L' a·postrofe, così improvvisa e così inusitata di fonna, non mancò .di stupire il Bemieux. Per quel mendicante di nuovo genere, non gli pareva possibile sbrigarsi con il modesto ·obolo consueto per la poveraglia d'ogni di : e già col pollice e I' indice destro nel taschino del panciotto stava cercando una moneta di meno vile metallo, quando gli venne il pensiero di guardare tutto per intero · la figura del questuante. Attaccato a quella testa, c• era un corpo così lungo, così dinoccolato, così strano, da non aver l' uguale in tutto il mondo, e .quel corpo così lungo, co~ì dinoccolato, aveva un giorno appartenuto al Ranier. La faccia no ; almeno non pareva, ma data la poca probabilità di un mutamento di una testa sopra un. individuo, il Bemieux poteva anche ammettere un brutto scherzo della memoria o del tempo. - Renier~I - E tu, chi sei~ ,. L' oftesa era un po' grave. Che egli non· riconoscesse Ranier nella faccia di Ranier, passi. Per quel- )' ignoto era già molto che egli ne ricordasse le gambe. Ma i tratti di ·Bernieux erano mondiali. E con uno sforzo si nomò. L'altro non ebbe nemmeno un grido di ammirazione o di gioia per l'altro onore toccatogli. - Tanto meglio : allora conducimi a casa tua e dammi da mangiare. E Bemieux, un po' incuriosito, un po' seccato, un po' lieto di mostrare tutta la propria felice ricchezza, fece dietro front, e tornò con Ranier al proprio villino. - Sai, ho moglie. -- gli aveva, detto cammin facendo nelle poche paròl~ scambi~te con lui~ - Bella bestialità - aveva risposto secco secco · ..Ranier. E l'altro s'era sentito morire sulle· labbra l'apologia della sua fedele compagna. *** _Ora entrano in casa e Bernieu~ pr~senta l'amico alla consorte, Questa arricciò il naso -~n pochino. Senza. essere stracciato nè sudicio, ·quel perticone ~on aveva certo l'aria di un gran signore. Ma poi pensò ai versi della Valse nuancée e le parve di dovergli I' obbligo di un piatto di buona cera. Oltre al quale, dietro un cenno del marito, ed un « naturalmente » dell'ospite, gli fece porre dinanzi i non scarsi e non disprezzabili resti del pranzetto di un'ora prima. Il Ranier mangiò -con grande appetito, ma senza avidità; con sicurezza, come ee tutto quanto gli si - ·17 lioteca Gino ■ 1anco offriva gli venisse di diritto, ma senza spavaldetia. E la conversazione strana ed impacciata sulle prime, . . . . ' ' s 1ntrecc10 cosi: T Ah, tu abiti qui ? . . Già, è una. casett~ che ho éomperato. I Accidenti ai milionari : io non ci, potrei stare. Perchè? - arrischiò la signora. Uhm, hum I - rispose Ranier annusando -_ - non amo il chiuso... E tutti questi quattrini dove li hai rubati? · .. . Qui la signora si offese per davvero. Non rubava, no, suo marito. Era un compositore celebre e ·ricercatissimo. Non aveva che da mettersi al pianoforte. Ra- . nier cambiò tattica. Ah già, non ricordava I E qui complimenti, congratulazioni; così ~elliflui e così iperbolici da lasciare in Bernieux il ·dubbio - oh, il dubbio appena - d' una canzonatura. Ma I' altro conti"- nuava imperterrito con tanta semplicità e· con tanta eloquenza che il Bernieux riconobbe di essersi ingannato e rintuzzò, ma con seria· modesta, ·gli elogi soverchi pel ·suo merito. Sì, non ,negava, un certo ingegno .. ~ dell' ispirazione... ma insomma, era troppo.: ,Ranier esagerava. E I' altro a ribattere,· a rincarare la dose, e a fischiettare anzi qualcuna ·èlelle arie' vincitrici del suo celebre compagno e a ricordare · Va /se nuancé e la poesia : ~ Così ispirata - soggiungeva, mostrando · di non ricordare di esserne I' involontario autore e di prendere sul serio la paternità di Bernieux... così bene, che questi stimò opportuno di disillùderlo. Ma ~ strano I - c'era come una nascosta iroQia anche in quelle note, come già nelle parole I · Bernieux vi si trovava a disagio: la moglie no, che cominciava a trovare simpatico quell' ammiratore· di suo marito e lo seguiva con. interessamento. *** Intanto i non rari e generosi sorsi di ·quell' ottimo Médoc che il prodigo Bernieux aveva sacrificato ,alla propria vanità, cominciavano ad agire sul Renier. A-Ila sua burbanza insolente, al suo scherno inelli6uo succedeva a poco. a poco un certo abbandono affettuoso. Qualche cosa di caldo gli scendeva al cuore dopa di. essergli passato per la gola. Interrogato dall'ospite, si· lasciò andare a parlare di sè, della · sua bellissima orribile vita di libertà, signore e beffatore di ·quanti . gli sfioravano il gomito e lo impolveravano del loro:. orpello, beffatore del proprio ingegno anche, cui cedeva •
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