Vita Nova - anno I - n. 5 - 1 giugno 1925

I infatti, di sventure pronosticate col più vivo ardore, di banditi nel cuore dei quali langue la nostalgia del focolare, di grassazioni giustificate - alla stregua di una psicologia elementare - col diritto del più pov~ro, di vendette messe in atto col maggior sangue freddo, ma in maniera del tutto sobria e in vista dell' effetto · artistico, non disgiunto dall'indagine psicologica. C' è in queste liriche il pudore che è proprio ai ogni vero artista : nulla di eccessivo, nessuna cosa che, · pur straordinaria in sè stessa, non sia anche umana. Il suo ideale etico è la giustizia pers~n~le : il colpo sugli averi e sulle persone altrui in cambio di un torto ricevuto. Perdonare non sa, neanche oggi, perchè la vendetta deve compiersi come u~ destino ineluttabile. In ciò sta la sua forza, che in tanto è forza in quanto ubbidisce ad una concezione affatto primitiva dell'amore, dell'onore e della stessa proprietà. Il Satta ha saputo cogliere il substrato mitico dell' anima sarda, onde il suo canto ha veramente raggiunto un'intonazione epica. *** Questa poesia, però, non è dolore e abbandono; suona, invece, come una diana perchè colui che la scriveva possedeva una fede, perseguiva un ideale di giustizia e di bontà. Il saluto ai goliardi di Sardegna, il canto della Bontà, la lirica in lode di F. Ciusa, quella a Garibaldi, scritta dopo un discorso comme_- morativo tenuto a Caprera, l' inno ai morti di Buggerru, e la superba ode al Gennargentu, sono tutti di incitamento verso quel sogno di riscossa civile della Sardegna che fu l' aspirazione di tutta la sua vita. E da buon psicologo egli aveva intuito molto bene la marcia che le nuove idealità avrebbero fatta nel1' animo delle generazioni contemporanee se, fant~sticando di un• aurora sarda, la fiducia in queste generazioni trovava accenti cosi precisi e inderogabili. Purtroppo la morte non gli ha permesso di constatare quale rivoluzione si sia prodotta ·negli spiriti in questi ultimi dieci anni. La vecchia Sardegna convien che muoia, anzi, è .. moribonda, poichè ciò , è prescritto_ in quel terribile destino che si chiama evoluzione, ma sianle apprestati gli onori che le spettano per la sua austera vetustà, siale apprestato il rito delle età eroiche. Cagliari, maggio I 9 25. SILVIO MOLENA • - 32 - - _Bibliot Ca Gino anca

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