uomo eh' ella credeva Maurras. Non si è nemmeno curata .di identificare la vittima designata dalla sua pazzia. Ha sparato. Poi è fuggita. Nessuno l'ha vista, o meglio, nessuno fu in grado di capire lì per lì, chi, e di dove qualcuno avesse sparato una revolverata. Al cadere del f érito, tutti credettero che si trattasse di un suicidio. Tutti chi? Leon Daudet, il paladino instancabile dell'Action Francaise, fin dal primo momento formulò la sua tesi, e ricongiungendo questo nuovo delitto all'uccisione di Platau, e del suo piccolo Filippo, sostenne che si trattava di un delitto organizzato e premeditato. La pazzia dell'assassina è un trucco. Colei che ha sparato, può essersi sbagliata di bersaglio, ma ha sparato consapevolmente, per odio di parte, e con tutta probabilità se non per ordine, per consiglio o suggestione altrui. Non. è davvero facile dire se Daudet abbia ragione o torto. Certo, la costituzione dell'assassina, avvenuta poco tempo dopo il delitto, e le dichiarazioni eh' ella ha fatto al giudice, non hanno un carattere di vérità così adamantini, da poter credere ad essa. senza il benchè minimo beneficio di inventario; ma le deduzioni sulla colpevolezza della revolveratrice, non tolgono al delitto il carattere dì un delitto politico, non si può dire che Daudet non abbia il diritto di difendere la sua causa con accanimento risoluto _ed aggressivo. Quest'uomo è davvero di una resistenza fisica e morale incomp~rabili. Da vent'anni è sulla breccia, e da vent'anni tutti i giorni, in articoli vibrantissimi, spesso geniali e smaglianti, percuote di colpi la cervice repubblicana. Non ha un minuto di tregua, e non ne dà. Il metodo dell'omicidio adottato dagli anarchici, non lo ha trovato nè impreparato nè lo ha intimorito. Accanto al teorico della monarchia integrale, a quel Maurras che, si può dire, è vivo per equivoco, il figlio del grande Alfonso Daudet, combatte risolutamente un'aspra ma assai bella battaglia. # • _ Noi non possiamo guardarla questa battaglia con indifferenza. La ragione ideale di essa ha un fulcro di patriottismo che ce la rende interessante e simpatica. Battersi per la Patria, è un dovere, ma quando tale dovere, lo si compie con disinteresse, con_ rischio e con entusiasmo, diventa dell'eroismo, in tempi di corruzione demecratica, di congiure omicide. · La Francia è ben lungi dall'aver trovato dopo la guerra, l' ubi consistam della sua pace interna. Si potrebbe anche credere che si avvii verso agitazioni e contrasti che noi italiani abbiamo ormai regalati al gran libro della storia; ma si può star certi che alla testa dei patrioti Maurras e Daudet, reclameranno sempre il primo posto, perchè nulla per loro vale più della patria. . ** * La Bulgaria è ancora senza pace : dopo il sanguinoso attentato terroristico di S. Nedelia e la energica repres-- sione dei moti rivoluzionari in Sofia, la lotta si è portata I nelle campagne, dove ogni giorno, qua_ e !à, in un pae• saggio da tregenda si combatte tra nbelh ~ _truppe. -~I bubbone comunista non è ancora del tutto eliminato. C10 .indica quale preparazione e quale propaganda hanno compiuto gli agenti moscoviti, o meglio il ~ Comintern •. Nato• ralmente da Mosca si respingono, con ogni vigoria, le accuse anche di una indiretta complicità bolscevic«: ma ormai è universalmente risaputo che l'Internazionale comunista agisce di concerto con la Repubblica dei Soviety e le colpe e le intenzioni dell'una_ sono le colpe e le intenzioni dell' altra. Le ampie, documentate rivelazioni della stampa italiana sulla organizzazione comunista in campo internazionale, hanno sollevato le proteste di Cicerin, il quale, non sapendo che argomenti polemici adoperare per far un pò d'effetto, s~ è attaccato ai rapporti commerciali italo-russi, sciorinando una serie di ingiustificate lamentele e di nere previsioni. L' Italia, che per propria dura esperienza, conosce il comunismo, continuerà nella sua strada, ottenendo che una massima chiarezza regni nei rapporti con i Soviety; importare merci, volontieri, ma elementi di disordine, no. *** A, Bukarest si è tenuta la conferenza della Piccola Intesa: risultati? Per ora, pochi. La Polonia sembra preferisca starsene da sola e la Grecia anche. L'unione delle potenze orientali-danubiane potrebbe però compiersi, se ·il progetto germanico verso l' Austria si concretasse: a Bukarest si è ripetuto che l' unione austro-tedesca rappresenta un pericolo ed a Parigi già si briga per cementare una vasta alleanza tra Varsavia, Belgrado, Praga, Bulèarest ed Atene. L' Italia, anche per questt> concentramento di forze politiche, è indotta ad avversare, come già dicemmo, l'annessione dell'Austria alla Germania. *** Mentre si profila un grave dissidio tra la Russia ed il Giappone, per la lotta d'influenza in Cina, l'America, ben sostenuta dall'Inghilterra, vuole ad ogni costo venire a capo della complicata questione dei debiti interalleati. La Germania paga regolarmente le sue quote Ddwes, ma l' Inghilterra, ansiosa sempre per. le sorti della sterlina rispetto al dollaro, cerca di ottenere migliori condizioni per i propri debiti verso gli Stati Uniti: e spinge questi a far pressione sui debitori europei, i quali, senza un notevolissimo allegerimento (in tempo ed in moneta) dei debiti, no_npotranno certo iniziare quei versamenti che Washington esige. Ora, se gli Stati Uniti agevoleranno la Francia e l' Italia, perchè la Gran Brettagna non dovrebbe avere un qualche beneficio particolare? Il problema del consolidamento dei debiti alleati verso gli Stati Uniti interessa forse più ~' ~nghilterra che l'America: teniamone conto, quando verra 11 nostro turi10 e quando le trattative ùfficiali col Tesoro americano saranno in pieno sviluppo. G. M. SANGIORGl - 46 - • ■ . I O •
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==