,/A • • , - 15 =-:- . Comunque, non di questo si tratta. Le affittanze collettive dei braccianti, di cui ora trattiamo, non sono che un elemento della loro organizzazione monopolistica di categoria : un'arma di guerra. I braccianti possono ben anche realizzare,·. nelle tèrre da essi colletjivamente prese i~ af- . fitto, un compenso del lavoro minare che nel- )'azienda privata ;, ma, data la loro posizione monopolistica, ciò può essere ·1a condizione necessaria per imporre ai privati più alti sa- ..lari, e, nel CC'mplesso,essi possono quindi realizzare maggiori redditi. La possibilità di avere un'occupazione - quand'anche a basso salario - nelle terre dell' affittanza collettiva, rappresenta inoltre una specie di riserva str.a- . tegica nella lotta contro la borghesia e permette una più agevole applicazione di rigorosi turni di lavoro. Insomma : lavori pubblici ad alto salario. e affittanze collettive rendono molto maggiore la capacità di resistenza dei braccianti nella lotta sociale. . . Ma questa ·strategia dell'organizzazione dei braccianti a. quali risultati ha, in definiti- .va, condotto ? • Stato, conduttori ·privati Gi terreni, brac- ~ianti - per azioni e reazioni continue ~ si divincolano in questo ferreo circolo ozioso : conduttori che non possono impiegare mano . d'opera perchè a .troppo alti salari giornalieri ·-::-l-avoratori che tengono alti i salari perchè lavorano pochi giorni dell' anno - lo Stato che cerca di attenuare la disoccupazione e di comprare la pace pubblica coi quattrini dei contribuenti, .con lavori pubblici a .t.ariffe altissime, estremamente costosi, spesso poco utili ed inutili. E tùtti soffrono, in fondo. Altre vie allora -- nella febbre del dopo guerra - disperatamente, si cerca di aprlre : si tenta di arrivare alle soluzioni massimaliste, perchè le altre tentate non soddisfano abbastanza. l conduttori dicono di non poter pagare alti salari. : non è vero : è il .loro ma- . )animo. Quindi : o·bbligo .dell' imponibile di mano d'opera ; controllo operaio sul funzionamento dell' impresa, perchè terze persone, e non lo stesso imprenditore, giudichino se l'a- \ Biblio eca Gino ■ 1anco . zienda è veramente condotta nel modo tecnicamente migliore, col massimo impiego possi-• bile di lavoro : infine, socializzazione della. terra. E' l'ultimo passo : ma in fondo, il più logico di tutti. Perchè, in verità, non è concepibile funzionamento di impresa privata, se· l'imprenditore, nella sua azione, non gode di libertà, ma cade continuamente sotto il con- . trollo di terzi, irresponsabili, cioè di terzi i. quali giu·dicano senza sopportare la responsa~ bilità finanziaria del loro giudizio. I , - V. Questa ferrea catena di cause ed effetti>- che sbocca fatalmente in quelle soluzioni che minano le basi stesse d'ella nostra organizzazione economica, dimostra come il punto di partenza_ è sbagliato. Sbagliato ·almeno per coloro che credono - come noi crediamo - che la organizzazionèeconomica fondata sulla produzione privata sia la sola che può assicurare - fin che gli uomini sono quel chesono - un tenore di vita possibile alla densissima popolazione dei nostri paesi. L'azione sindacale condotta per le vie indicate, nel mon-· do del lavoro industriale, non è in contrasto c~n la migliore organizzazione produttiva del-- l'industria, perchè il salariato è un termine costitutivo di questa : che la posizione del salariato sia rafforzata, migliorata, è infine inu-. tile alla stessa organizzazioneindustriale, quando questa sia considerata non da uno stretto punto di vista di egoismo padr~nale, ma da · un largo punto di vista di utilità sociale. Non così un'azione sindacale che rafforzi= la· posizione dell' avventiziato nell'agricoltura :: ·ciò è non sulla via del progresso della produzione, ma è sulla via opposta. E gli stessi! socialisti intelligenti, che, sulle orme di Marx,. considerano il movimento operaio, come un. effetto o almeno un fenomeno interdipendente: con la struttura tecnica della produzione, do-- . vrebbero riconoscere il tragico errore commesso. · Il punto di. partenza sbaglié!to stà essen- •
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