Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

. . , , , ' ,,. ~ 34 - .. , .Il periodo dei re fu di grande indecisio- ,. ne, e nello stesso tempo di Jotte, di questioni, di discussioni ; furono anche momtnti di · preparazione agli evénti che più tard·i si svol- . geranno sotto gli occhi nostri e dell' Europa. M.a prima di andare ohre è nec~ssario .. (pr;che non ci sfugga il quadro che ci pre- . senta l'Europa meridionale), che noi ~:c~nniamo a due grandi invasinni, le ult?me. Una è ~una vera invasione; l'altra so-lo un'incu, sione. Gli Ungher.:si, infatti, dopo avere percorsa e saccheggiata I' Italia settentrionale,· si r1t1rano @ vanno a posarsi- nella valle del Danubio .. inft!riore, là dove c'è ora l'Ungheria. · La P!ima ·nvasione, che ha del mer~viglioso, del miracoloso, è quella dei Normanni. I Normanni erano (già lo indica il nome stesso) uomini del nord e venivano dalla Svezia e dalla. Norvegia; erano dtscesi per varie vie e a più riprese, perchè erano pieni di slancio, di vita. di attività, ed avevano fat'te , ~ · · incursio~j in · Francia ed in 1~pr1gna; erano -entrati nel M,...diterraneo, ed avevano as~ahto Marsiglia. e distrutta, in Italia, la citta di Lu- . ni, tra SpPzia e Genova. Ma fin qui trattavasi soltanto di scorre- · rie. La Francia, c)le era più esposta a queste scorrerje, non avendo f,,rza sufficiente per re- , . spingerli, pensò bene di assegnare loro un certo territorio, il più vicino ai luoghi di origine, e fu ·1a Normandia, sulla Manica. In questa nuova sede fi"sarono la loro dimora, e di la fecero poi d, Ile grandi spedizioni nell'Italia meridionale. .· L'1ncurs1one degli· Ungheri avvenne verso , la fine del secolo _X. ·Essi venivano dal. sud della Russia; erano un popolo di carattere orientale, e non germanico. Fecero devastazioni in tutta l'Europa centrale, e una delle più rovinose fu quella d'Italia. Al Campo di Fabbrica, inseguiti e ridotti a mal punto, avevano chiesto di ritirarsi, ma Berengario ·volle combattere ancora, e fu scon- , fitto ; allora le scorrerie si fecero ancora più tremende e più terrificanti. Anche oggi la leggenda' degli Ungheri, che dappertutto incen- . diava-no ed ammazzavano, è rimasta signifieativa per denotare spavento e terrore. , .. . Dopo questo periodo on abbiamo più incursioni ; se vengono ~tr"nieri in Italia, sono popoli più o meno t.ìvilizz<iti. La incursione degli U ngheti ebbe per conseguenza che si fort1ijcarono le città, . e sopratutto i castelli. ,, . * . . * * vevano ottenuto concessioni dai Carolingi, in ricorrenza delJe investiture, a partire ddlla incoronaz1one che il Papa a\,eva fatto di Carlo Magno a sacro romano imperatore. Le concessioni che vennero più tardi furono specialmente quelle che furono affidate aì feudatari ecclesiastici e cioè ai vescovadi. In tal modo la chiesa rappresentava (non soltanto per il vincolo spirituale, ma anche nel campo della forza), una ·vera e propria potenza. Senunchè è destino che qua:ido a delle forze spirituali noi uniamo delle forze temporali, avvi:nga, com~ dictvano i Tomani, una contaminazione fra l'una e l'altra; e questo avvtnne anche· nella Chiesa Del resto tutti gli storiri d1 parte ecclesiastica sono concordi nell'ammettere che l'età di ferro della· potenza dellJ chiesa e del papato, è appunto il 900. Perchè tutte queste ricchezze che si erano unite accanto ai vescovadi, alle pleban~, ai · monasteri, avevano dlstolto l'animo dalla pietà, dalla preghiera, dal sentimento relig-ioso profondamente inteso, ed avevano fatto di costoro, non più, o non solo, una forza SAirituale, ma sopratu•to \:lnl considerevole forza politica. I vescovi erano anche capi d'esercito, ed essi stessi conducevano le armate, in .quan• to che toccava al feudatario di condurre i soldati e distruggere le terre del vicino, del • nemico. , Accanto a que~ta deturpazione spirituale, si aggiunge la decad~nza della parte morale: il clt:ro era caduto in grande dispregio presso tutti, perchè si era staccato dalle norme del vangelo, e da quelle dettate dai padri della chiesa. Il Carducci, volgendo lo sguardo a questi tempi, si domanda: Ma che cos~ è questo sfactmento di tutto ciò che nel nome di Roma si era_ pur ttntato di creare? Forse le ultime giornate del mondo sono queste? Non era scritto nell' Apocaliss~, non era .già divulgato dagli scrittori che il mondo non ·sarebbe durato più di mille anni? .E dal momento che · tutti dovevano morire, perchè non godere fin- L chè s'era in vita? Da un altro lato c' eran0 dei monaci che richiamavano i fedeli alla penitenza: erano quelli che pensavano alla vita futur~, alla vita eterna de-I cielo,. e sentivano vicino Dio • giudicatore, e volevano mostrarsi degni del suo benevolo giud1zio. Molti si avviavano taçitamente verso l'oriente, per essere· più· vici- · ni alla chiamata del giudizio universale. ... · La' Chiesa aveva avuto notevoli e ~olti,, b,enefici a vev.a pure portato. benefici, I Papi aMa se anche non sono veri_ i terrori per ; la fine imminente del mondo~ basta l' e~me • • ., • - • • • • ,. I • • 1n I □CO

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