per dominare la commozione. A Molinella in ispecie, dove il popolo, rotti i cordoni, si affollò, plaudendo, attorno all' automobile reale, dando così libero sfogo al proprio entusiasmo, e dimostrando una volta di più come il popolo sia ben degno della fiducia e dell'amore del Sovrano. -3 BibliotecaGino Bianco , Giunse 12 [giugno, a Bologna e fatta la: alle 8 precise del venerdì, prima · visita al Lapidàrlum, tempio ed altare insieme della gloriosa gioventù bolognese caduta sui campi di battaglia per la grandezza della Nazione, il Re · alle ore 1O si recò a porre la prima pietra al campo polisportivo fuori ~ porta Saragozza. Un'ora . prima che giungesse il Sovrano le tribune erano gremite di invitati, e tutto in cerchio pel vastissimo campo, le camicie nere formavano un imponente quadrato dietro al ·quale, sia pure sotto la sferza implacabile del sole, si pigiava altra folla, un vero formicaio· umano.· . ' Giunto con una puntualità davvero regale,. al- · l' ora fissata, il . Re fu ricevuto alla tribuna di onore dall' on. Leand{o Arpinati e da -·tutte leautorità .presenti, tra· le · quali il cardinale arei-· vescovo. Accolto al s~o apparire da un formidabile applauso che dal campo si propagò fino sui tetti delle c~se circostanti ove altra gente s' era accalcata per goder~• dello spettacolo davvero imponente, il Sovrano scese dalla predella fino al limite del campo, dove era stata. collocata la pietra fondamentale. L' on. Arpinati, con brevi ma eloquenti parole, salutò il Sovrano così : « Maestà I Troppo piccola cosa io sono per celebrare con un discorso questa cerimonia. « Ringrazio Dio per l' onore che mi ha serbato facendomi delegare per porgere a Voi l' omaggio

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