VITA SPORTIVA E -MONDANA . La quindicina sportiva è ricca di ~ fatti di cronaca ~. \ Amundsen è introvabile. Dal pratico silenzio polare, non è giunta una voce, non un segno a provare che l' intrepido ed avventuroso esploratore sia vivo. È vero che , d'altra parte, nulla prova che sia morto, ma la mancanza di notizie· non è davvero alimento proficuo alla speranza. Almeno a questa : di veder tornar presto ai patrii lari il volatore. Tutti gli esperti in materia hanno dato il loro responso; perfino un .negro ha parlato ; e stando alla opinione generale. se torna a piedi, Amundsen ne avrà per qualche mese, se pure riescirà a superare gli ostacoli spaventevoli che sbarraranno il cammino, a lui ed ai pochi suoi compagni partiti con meno del necessario per una spedizione così rischiosa. L'ardimento è, senza dubbio, una delle più belle virtù umane, ma l'ardimento, senza la pre~idenza, rassomiglia molto alla avventatezza. Non è un giudizio il nostro, è un commento alla impresa. Del resto, ci si potrebbe domaqdare : per quale ragione, l'eroico Locatelli non volle partire con Amundsen, quando la spedizione pareva sorgere sotto gli auspici del Governo italiano, il quale, in materia di intrepidità, non la cede i\ nessuno~ Abbiamo sentito fare da molti questa domanda, e ci asteniamo dal riferire la risposta pur pronta, perchè essa è implicita negli avvenimenti oscuri cui la cronaca internazionale dedica tanto e così appassionato interesse. *** A contrasto vittorioso, con quello di Amundsen, ecco il raid aereo di De Pinedo : ecco l'ala di un velivolo italiano, guidata da un italiano, fendere a volo lo spazio e guadagnare, con ·una regolarità prodigiosa, i mari e i centinenti. Partito, da Sesto San Giovanni, da Milano insomma, or è poco più di un mese, l'invincibile aviatore ha toccata l'Australia. Mentre scriviamo egli prosegue intrepido il suo viaggio, verso il lontano Giappone, donde tornerà in Patria. Non si può definire col pensiero il viaggio di De Pinedo, senza sentire un palpito di ammirazione entusiasta, senza provare una commossa gioia fatta di orgoglio nazionale e di stupore. Il viaggio che questo italiano compie con metodo preciso ed una costanza sorprendente, è il più audace e più bello tra quanti furon tentati fin qui dagli aviatori di ogni paese, ma se il raid, come tutto lascia credere, toccherà di nuovo il punto di partenza, sarà anche la più vittoriosa ... conquista dcli' ala italiana. Così la nostra patria mostra al mondo di qual tempra siano i suoi figli migliori, e prova -una volta di più, che il buon sangue latino non teme confronti nelle gare del valore umano. Non li teme, e quando scende nell'agone, li supera. Il viaggio mondiale di De Pinedo è un capolavoro di coraggio, di volontà, di intelligenza. Non è la prova materiale e meccanica di una resistenza unica, singolare, ma r esempio classico delle virtù della stirpe equilibrato e teso verso uno scopo. 1 Per vincere la sua prova, De Pinedo non impiega soltanto la saldezza dei nervi, ma sopra tutto il suo talento . esperto di navigatore dell'aria. perchè solo a patto di essere totalmente padrone di sè, dell'apparecchio e degli elementi si può condurre a termine una simile impresa, che ha del favoloso, e pur si svelava diuturnamente come una realtà conquistata. Salutiamo I' intrepido che vola verso il sol levante. Non va nel regno antico delle favole, non è un personaggio di fantasia ; è un u9mo che crea la epopea mode~na della macchina e del pensiero, librati insieme alla conquista dell • infinito. .... *** Serbiamo per ultimo il commento ai fatti sportivi nazionali di maggior rilievo : la vittoria del « Bologna » contro · il « Genova ». I f ootballers bolognesi, dopo essere stati battuti una \ settimana fa, nel campo dello Sterlino, hanno equilibrata la partita per il_ campionato italiano battendo il Genova, a Genova, con lo stesso numero di punti.· La vittoria, che a Bologna suscitò un indicibile entusiasmo, non è senza significato. La sconfitta dello Sterlino, per i giocatori bolognesi fu una dura, ma salutare lezione. Messi sul punto di veder frustrati ancora una volta i loro sforzi e la loro abilità, essi si recarono a Genova con la ferma, risoluta volontà di vincere. Ed hanno vinto. Segno evidente che aveva ragione l' on. Arpinati, quando, agli amici immalinconiti per lo scacco subito, proprio a Bologna, dalla squadra cittadina, diceva con la consueta sobrietà : ~ Se a Genova i no'stri giocano come hanno giocato qui, vinceranno di certò ». La vittoria adunque, ottenuta in campo avversario, è documento della valentia dei giocatori felsinei, i quali, a Genova, sopratutto, hanno trovato un terreno meno pesante, che permise loro di coordinare meglio gli sforzi, e di osare tutti gli ardimenti con quella velocità e precisione che. dànno la vittoria. I La partita sarà decisa in campo neutro. Non facciamo pronostici nella imminezza dell'ultima prova.~ Ed è inutile chiederci quali siano i nostri voti. - 47 - Bibliot ca anc '
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