Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

CRONACA INTERNAZIONALE · Chiusa tra le ben vigilate frontiere della Francia e della Polonia, la Repubblica tedesca cerca una via di espansione su cui indirizzare i rinati spiriti imperialisti e, secondo quanto si dice a Berlino, nessuno potrebbe opporsi ai progetti germanici: tanto meno poi l'Italia, benchè sia la più interessata in materia. Il Reich vorrebbe semplicemente annettersi l' Austria, costruendo così una magnifica testa di ponte verso la Balcania ed il vicino Oriente e premendo, con tutto il peso di un rinvigorito· pangermanesimo, sul nostro intangibile confine del Brennero. L' on. Mussolini, in un memorabile discorso al Senato, ha detto, con una rude franchezza che ha avuto larghissima risonanza in Europa,- che l' Italia si opporebbe, nella maniera più energica, ad ogni progetto annessionistico ; poi l' on. Mussolini ha aggiunto che il confine del Brennero è quello che è e neppure lontanamente si può pensare ad una sua modifica. Parole chiarissime, energiche, inequivocabili, alle quali ha tentato invano di rispondere con uno sciocco ·livore polemico e con una grossolanità del ~utto tedesca, il deputato socialista Loehe, Presidente del Reichstag: il punto di vista italiano non muterà e I' opinione pubblica italiana ormai sa cosa pensare. L' annessione dcli' Austria alla Germania vorrebbe dire un• intensificarsi della campagna pangermanista, diretta a sottrarci l'Alto Adige. ,. E tutto questo succede a coté di quel patto di garanzia a cinque, per cui, da mesi e mesi, si lavora nelle cancellerie europee. Le proposte tedesche attendono ancora una risposta e sono trascorsi oltre cinque mesi. È prevedibile che, sino alla prossima sessione di settembre della Società delle Nazioni, nulla vi sarà di concretato e di definitivo. Le bozze del progetto francese, compilato da Briand, non hanno incontrato simpatia a Londra, ed un « memorandum » di Chamberlein precisa assai chiaramente il dissenso fondamentale tra Francia ed Inghilterra : la prima tende a coinvolgere nel patto, sia pure indirettamente, le potenze orientali (Polonia e Piccola Intesa), mentre la seconda vuole una pura e semplice « garanzia occidentale ». Data la tradizionale politica d'isolamento dell' Inghilterra, queste limitazioni sono assai logiche. L' Italia è vicinissima alla tesi inglese, perchè il sistema delle potenze orientali è un po• troppo creato per le comodità politiche della Francia ed i nostri interessi non sono precisamente quelli che a Parigi si difendono con tenace accanimento. *** In Francia, il Ministero Painlevé, oltre alla gravissima crisi finanziaria, si trova di fronte ad una sanguinosa guerra coloniale: Abd-EI-F rim, dopo aver inchiodato alla costa gli spagnoli, s'è rivolto contro la zona francese del Marocco, minacciando la capitale stessa del Sultanato, Fez. Per ora si combatte, con varia fortuna, sulla linea del- • · lioteca Gino a e l' Uerga, dove i francesi avevano stabilito una catena di ~ posti » ché uno dopo l'altro sono attaccati ed accerchiati dai ribelli. Tuttavia, la difesa francese, molto agile, ha impedito una vera e propria invasione ; se la situazione potrà. sostenersi, l'arrivo dei rinforzi metropolitani e di colore permetterà al Maresciallo Liautey, comandante in capo delle truppe francesi, di arginare e di frantumare l'offensiva di Abd-El-Frim. D'altra parte, un accordo con la Spagna deve. essere stato concluso a Madrid tra Malvy e De Rivera : ciò vorrebbe dire che i riffani avranno da combattere, leriamente, su due punti e più difficile riuscirà loro quella manovra per linee interne che pare rappresenti una delle grandi, se non la più grande, delle risorse strategiche di Abd-El-F rim. La guerra al Marocco ha avuto una vasta eco alla Camera francese, dove il Governo ha subito vivacissimi attacchi dei socialisti e dei comunisti: mentre i secondi si · sono limitati a gridare « II. Marocco ai Marocchini », i pr_imi hanno invece messo in grave pericolo la campagine del « cartello », salvata solo ali' ultimo momento dalle dichiarazioni pacifiste di Painlevé e di Briand. Così, il Gabinetto ha ottenuto un voto di fiducia ( 537 si, 29 no) dopo tre tempestose sedute. Superato lo scoglio marocchino, Painlevé ha ora da evitarne molti altri, ma, sia pure con l'aiuto di abili piloti quali Caillaux e Briand, non è improbabile che l'autunno, insieme al cadere delle foglie, ci porti anche quello del Gabinetto cartellista numero due. *** Il gruppo dell' Action Francese, è stato di nuovo gettato in lutto dalla ·mano feroce di una assassina. Un• altro degli assertori dei diritti del re in confronto della democrazia repubblicana è caduto ; ucciso, è proprio il caso di dirlo, dal piotnbo nemico. Non era, tuttavia una figura di primissimo piano, la nuova vittima, ma si sa che l'assassina, lo ha ucciso in isbaglio. Credeva, uccidendo lui di uccidere Maurras, e il delitto acquista perciò una più profonda significazione. Uccidere, è ormai il verbo, . .l'imperativo categorico dall'anarchia internazionale, che ha i suoi centri d'azione in ogni paese d'Europa, ed agisce con tattiche diverse a seconda dei luoghi e delle circostanze. In Bulgaria si fa la guerra civile con· bande armate, dopo aver compiuto il miserando e miserabile massacro della cattedrale, in Italia si procede alle imboscate campestri, in Francia si spara di pieno giorno sulla scala di un metro. Il delitto di Parigi ha i caratteri apparenti dal delitto pazzesco. Una povera pazza - dicono i giornali ministeriali - una isterica irresponsabile, in un momento di esaltazione morbosa, estrae il revolver- e fulmineamente uccide un 45 - •

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